Questa sezione contiene i materiali relativi alle tecniche e agli strumenti idonei a governare le trasformazioni della città e del territorio. Raccoglie inoltre cronache di episodi cruciali per l’urbanistica italiana, esperienze e pratiche positive, gli scritti di coloro che hanno contribuito a estendere le competenze necessarie e a migliorare il mestiere dell’urbanista, un lavoro non facile diceva Edoardo Salzano: “Per esercitarlo è necessario essere curiosi e umili: curiosi per conoscere abbastanza bene i mestieri altrui così da saperli utilizzare; umili per rispettare la specificità delle altre discipline.”
Questa sezione contiene ricordi e commiati e una selezione degli scritti di padri, fratelli e compagni di viaggio, come Edoardo Detti, Antonio Cederna, Luigi Scano, Giorgio Nebbia, Raffaele Radicioni, che a diverso titolo sono comunque stati vicini ai temi della città, territorio e urbanistica.
Un archeologo che, per amore della bellezza da salvare, divenne giornalista, urbanista, legislatore: apostolo della tutela del patrimonio comune. Condusse memorabili battaglie, testimoniate da migliaia di articoli e da numerosi contributi alla legislazione. Famose le campagne che promosse, per la difesa dellAppia Antica, dei centri storici di Roma, Venezia e altre città italiane, per le coste della Sardegna. Ma soprattutto contribuì poderosamente a far crescere nella consapevolezza comune la convinzione che la storia e la bellezza, che formano e caratterizzano il territorio dellItalia, sono una ricchezza che occorre difendere contro lespandersi della repellente crosta di cemento e asfalto: non per ridurle a merce, ma perchè rimangano beni di cui possano godere le generazioni presenti e quelle future.
È stato uno dei maestri dellurbanistica italiana. Lequilibrio, leleganza, la discrezione, lironia, limpegno personale, il disinteresse, sono state tra le sue virtù. Un maestro senza retorica, lo ricorda Mariella Zoppi. Un uomo che, di fronte alle vicende della società, assumeva la veste del pessimismo preventivo, come diceva Carlo Ludovico Ragghianti, ma non rinunciava allazione giacobina. Un maestro che si avviluppava in un alone di modestia e riserbo, come ricordava Alessandro Tutino, e proprio per questo rendeva più penetrante la sue lezione. Un uomo per il quale il mestiere dell urbanista era in primo luogo un dovere civile: un urbanista militante, come lo definisce Vezio De Lucia.
Sarà l'emozione dei giorni della sua scomparsa, ma non possiamo contenere in poche righe la presentazione di una cartella dedicata a lui. Perciò ne spieghiamo le ragioni e l'articolazione nel testo che segue.
Questa sezione contiene cronache e documenti di momenti decisivi per l'urbanistica italiana. Momenti in cui i temi dell'urbanistica sono diventati popolari, politicamente centrali, oppure in cui la pianificazione ha acquisito nuovi strumenti, ma anche momenti particolarmente bui.
L'epidemia di colera, la cultura politica e igienista, uno degli sviluppi fondativi dell'urbanistica moderna italiana. Scriveva Matilde Serao: "Vi lusingate che basteranno tre, quattro strade, attraverso i quartieri popolari, per salvarli? Vedrete, vedrete, quando gli studi, per questa santa opera di redenzione, saranno compiuti, quale verità fulgidissima risulterà: bisogna rifare". Aveva ragione, molto più di quanto non immaginasse (a cura di F. Bottini)
Virgilio Testa ancora nel 1935 scrive: "All'epoca delle automobili-razzo e degli aeroplani capaci di attraversare in poche ore gli oceani, lo sviluppo degli abitati è regolato ancora con norme pensate, discusse e approvate quando non esisteva nemmeno la bicicletta!". Nel 1942, dopo quasi vent'anni di dibattito teorico e politico, l'Italia negli anni di guerra si dà (in grave ritardo sui paesi europei) una legge urbanistica generale. E' una buona legge per l'epoca, ma come è stato osservato: "una legge che si ponga al di là dei traguardi già conseguiti nei conflitti sociali .. è destinata a rimanere sulla carta".
Nell'Italia del boom economico, esplode anche la sua principale area metropolitana: nelle contraddizioni e nelle idee di intervento e piano. L'intercomunalità, nell'ampio dibattito interdisciplinare, diventa un contenitore di idee sociali, economiche, ambientali e politiche (a cura di Fabrizio Bottini)
La vicenda del disegno di legge urbanistica presentato dal ministro Fiorentino Sullo è decisiva per valutare gli sforzi che sono stati compiuti per introdurre in Italia criteri moderni di governo del territorio applicati da decenni in altri paesi europei e le ragioni del loro insuccesso.
Il crollo che rivelò agli italiani le conseguenze dell'uso dissennato del territorio e indusse il Parlamento a legiferare perchè la pianificazione urbanistica diventasse il metodo generalizzato per governare le trasformazioni del suolo. Pochissimi mesi dopo, le alluvioni a Firenze e a Venezia ribadirono la denuncia e l'allarme
Un'esperienza nel profondo Mezzogiorno d'Italia, che si avvia nell'anno del crollo di Agrigento e prima della "Legge ponte". Una delle più interessanti e compiute iniziative di pianificazione urbanistica, nella quale si anticipano le pratiche di partecipazione e si rivela grande lucidità sui diversi aspetti della pianificazione e dei suoi rapporti con la società.
L’istituzione del Parco del Ticino nel 1974: un importante progetto per la tutela dell’ambiente e dell’agricoltura; ma inficiato dalla incompatibile realizzazione dello hub aeroportuale di Malpensa.
Oncologo, sindaco di Milano, da parlamentare autore della legge 10/1977 che introduceva gli oneri concessori e separava la proprietà dallo ius aedificandi; la Corte Costituzionale non ha apprezzato.
Dopo il terremoto dell’Irpinia, uno piano straordinario di ampliamento riqualificazione dell’offerta abitativa per le classi popolari ottenuta attraverso il recupero di centri storici e la realizzazione degli standard urbanistici.
Questa sezione raccoglie le idee e le discussioni attorno agli strumenti di pianificazione, vecchi e nuovi, e attorno al ruolo, alla formazione, al riconoscimento sociale dell’urbanista, in particolare dell’urbanista pubblico, definito da Edoardo Salzano “il più necessario di tutte le incarnazioni di questa sfaccettata figura”.
Un mestiere recente, perchè l'urbanista di oggi non è una fiigura confrontabile con Ippodamo da Mileto o con gli agrimensori latini o con gli architetti che progettavano le città ideali del Rinascimento. Il suo mestiere nasce dalla crisi della città: crisi, quindi conflitto, dialettica, tesi e antitesi, valori positivi e negativi che si contraddicono e si combattono. Un mestiere difficile, ragioniamone.
Stiamo progettando un palinsesto libero di seminari, conferenze, convegni sull'attualità dellurbanistica in Italia e nel mondo.Linvito è rivolto in primo luogo agli studenti ed ex studenti di Ca Tron, sede della Facoltà di Pianificazione del territorio dellUniversità IUAV di Venezia.
Qui si parla di strumenti di pianificazione vecchi e nuovi, del loro impiego, della loro efficacia e dei loro limiti, delle loro ragioni. Se ne parla riportando scritti e atti di convegni, e altre forme di discussione e di riflessione.
Finchè gli urbanisti non si sapranno esprimere con parole chiare e comprensibili a tutti gli uomini di buona volontà (di ascoltare e imparare) le migliori intenzioni saranno sempre più deboli dei grandi interessi. E città e società saranno peggiori. Dedichiamo questa cartella a chi tenta di spiegare la città e la pianificazione urbanistica per comunicarle a tutti, con semplicità e fedeltà al vero e al giusto
Questa sezione contiene alcuni esempi positivi di impegno civico e scelte urbanistiche di amministrazioni lungimiranti. Edoardo Salzano evidenziava che: “Non tutto va male, tra le Alpi e il Lilibeo, ci sono iniziative positive, dove la strategia non è un coacervo di interventi miopi, dove il governo pubblico svolge il suo ruolo.”
Il presidente Renato Soru si è posto un obiettivo ambizioso: trasformare ill modello di sviluppo basato sulla cementificazione e privatizzazione della costa, a uno centrato sulla riscoperta, sull'uso parsimonioso e sulla trasformazione del paesaggio secondo le regole della storia e della natura. Questo obiettivo si è tradotto in pratiche e strumenti di cui diamo conto (per il versante negativo, vedi SOS Sardegna)
Il Piano Paesaggistico della Toscana è stata la risposta, una fra le più avanzate nel nostro paese, per invertire la rotta; e ad essa ha fatto seguito la LR 65/2014 sul Governo del Territorio: l’unica nel nostro paese che contrasta perentoriamente il consumo di suolo. Ma i nemici del piano sono sempre in agguato.
Un piccolo comune nella "mezzaluna fertile" a Sud di Milano, nella quale la metropoli vorrebbe scaricare la sua "incontinenza edilizia". Intrecciando bilancio, partecipazione, urbanistica hanno costruito un metodo esemplare
Questa sezione contiene dibattiti ed esperienze di altri paesi; perché come diceva Edoardo Salzano, “possiamo meglio comprendere i motivi delle debolezze (e, in qualche raro caso, anche delle forze) delle politiche di pianificazione e gestione urbanistica nel nostro paese e nelle nostre città.”
Questa sezione contiene testi approvati, proposte di legge, commenti e critiche riguardanti la legislazione nazionale nelle materie dell’urbanistica e della pianificazione del territorio, dei beni culturali, dell’ambiente e del paesaggio, dei lavori pubblici, dell’edilizia e altro.
Nella legislatura di Berlusconi-Bossi abbiamo contribuito a fermare la Legge Lupi. In questa legislatura vorremmo che il Parlamento giungesse a una legge seria per la pianificazione del territorio. Abbiamo avanzato una proposta. Qui ne diamo i materiali e la discussione.
Una raccolta tematica di scritti collocati anche altrove. Il percorso della legge per la privatizzazione dell'urbanistica, maturata in ambiente bipartisan negli anni della cultura berlusconiana
Questa sezione raccoglie i documenti, i commenti e le critiche alle disposizioni, leggi e regole introdotte dalle regioni in materia di governo delle trasformazioni della città e del territorio. Strumenti emanati soprattutto a partire dagli anni Novanta del secolo scorso.
Questa sezione contiene sentenze storiche e attuali che hanno segnato, in positivo e in negativo, il faticoso cammino dell'urbanistica italiana, dalla questione degli espropri alla tutela del paesaggio, dalla perequazione urbanistica all’indennizzabilità delle previsioni urbanistiche.
Questa sezione contiene i lavori di giovani studiose e studiosi di urbanistica che Edoardo Salzano riteneva utile segnalare perché ben scritti e utili ad altri. Due motivi, affermava Salzano, che non sempre riscontrava di poter dire di libri di suoi colleghi professori.
Un convegno organizzato dalla Federazione di Lodi del PRC, il 16 maggio 2009. Relazioni e interventi di Mario Agostinelli, Fabrizio Santantonio, Edoardo Salzano, Maria Cristina Gibelli, Andrea Rossi, Antonio Bagnaschi, Domenico Finiguerra, Chiara Panegatta, Luigi Caprarella, Andrea Viani
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