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State of California
Manuale di urbanistica per il cittadino
31 Dicembre 2004
Esperienze straniere
Una guida di base alle procedure urbanistiche per il cittadino della California, secondo le leggi aggiornate al 2001. E una traccia per i frequentatori di Eddyburg che spesso vedono presentate esperienze basate su questi meccanismi (f.b.)

State of California, Governor’s Office of Planning and Research, A Citizen’s Guide to Planning – Estratti e traduzione per Eddyburg a cura di Fabrizio Bottini

INTRODUZIONE

Questa è una guida alla pianificazione urbanistica per il cittadino della California. Il suo scopo è di spiegare, in termini generali, come le comunità locali regolano l’uso del suolo, e definire alcuni termini urbanistici di uso comune. La guida riguarda i seguenti temi: Legge statale e urbanistica locale; Il Piano Regolatore Generale; Zoning; Lottizzazioni; Altre ordinanze e regolamenti; Annessioni e circoscrizioni amministrative; Il California Environmental Quality Act [...]

Città e contee “pianificano” allo scopo di identificare questioni urbane di una certa importanza collettiva (come l’espansione, il bisogno di case, la tutela dell’ambiente), anticipare una potenziale carenza futura di servizi (come fogne sovraccariche o strade congestionate), stabilire obiettivi e politiche per orientare e governare la crescita. I governi locali utilizzano vari strumenti durante il processo di pianificazione, che comprendono il piano generale, altri piani più circoscritti, lo zoning, le ordinanze di lottizzazione.

Gli esempi presentati qui rappresentano procedure o metodi piuttosto comuni, ma non sono in alcun modo l’unico modo di operare. Le leggi statali rappresentano una cornice per le procedure locali, ma città e contee stabiliscono le proprie particolari risposte ai problemi che affrontano.[...]

LEGGE STATALE E PIANIFICAZIONE LOCALE

La legge statale rappresenta il fondamento della pianificazione urbanistica della California. Il California Government Code (sezioni 65000 e seguenti) contiene molte norme riguardo alla regolamentazione degli usi del suolo da parte dei governi locali, attraverso: i piani regolatori generali; i piani di carattere specifico; le lottizzazioni; lo zoning.

Ma lo Stato è raramente un soggetto attivo negli usi del suolo a carattere locale e nelle decisioni insediative; tutti questi aspetti sono delegati ai consigli municipali e ai comitati di controllo delle singole città e contee. I responsabili locali adottano un proprio insieme di politiche e regole urbanistiche, basandosi sulle leggi statali.

Piano e Ordinanze

Al momento attuale in California ci sono 533 amministrazioni municipali e di contea. La legge statale richiede che ciascuna circoscrizione adotti “un piano generale di lungo termine comprensivo per il proprio sviluppo fisico”. Questo piano generale rappresenta la politica ufficiale di città o contea riguardo alla localizzazione di edilizia residenziale, commerciale, industriale, alle strade, ai parchi e ad altri usi dello spazio, alla tutela dei cittadini dai rumori e da altri rischi ambientali, alla conservazione delle risorse naturali. Il corpo eletto di ciascuna città (consiglio municipale) e contea (comitato di contea) adotta ordinanze di zoning, lottizzazione ecc. allo scopo di attuare le direttive generali del piano.

Non si richiede alle città o contee confinanti di avere piani e ordinanze identici, e nemmeno simili. Città e contee sono tutte entità politiche distinte e indipendenti. Ciascuna municipalità attraverso il suo consiglio, e ciascuna contea attraverso il suo comitato, adotta il proprio piano generale e regolamento edilizio. Contemporaneamente, ciascun governo locale è responsabile delle decisioni urbanistiche sul suo territorio.

Corpi consultivi

Nella maggior parte delle comunità, il consiglio o comitato nomina uno o più corpi consultivi per assisterlo nelle questioni urbanistiche. Denominazioni e responsabilità specifiche di questi gruppi variano da caso a caso, quindi conviene ogni volta verificare all’ufficio urbanistica locale quali sono le regole per l’area. Di seguito si riportano alcuni dei tipi più comuni di corpi consultivi, e corrispondenti responsabilità:

La commissione urbanistica [Planning Commission]: esamina le varianti al piano regolatore generale e ai piani specifici, i cambi di destinazione di zona, le principali lottizzazioni.

Il comitato di controllo per lo zoning [Zoning Adjustment Board]: esamina le autorizzazioni condizionali, le varianti e altre autorizzazioni minori.

Il comitato di controllo edilizio o di progetto [Architectural Review or Design Review Board]: esamina i progetti per verificarne l’adeguatezza ai criteri condivisi di tipo estetico.

In alcune città e contee, questi organismi informano semplicemente i corpi eletti sulle varie proposte presentate, lasciando poi a consiglio municipale o comitato di contea l’onere dell’approvazione vera e propria. Più comunemente, questi organismi hanno potere di approvazione, soggetto a ricorso a consiglio o comitato eletto. Questi corpi consultivi, ad ogni modo, non hanno la parola finale su alcuni temi come i cambi di destinazione di zona o le varianti a piani generali e specifici.

Presentazioni

La legge statale richiede che i governi locali tengano presentazioni pubbliche preliminarmente alla maggior parte delle azioni di piano. Nel corso della presentazione, il consiglio, comitato o organismo consultivo espone la proposta, che è considerata alla luce dei regolamenti locali e degli effetti ambientali, e ascolta le testimonianze delle parti interessate. Il consiglio, comitato o commissione, vota sulla proposta alla fine della presentazione.

A seconda degli specifici regolamenti di ciascuna amministrazione, non sempre sono necessarie queste udienze pubbliche anche nel caso di piccole lottizzazioni, modifiche architettoniche o progettuali, interpretazione di alcuni aspetti delle norme. I metodi di pubblicizzazione possono pure variare. Come minimo, città e contee devono dare notizia di adozione del piano generale o variante sulla stampa. L’avviso di una proposta variante al piano generale che riguardi gli usi consentiti del suolo, cambiamenti nelle destinazioni di zona, permessi condizionali, modifiche dei progetti, particolari lottizzazioni, è pubblicato sulla stampa e inviato per posta ai proprietari dell’area adiacente.

Il PIANO GENERALE



Il Progetto

Il piano regolatore generale può essere descritto come il “progetto” della città o contea per lo sviluppo futuro. Rappresenta l’immagine del futuro della comunità; l’insieme degli obiettivi e delle politiche su cui il consiglio municipale o comitato di contea, e la commissione urbanistica baseranno in futuro le proprie decisioni. Tutti i quartieri, opere pubbliche, decisioni di zoning (salvo che in alcune città a statuto speciale) devono essere coerenti col piano generale. Se non lo sono, non possono essere approvate.

Enfasi sui tempi lunghi

Il piano generale è qualcosa di diverso dalla divisione in zone omogenee. Nonostante entrambe le operazioni indichino come possa essere organizzato lo spazio, lo fanno in modo differente. Il piano generale e i suoi allegati hanno un punto di vista di lungo periodo, identificano i tipi di edificazione consentiti, le correlazioni spaziali fra i vari usi del suolo, lo schema generale dello sviluppo futuro. Lo zoning regola l’edificazione attraverso standards specifici come la dimensione dei lotti, gli arretramenti dell’edificato, e una serie di usi consentiti. Nelle contee e città a statuto ordinario, gli usi del suolo che appaiono nelle tavole di piano generale di solito si riflettono anche nelle mappe dello zoning. L’edificazione deve non solo adeguarsi ad alcuni requisiti dell’ordinanza di zoning, ma anche a obiettivi più ampi che sono quelli contenuti nel piano generale.

Contenuti

La legge statale richiede che ogni città e ogni contea adottino un piano generale contenente i seguenti sette componenti, o “capitoli”: uso del suolo; circolazione; abitazioni; conservazione; spazi aperti; rumori; sicurezza (Government Code, sezioni 65300 e seguenti). Contemporaneamente, ciascun governo locale è libero di adottare un’ampia varietà di elementi addizionali, a coprire questioni di particolare intreresse per l’area, come il tempo libero, il disegno urbano, i servizi pubblici.

La maggior parte dei piani generali consiste di: (1) un testo scritto che sviluppa ragioni e obiettivi della comunità, le sue politiche e programmi per la distribuzione degli usi del suolo; (2) una o più tavole e mappe che illustrano in generale la localizzazione delle funzioni esistenti e future.

Ciascun governo locale sceglie le modalità del proprio piano generale. Il documento può essere breve o lungo, un volume o dieci volumi, a seconda delle necessità locali. Alcune comunità come San Jose, hanno composto i capitoli richiesti in un solo documento, altre li hanno articolati in qualche modo.

La legge statale richiede che le amministrazioni facciano copie dei propri piani disponibili per la consultazione del pubblico. Le copie possono essere messe in vendita al solo costo di riproduzione.

I temi del Piano

Nonostante la legge statale stabilisca un insieme di questioni base da considerarsi nel piani regolatori generali, ciascuna città o contea determina l’importanza relativa di ciascuna questione nel contesto locale, e decide come debba essere affrontata nel documento generale. Di conseguenza, non esistono due città o contee che abbiano piani identici nella forma o nel contenuto. Qui di seguito riportiamo un sommario delle questioni base, capitolo per capitolo:

Il capitolo uso del suolo definisce l’organizzazione generale e densità della residenza, uffici e commercio, industria, spazi aperti, scuole, edifici e spazi pubblici strutture per il trattamento dei rifiuti e altre funzioni.

Il capitolo circolazione definisce l’organizzazione generale e dimensione delle principali strade esistenti e di progetto, delle linee di trasporto, terminali, servizi e infrastrutture pubbliche. Deve essere coordinato al capitolo sull’uso del suolo.

Il capitolo abitazioni è una valutazione complessiva dei bisogni correnti e previsti di case per i vari segmenti di reddito della comunità. Delinea politiche per l’abitazione e programmi per metterle in pratica.

Il capitolo conservazione riguarda tutele, sviluppo, uso delle risorse naturali come l’acqua, le foreste, i suoli, i fiumi e torrenti, depositi minerali.

Il capitolo spazi aperti contiene piani e proposte per conservare zone naturali, la riproduzione vegetale e animale, aree per il tempo libero, la salute e il benessere, e identifica le zone agricole.

Il capitolo rumoriidentifica e valuta i problemi del rumore in città e rappresenta la base per organizzare un sistema di usi del suolo anche in base alla questione del rumore.

Il capitolo sicurezza fissa politiche e programmi per proteggere la comunità dai pericoli associati al rischio sismico, frane, alluvioni, incendi boschivi.

Approvazione del Piano

Il processo di adozione o variante richiede la partecipazione collettiva. Città e contee devono tenere udienze pubbliche sul piano regolatore. Se ne devono pubblicizzare in anticipo su quotidiani a attraverso la posta data e ora, in particolare nei pressi dell’eventuale zona interessata. Prima dell’approvazione, verranno tenute udienze con organismi come la commissione urbanistica. Il piano regolatore deve essere adottato con delibera del consiglio eletto di città o contea.

Piani urbani e piani specifici

Si utilizzano da parte delle città e contee sia piani “urbani” che piani “specifici” per il futuro di una particolare zona, ad un livello di maggior dettaglio di quanto previsto dallo schema generale. Un piano urbano è una porzione del piano generale che si concentra sulle questioni di una zona o nucleo interno alla città o contea. Affianca le politiche del piano regolatore generale.

I piani specifici definiscono gli usi del suolo possibili, gli spazi aperti, studiano in dettaglio la disponibilità di servizi e i meccanismi di finanziamento per una parte di città. I piani specifici devono essere coerenti al piano generale. Un piano specifico attua quello generale, ma tecnicamente non ne fa parte. In alcune amministrazioni, i piani specifici sostituiscono lo zoning. Anche zoning, lottizzazioni e opere pubbliche devono essere coerenti coll’eventuale piano specifico approvato.


UN ESEMPIO DI TAVOLA DA UN GENERAL PLAN

ZONING

Il piano generale è un documento di politiche di largo respiro, che guarda al futuro della comunità. Un’ordinanza di zoning è la norma locale, che definisce gli usi del suolo immediati e disponibili per ciascuna area della città. In tutte le contee, le città a statuto ordinario, e la City of Los Angeles, l’azzonamento deve essere coerente al piano generale. Questa regola non vale per le città a statuto speciale.

Scopo dello zoning è di applicare le politiche del piano generale.

Le zone

Secondo il concetto di zoning, vengono raggruppati entro categorie generali denominate “zone” vari tipi di uso del suolo, come residenza a case unifamiliari, o multifamiliari, aree commerciali di quartiere, industria leggera, agricoltura , ecc. Un’ordinanza di zoning tipica comprende 20 o più classi di zone differenti, da applicarsi ai terreni entro la circoscrizione. A ciascuna porzione di terreno della città è assegnato un tipo di zona, con l’elenco degli usi consentiti, e una serie di caratteristiche come le dimensioni minime del lotto, l’altezza massima degli edifici, la profondità minima dell’arretramento anteriore. La distribuzione delle varie zone residenziali, commerciali, industriali e altro si basa sullo schema stabilito dal piano generale della città. Vengono utilizzate mappe, per evidenziare le destinazioni di ciascuna proprietà.

Lo zoning è adottato tramite ordinanza, ed è legittimato dalle norme locali. Il suolo può essere destinato solo alle funzioni consentite dalla classificazione approvata. Ad esempio, se in un’area commerciale non sono consentiti palazzi per uffici di cinque piani, non si possono costruire edifici del genere in nessuna delle zone così classificate. Un’ordinanza di zoning si compone di due parti: (1) una mappa o più mappe dettagliate che illustrano la distribuzione delle zone nella città; (2) un testo che definisce gli usi specifici del suolo e le caratteristiche edilizie consentite in ciascuna zona.

Riazzonamento

Una particolare classificazione di zona determina gli usi a cui può essere destinato il suolo. Se gli intenti del proprietario sono diversi da quelli consentiti, la città o contea possono eventualmente approvare un ri-azzonamento (cambio delle destinazioni di zona) per consentire quell’intervento. La commissione urbanistica locale e il consiglio municipale o comitato di contea, devono tenere udienza pubblica, perché una proprietà possa essere ri-azzonata. La riunione deve essere pubblicizzata con anticipo, e ne deve essere data notizia direttamente tramite posta ai proprietari confinanti. Il consiglio o comitato non è tenuto ad approvare la richiesta di ri-azzonamento e, con l’eccezione delle città a statuto speciale, deve respingerla quando entra in conflitto col piano generale.

Zone di “sovrapposizione”

In aggiunta allo zoning a cui è sottoposto il territorio della città o contea, molte amministrazioni utilizzano lo strumento delle zone di “sovrapposizione” [ overlay zones] per regolamentare in modo più approfondito aree di particolare importanza. Lo spazio nelle aree storiche, o nel centro terziario, le pianure alluvionali, le aree nei pressi di frane o pendii, spesso sono soggette a regole “sovrapposte” a quelle dello zoning di base. Per esempio, un terreno in un’area residenziale unifamiliare e contemporaneamente in un’area di pendio, deve sottostare ai requisiti e vincoli di entrambe le categorie.

Pre-zoning

Le amministrazioni cittadine possono “pre-zonizzare” terreni localizzati nella contea circostante [e non appartenenti alla municipalità] nello stesso modo in cui classificano quelli urbani. Il pre- zoning si effettua in previsione di un ampliamento dei confini e annessione di quella parte di territorio, per facilitare la transizione a zona urbana. Il pre- zoning non cambia le possibilità d’uso dei terreni e gli standards edilizi, finché essi non sono ufficialmente annessi alla città. I terreni continuano sino a quel momento ad essere sottoposti alle regolamentazioni dello zoning di contea.

Modifica[Variance]

Una modifica è una deroga limitata agli standards edilizi, nell’ambito di un uso comunque consentito in zona. La municipalità o contea può concedere una modifica in casi particolari, e solo quando: (1) l’applicazione letterale delle regole di zoning impedisce caratteristiche godute in aree adiacenti ad azzonamento simile; (2) siano state stabiliti limiti a garantire che la modifica non si configuri come particolare privilegio. La città o contea non può concedere tramite procedura di modifica usi altrimenti non permessi in zona (ad esempio una funzione commerciale in zona residenziale). Tipicamente, le modifiche si applicano quando le caratteristiche fisiche delle proprietà le rendono difficili da edificare. Per esempio, si può approvare una modifica nel caso di un terreno la cui metà posteriore è in ripida pendenza, per consentire all’edificio di essere costruito più vicino alla strada di quanto consentito dalle norme correnti. Le domande di modifica richiedono un’udienza pubblica, e ai proprietari confinanti è data possibilità di essere sentiti. L’organismo consultivo locale decide poi se concedere o negare la modifica richiesta.

Funzioni speciali [Conditional Use Permits]

La maggior parte delle ordinanze di zoning individuano alcune funzioni che non si adattano esattamente alla zona, ma che possono essere consentite approvando una “funzione speciale” [ Conditional Use Permit/CUP]. Queste possono comprendere servizi urbani (come ospedali o scuole), edifici o spazi pubblici (caserme dei pompieri o parchi), usi temporanei o di difficile classificazione (l’albero per Natale, o un’officina di riparazioni particolari), o usi del suolo con potenziali significativi impatti ambientali (depositi di sostanze chimiche pericolose, o una casa in area di esondazione). L’ordinanza locale di zoning specifica gli usi per cui è possibie chiedere una “funzione speciale”, quali sono le aree in cui ciò è consentito, e le procedure di approvazione.

Come nel caso del re- zoning e delle modifiche, per esaminare una richiesta di CUP deve essere tenuta udienza pubblica. Se la commissione urbanistica o comitato per lo zoning approva, lo deve fare a determinate condizioni. Oppure, può respingere la richiesta se non si conforma alle regole prestabilite.


UN ESEMPIO DI TAVOLA DI ZONING

LOTTIZZAZIONI

In genere, in California la terra non può essere suddivisa senza approvazione pubblica. La lottizzazione per la vendita, l’affitto, scopi finanziari, è regolamentata localmente, sulla base dello State Subdivision Map Act (a partire da Government Code, sezione 66410). Il piano generale locale, lo zoning, le norme per la lottizzazione, governano il progetto dell’insediamento, la dimensione dei lotti, i vari tipi di intervento (costruzione di strade, fogne, drenaggio ecc.). In più, la municipalità o contea può richiedere una serie di pagamenti relativi alle lottizzazioni, a seconda delle necessità locali e regionali, come oneri per le scuole, i parcheggi, ecc. Per i particolari regolamenti di ciascuna amministrazione va contattato l’ufficio urbanistica.

Tipi di lottizzazione

Ci sono fondamentalmente due tipi di documenti lottizzazione: parcel maps, per le lottizzazioni fino a cinque unità (più alcune eccezioni); subdivision maps (dette anche tract maps), oltre le cinque unità. Le richieste per entrambi i tipi vanno inoltrate all’amministrazione locale per l’esame, secondo le procedure dell’ordinanza locale sulle lottizzazioni e il Subdivision Map Act.

Iter

L’ufficio competente di città o contea che riceve una richiesta di lottizzazione di tipo subdivision map, esamina il progetto per verificarne i requisiti in rapporto al piano generale, all’ordinanza di zoning, al regolamento locale sulle lottizzazioni. Si deve tenere un’udienza pubblica per approvare il progetto. Nei casi di parcel map, con meno di cinque unità, l’esame in udienza pubblica dipende dal regolamento locale.

Approvazione definitiva

L’approvazione di un progetto per cinque lotti o più, significa che il lottizzante si fa carico della realizzazione di strade, fogne, scarichi a servizio dell’insediamento. Queste opere devono essere realizzate, o finanziate, prima che la municipalità o contea possa approvare il documento di subdivision map e registrarlo negli uffici competenti. I lotti non possono essere venduti sin quando la mappa non è stata registrata. Il lottizzante ha a disposizione un periodo minimo di due anni (a seconda dell’ordinanza locale: di solito di più) per realizzare le opere richieste, ed ottenere così l’approvazione finale. Le procedure per le parcel maps, con meno di cinque lotti, possono variare da amministrazione a amministrazione.


UN ESEMPIO DI SUBDIVISION MAP

ALTRE ORDINANZE E REGOLAMENTI

Città e contee spesso adottano altre ordinanze oltre a quelle di zoning e lottizzazione per tutelare la salute collettiva, la sicurezza e il benessere degli abitanti. Per le particolarità locali, occorre consultare gli uffici competenti dell’area. I tipi più comuni comprendono: protezione dalle inondazioni; tutela storica; verifiche progettuali; edificazione in zone collinari; governo della crescita; contributo di impatto ambientale; gestione del traffico; segnaletica e insegne.

Le ordinanze locali possono anche essere adottate su indicazione statale. Esempi di norme del genere sono: i programmi locali per le aree costiere (secondo il California Coastal Act); i regolamenti per le estrazioni minerarie superficiali (secondo il Surface Mining and Reclamation Act); gli standards di sicurezza sismica (secondo l’Alquist-Priolo Special Studies Zone Act); i requisiti per il rischio di dispersione sostanze nocive. Questi regolamenti in genere sono basati sulle norme statali.

ANNESSIONI E NUOVE CIRCOSCRIZIONI

La LAFCO

Il processo di annessione (aggiunta di territori a una città esistente) e di incorporation (creazione di una nuova municipalità) è controllato dalla Local Agency Formation Commission (LAFCO) responsabile per ciascuna contea, nominata dallo stato, in base al Cortese-Knox-Hertzberg Act (a partire da Government Code sezione 56000). La commissione è composta da membri eletti nei consigli municipali, comitati di contea, e in alcuni casi distretti speciali. Compiti della LAFCO sono: fissare la “sfera di influenza” che definisce le aree servite dalle città e distretti speciali; esaminare e approvare le richieste di annessione; esaminare e approvare le richieste di nuove municipalità. Di seguito, una breve esposizione delle procedure di annessione e nuova creazione [ incorporation]. Per informazioni più dettagliate rivolgersi alla LAFCO locale.

Annessione

Quando la LAFCO riceve una richiesta di annessione, indice un’udienza per determinare il valore della proposta, e può respingere o approvare condizionatamente una richiesta in base alle proprie politiche e alla legge statale. Le richieste di annessione che ottengono l’approvazione preliminare della LAFCO sono inviate alla municipalità interessata perché vengano tenute udienze a questo proposito e, se necessario, una consultazione elettorale. Le annessioni approvate con voto dei residenti, o che non siano state comunque affossate da proteste (nei casi in cui non è prevista una consultazione elettorale) devono essere poi certificate dalla LAFCO perché si verifichino tutte le condizioni, prima dell’approvazione definitiva. È la LAFCO, non la città, ad avere la responsabilità finale del processo di annessione.

Nuove municipalità [incorporation]

Quando è proposta la formazione di una nuova città, la LAFCO ne studia la fattibilità economica, il suo impatto sul territorio della contea di appartenenza e i distretti speciali, la capacità di provvedere ai servizi pubblici. Una nuova città deve essere a “entrate neutre” riguardo al gettito fiscale perso dalla contea in seguito alla incorporation e al costo dei servizi correnti della proposta municipalità. Se non si riesce a dimostrare la fattibilità della nuova amministrazione proposta, la LAFCO può interrompere la procedura. Se la municipalità proposta appare fattibile, la LAFCO invia il progetto al comitato eletto di contea perché la discuta in udienza, insieme ad una serie di condizioni da rispettare. Se il comitato di contea non riceve proteste da parte della maggioranza degli elettori interessati, si tiene una consultazione elettorale fra quella parte di elettori che si trova entro i confini della nuova municipalità proposta. Nel corso della stessa consultazione, viene eletto anche il primo consiglio comunale.

IL CALIFORNIA ENVIRONMENTAL QUALITY ACT (CEQA)

Il California Environmental Quality Act (a partire da Public Resources Code sezione 21000) chiede che il governo statale e le amministrazioni locali prendano in considerazione i potenziali effetti ambientali di un progetto, prima di approvarlo. Lo scopo del CEQA è quello di individuare questi impatti potenziali, suggerire modi di minimizzarli, discutere alternative in modo tale che i decisori abbiano informazioni complete su cui basare la valutazione. Il termine “progetto” è proposto in modo ampio all’interno del CEQA. Comprende tutte le azioni presentate qui: dall’annessione allo zoning.

CEQA è una legge complessa, con molte sottigliezze e varianti locali. La presentazione che segue qui è molto generica. Le principali responsabilità e linee amministrative dei governi locali in applicazione del CEQA sono descritte nel documento California Environmental Quality Act: Statutes and Guidelines. Per maggior informazioni rivolgersi all’ufficio urbanistico locale.

Ufficio Guida [lead agency]

La lead agency è responsabile riguardo all’esame ambientale dei progetti secondo le linee stabilite dal CEQA, nonché di stabilire quando questo esame sia necessario. L’ufficio principale per il rilascio di autorizzazioni (o per l’attuazione dei progetti) è destinato a diventare la lead agency. In quanto ufficio guida, può predisporre al suo interno le analisi ambientali, o affidarle ad altri sotto la propria direzione. Praticamente, in tutte le questioni urbanistiche locali (re-zoning, autorizzazioni condizionali, piani specifici) l’ufficio urbanistica è la lead agency.

Esame preliminare

L’analisi degli impatti ambientali potenziali di un progetto è un processo a molti passaggi. Molti progetti di piccola entità sono esenti dalla procedura CEQA. Tipicamente, si tratta delle case unifamiliari, ristrutturazioni, strutture accessorie, lottizzazioni minori (per una lista completa dei tipi di progetto esenti si veda California Environmental Quality Act: Statutes and Guidelines). Non occorre alcuna analisi ambientale nel caso di progetti a esenzione CEQA.

Nel caso in cui l’analisi sia necessaria, l’ufficio guida predispone uno “studio iniziale” per verificare i potenziali impatti fisici negativi della proposta.

Dichiarazioni Negative e EIR

Se lo studio iniziale mostra che il progetto non comporterà impatti “significativi” sull’ambiente, o nel caso in cui è stato già provveduto ad eliminare questi impatti, viene predisposta una “dichiarazione negativa”. Questa dichiarazione descrive perché il progetto non avrà significativi impatti, e può prescrivere che vengano inserite alcune misure (dette di “mitigazione”) per assicurare che questi impatti non si verifichino.

Se sono identificati effetti ambientali significativi, si deve redigere un Environmental Impact Report (EIR) prima dell’esame del progetto da parte degli organi di approvazione. Un EIR esamina il progetto proposto, il suo contesto ambientale, i probabili impatti, le possibilità reali di eliminarli, gli effetti cumulativi, le possibili alternative a quel progetto. Il CEQA prescrive che le bozze di Dichiarazione Negativa e di EIR siano rese disponibili per la visione pubblica e da parte di altri uffici, prima che il progetto venga preso in considerazione. Il periodo di visione consente a cittadini e enti interessati di esprimere valutazioni sulla completezza e adeguatezza dell’esame ambientale, prima di completare l’iter.

Quando l’ufficio competente (consiglio municipale, comitato di contea, o altri consigli o commissioni) approva un progetto, deve certificare l’adeguamento ai criteri ambientali. Se la decisione di approvare un progetto avrà inevitabili e significativi impatti, l’organo deliberante deve non solo certificare lo Environment Impact Report, ma anche mettere per iscritto le superiori ragioni che determinano comunque l’approvazione, e come si intende provvedere agli impatti.

La Dichiarazione Negativa o l’EIR sono documenti informativi. Di per sé, non approvano o respingono un progetto. Lo studio ambientale deve essere condotto il prima possibile nell’iter di esame di un progetto, e lo deve riguardare nel suo insieme. Ci sono parecchi differenti tipi di EIR che possono essere predisposti, a seconda del tipo di progetto. Sono descritti nelle California Environmental Quality Act: Statutes and Guidelines. [...]

Nota: per chi fosse interessato, allego di seguito (ahimè non tradotte: non si può avere tutto) le circa 300 pagine delle leggi urbanistiche della California, aggiornate al 2001. Per gli aggiornamenti e la versione integrale e originale di questo testo (che comprende anche un utile Glossario), qui il link al Governor’s Office of Planning and Research della California (f.b.)

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