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Edoardo Salzano
Prime proposte per "Il mondo di ca' Tron"
17 Luglio 2006
Il mondo di ca' Tron
Lineamenti di un programma di iniziative per gli studenti ed ex studenti di urbanistica (e non solo), in una lettera a chi ha risposto all'invito

Carissime e carissimi,

Vi ringrazio di aver risposto alla lettera a proposito del “Mondo di Ca’ Tron”. Sulla base delle vostre risposte mi sembra che si possano enucleare alcuni argomenti sui quali avviare un lavoro comune.

1. La pianificazione altrove

Un primo argomento riguarda la pianificazione fuori d’Italia, soprattutto (ma non esclusivamente) in Europa. Mi sembra che le iniziative possano riguardare soprattutto tre aspetti:

La formazione del planner negli altri paesi europei. È un tema che potrebbe essere svolto dal prof. Patassini, anche sulla base dell’esperienza dell’Aesop. Molto utile in un clima di concorrenza internazionale: i nostri laureati devono competere con quelli di altri paesi: come sono formati questi? Che competenze e abilità possiedono, quali limiti la loro formazione? Oltre a una rassegna comparativa, sarebbe utile la partecipazione di “nostri” che si siano cimentati nel mercato internazionale.

Il governo del territorio nei paesi europei: quali valori, quale organizzazione statuale, quale struttura sociale stanno dietro alla pianificazione in Gran Bretagna, Francia, Germania,Spagna ecc.? Non ha molto senso comparare le technicalities (quali piani) se non ci si rende conto delle differenze sostanziali delle realtà nelle quali operano. È un tema complesso, che richiederebbe la formazione di un gruppo di lavoro, e magari un lavoro in rete cui partecipino persone che hanno svolto, o stanno svolgendo, esperienze di lavoro in altri paesi. Elena Besussi,.che ha proposto il tema, potrebbe coordinarlo.

La pianificazione del territorio e delle città in … Si potrebbe pensare a una serie di chiacchierate,o piccoli seminari, tenuti da studenti o ex studenti che hanno vissuto esperienze di pianificazione in altri paesi, dell’Europa o dei PVS (in collaborazione con la nostra Scuola PVS). Meglio se nell’ambito del lavoro del gruppo di cui sopra, ma senza formalizzarci troppo.

2. Temi d’oggi

Alcune questioni sono state poste da più d’un intervento: si tratta di temi che hanno a che fare con le pratiche professionali d’oggi, e con curiosità su ciò che sta per avvenire e condizionerà il lavoro dell’urbanista: temi che attraversano tutti i territori. Alcuni sono già emersi dalle risposte, altri possono essere già individuati.

Il rapporto tra pubblico e privato nella pianificazione. È un tema che ha alcuni aspetti generali (vedi il dibattito sulle proposte legislative recenti), e alcuni aspetti legati alla concreta esperienza degli urbanisti nel loro lavoro. Si potrebbe pensare a diversi tipi di eventi: una discussione sulle proposte di legge urbanistica nazionale, preceduta da una loro illustrazione; un’analisi sugli strumenti urbanistici complessi e sul loro esito, arricchita da testimonianze sulla concreta situazione di governo di tali strumenti; la presentazione di testi che affrontano l’argomento, o che vi siano connessi (esempio: La città e il suolo urbano di Hans Bernoulli).

La partecipazione nella pianificazione urbanistica. È un tema sul quale si è prodotto molto materiale, e che ha visto l’applicazione di parecchi nostri studenti. Ad alcuni di questi si potrebbe affidare la preparazione di un piccolo dossier e l’individuazione di specifiche iniziative di illustrazione di esperienze concrete (esempi: Avventura urbana, Nuovi Municipi)

La città vissuta dai cittadini. Sotto questo titolo si potrebbe pensare a iniziative su questioni sostanziali, come quella della casa (che cos’era l’intervento pubblico nel settore, perché è scomparso, come si pone la questione oggi) e quello della mobilità (è un problema di infrastrutture, o di organizzazione del territorio e della società?). Le iniziative potrebbero consistere in presentazione di esperienze (esempio: il piano della rete del ferro a Napoli), o di proposte (esempio, Città amica).

3. I territori

Potrebbe essere interessante raccontare esperienze complesse localizzate: meglio se positive, anche per dare la sensazione che qualcosa si può fare per cambiare la realtà che non ci piace. Mi vengono in mente queste cose:

Il sindacato dei lavoratori e il territorio: Vicenza. Nell’ambito di una iniziativa di diverse camere del lavoro, a Vicenza la CGIL segue con molta attenzione e intelligenza i problemi del territorio anche nella loro strumentazione. Alcuni ex studenti potrebbero istruire una illustrazione e discussione sull’argomento.

Una regione controcorrente: la Sardegna. La politica di Renato Soru ha il suo momento più vistoso nelle iniziative per la difesa della costa, ma ha il suo centro nell’inversione del modello di sviluppo tradizionale. Varrebbe la pena di ragionare sui suoi diversi aspetti, magari a partire dal Piano paesaggistico regionale ma affrontando più questioni (le tasse, le ex miniere, ecc)

Una regione che cambia: la Puglia. Un presidente atipico, una brava urbanista assessore al territorio, l’ex dirigente del PTCP di Bologna che diventa dirigente del Territorio: ci sono gli elementi per discutere su tentativo molto interessanti in una regione difficile.Anche qui,mobilitando studenti ed ex studenti.

4. Altre iniziative

Anche indipendentemente dagli argomenti di cui sopra si potrebbe organizzare la presentazione di libri interessanti, di anniversari significativi, ricordi di studiosi, e simili.

Per concludere, una proposta operativa

Carissime e carissimi, mi piacerebbe discutere con voi, e lavorare con voi, su queste proposte. Per cominciare, via e-mail. Ma vi propongo anche di vederci, all’inizio di settembre, naturalmente qui a Ca’ Tron. Vi propongo due date possibili: mercoledì 6 settembre, oppure venerdì 8 settembre. Chi potrebbe esserci?

L’obiettivo è mettere a punto, su questa base, un programma operativo di qualche iniziativa da svolgere durante la Settimana di orientamento, ai primi di ottobre. E magari, come qualcuno di voi mi ha proposto a voce, anche la costruzione di un piccolo sito web, da adoperare per la condivisione di materiali e lo scambio tra noi, nonché (come suggeriscono Patassini e Vettoretto) l’avvio di un’indagine sui nostri laureati (formazione, esperienze, difficoltà, rapporti con gli ordini professionali, con altre figure professionali, con i committenti e gli amministratori ecc.), in modo da cominciare a costruire una sorta di archivio di questioni ed esperienze.

A presto

Venezia, 16 luglio 2006

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