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Maria Cristina Fabrizio; Gibelli Bottini
La Città della Qualità e del Benessere
19 Ottobre 2011
Pratiche di buongoverno
La visione del futuro nel piano strategico intercomunale della “Città Murgiana”: contesto a caratterizzazione storica, paesaggistica, agricola, ma con forti spinte per lo sviluppo. Scritto per eddyburg, 26 gennaio 2009 (f.b.)

L’area vasta della Città Murgiana così come individuata dalla Regione Puglie nel definire i bacini per la pianificazione strategica, comprende le circoscrizioni comunali di Altamura, Gravina in Puglia, Poggiorsini e Santeramo in Colle, per un totale di circa 140.000 abitanti su 995 chilometri quadrati.

Una comunità locale che si interroga sul proprio presente e riflette sul futuro esprime la propria capacità di coesione sociale e territoriale; di sviluppo avveduto e lungimirante, a migliorare la qualità della vita, promuovere la crescita culturale, valorizzare le risorse economiche, sociali, ambientali, rafforzando ad un tempo la propria identità. Il percorso di pianificazione strategica è dunque molto articolato, anche se si rende più fluido alimentandosi alla ricchezza della società e dell’ambiente locale. Però è anche possibile più semplicemente chiedersi: dove vogliamo andare?

E semplicemente rispondersi: verso uno spazio territoriale simile a quello attuale, ma che ha evitato il rischio del degrado da sprawl organizzandosi per nodi compatti entro una rete policentrica non gerarchica. In tal modo, si sono rallentati i ritmi di consumo delle risorse, la rigenerazione e riqualificazione prevalgono sull’urbanizzazione. Lo sviluppo è qualificato, diversificato, parallelo e complementare alla diffusa crescita della qualità della vita locale. Un turismo culturale ecocompatibile si affianca alla rigenerazione urbana e alla tutela del paesaggio agricolo e naturale.

È stata una rilettura della storia locale a individuare nelle fratture e discontinuità sociali, nel rapporto a volte perverso fra sviluppo economico e sociale e risorse territoriali, uno dei principali elementi di debolezza strutturale. Quindi ora si tratta di privilegiare un percorso di rete territoriale, integrato non solo nelle singole azioni, ma anche nell’orizzonte di sviluppo.

I vantaggi di una Città delle Reti si riassumono in:

● uso avveduto delle risorse (finanziarie, manageriali e politiche) per la realizzazione di progetti di rilevanza intercomunale;

● valorizzazione del capitale sociale;

●economie di scala grazie alla dimensione territoriale e al coinvolgimento della collettività;

● costruzione di consenso per alcuni progetti condivisi di rilevanza strategica per i rapporti con le reti esterne;

● possibilità di avviare un marketing territoriale unitario;

● aumento della competitività generale;

● miglioramento dell’abitabilità/vivibilità urbana integrata alle reti ambientali;

● giudizioso consumo delle risorse territoriali, nella prospettiva di una vera autosostenibilità locale.

La rete della Comunità

Esiste nel territorio un capitale sociale incorporato nei luoghi sotto forma di senso di appartenenza e di tradizioni identitarie consolidate, e un capitale relazionale dato dalla capacità di cooperare per la salvaguardia e valorizzazione del territorio, per un minimo consumo di suolo, per migliorare la coesione sociale attraverso servizi unificati.

Si individuano da subito almeno due opportunità in questa direzione: l’elaborazione congiunta degli strumenti urbanistici (in particolare delle“previsioni strutturali” dei piani urbanistici comunali che definiscono le grandi scelte di assetto territoriale, e identificano i valori e gli obiettivi non negoziabili che sono l’espressione dell’integrità fisica, dell’identità ambientale, storica, culturale, e la struttura portante dell’infrastrutturazione e attrezzatura del territorio); l’elaborazione alla scala intercomunale delle politiche e dei progetti di rigenerazione urbana.

La rete dell’Abitare

Abitabilità ( livability), significa reinterpretare gli elementi fisici e sociali positivi della città tradizionale proiettandoli verso il futuro, con modelli insediativi compatti, densi, misti, ben accessibili, attenti allo sviluppo spaziale e socioeconomico sostenibile, e alla solidarietà sociale: tutti elementi scomparsi dall’insediamento disperso.

Si tratta di migliorare sensibilmente la qualità di vita degli abitanti e il senso di comunità, ponendo al centro la tutela delle risorse non intaccate dall’urbanizzazione, un potenziamento del trasporto pubblico, un’accessibilità per reti gerarchiche integrate, dove a ciascuna modalità – pedonale, ciclabile, automobilistica, coi mezzi collettivi - corrispondono funzioni, densità, servizi, uso specifico dello spazio, qualità e sicurezza adeguate.

All’assetto fisico del territorio si accompagna un recupero della ”urbanità”, obiettivo ricco di significati: piacere di vivere la città per il suo carattere sociale; eterogeneità, sicurezza, apertura, orgoglio locale, impegno ad agire eventualmente insieme.

Migliorare l’abitabilità territoriale, costruire una nuova urbanità, passa attraverso la realizzazione di progetti anche delimitati per settore e territorio, ma orientati a obiettivi generali.

La rete dei Flussi

La Città Murgiana si configura come arcipelago di relazioni determinate dai più recenti sviluppi delle infrastrutture stradali, dal sistema socioeconomico autocentrico al quale col tempo si sono aggiunte le aggravanti dei forti costi di adeguamento dei trasporti pubblici, e la catena di automatismi progettuali incrementali associati alla routine delle decisioni urbanistiche comunali. Appare però possibile affrontare il tema avvincente di una nuova progettualità a rete pensando ad esempio a percorsi continui pedonali-ciclabili integrati a strade e fermate del trasporto pubblico, alle comunicazioni telematiche, al coordinamento localizzativo delle funzioni polarizzate. I progetti infrastrutturali del futuro avranno come obiettivo quello di migliorare i caratteri di integrazione al contesto, e evitare una genesi separata delle opere rispetto al territorio di cui dovrebbero essere parte. Adeguamenti e connessioni sulla grande rete di viabilità saranno orientati a partire dalla priorità del tessuto urbano e territoriale locale.

La rete della Storia e della Natura

Il paesaggio dell’altopiano è risorsa unica, patrimonio nel quale si riflette in modo tangibile e immateriale la storia in evoluzione delle comunità. La sedimentazione storica costituisce un complesso di asset strategici disponibili, se ben compresi nella loro natura profonda, ad intrecciarsi virtuosamente con lo sviluppo sociale ed economico, nel segno della qualità e del benessere nel territorio locale. Sinteticamente le azioni saranno orientate a:

● ri-conoscere e promuovere il patrimonio esistente in tutta la ricchezza e diversità;

● individuare contesti ambientali e metodologie per la loro valorizzazione culturale;

● dotare il territorio di un sistema di monitoraggio dei siti turistico-culturali;

● creare una rete di istituzioni al fine di potenziare la consapevolezza del valore identitario.

In particolare per il riuso e valorizzazione del patrimonio storico sarà centrale l’impegno a progettare un organico piano di recupero e di rivitalizzazione dell’intero parco dell’architettura costruita.

In un contesto di reti urbane, rurali, naturali, il ruolo della campagna e della natura appare molteplice e complesso. Dalla promozione del territorio come giacimento di prodotti di qualità, o del sistema distributivo secondo una interpretazione allargata della formula “km zero” delle filiere corte. Valorizzare la produzione locale di alta qualità anche con sperimentazioni nel campo della distribuzione organizzata, inserendo il modello “ farmer’s market” anche nei progetti di riqualificazione urbana.

Assumono nuovo senso alcuni elementi fondativi della pianificazione territoriale, come la greenbelt agricola a delimitare l’urbanizzato e incentivare la rigenerazione, i corridoi o greenways a integrare la rete della mobilità locale sostenibile in parallelo ad attività agricole; l’integrazione fra reti ecologiche riducendo al minimo il consumo di suolo. Secondo un’idea di vero e proprio metabolismo alimentare della regione urbana.

La rete dello Sviluppo

Un futuro di continuità e cambiamenti dell’ambiente socio-economico vede alla base dimensioni e qualità disponibili, da cui sviluppare processi di upgrading del sistema senza trascurare aspettative sociali di breve periodo. Dove sussiste una concentrazione di domanda, lo sviluppo dell’offerta appare più facile: nei poli urbani. Unico polo attualmente dotato di dimensione “economicamente” rilevante è Altamura, che svolgerà una funzione di caposaldo.

Santeramo sarà nodo specializzato di massima concentrazione di attività manifatturiere. La zona industriale di Jesce si relazione direttamente a quella in territorio di Matera, costituendo già al presente e ancor più nel futuro una forte polarità continua aperta a sperimentazioni innovative delle produzioni e di governance.

Gravina e Poggiorsini si configurano come centri di alta qualità abitativa-residenziale e ambientale estesa a funzioni di qualità e benessere anche salutistico, in una continuità interregionale.

Per quanto riguarda l’industria agroalimentare, il futuro prospetta varietà e tecniche colturali capaci di assorbire le innovazioni e le tecnologie, ora prodotte all’esterno dell’area, giovandosi della rete di conoscenza e ricerca. Ma si tratta di connettere capacità esistenti ma sparse, integrarle con ricerca e innovazione e specializzarle in termini di selezione varietale e di marketing.

Il sistema produttivo appare in parte penalizzato da carenze infrastrutturali dell’area, ma la logistica da sola non è in grado di creare le condizioni di miglioramento. La realizzazione delle infrastrutture dovrà essere inserita in modo integrato nello sviluppo del territorio, attraverso piani di area vasta, e adeguata ai vari obiettivi generali di sviluppo.

Nota: questo testo è stato elaborato appositamente per eddyburg.it, ma è desunto dagli studi e documenti confluiti nella Visione della Città Murgiana della Qualità e del Benessere. Tutti i documenti del Piano Strategico sono disponibili sul sito http://www.lacittamurgiana.it (f.b. - m.c.g.)

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