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Anna Donati
Un ricordo di Valentino Podestà, architetto ed urbanista, colonna della battaglia contro l’autostrada della Maremma
4 Dicembre 2016
Altri padri e fratelli
Animatore infaticabile nella battaglia contro la devastante Autostrada della Maremma: oltre vent’anni di rigoroso impegno con osservazioni, iniziative pubbliche, denunce, contestazione dei tracciati. E con azioni per coinvolgere i cittadini e convincere le istituzioni e la politica ad opporsi ad un progetto sbagliato». Con postilla

Animatore infaticabile nella battaglia contro la devastante Autostrada della Maremma: oltre vent’anni di rigoroso impegno con osservazioni, iniziative pubbliche, denunce, contestazione dei tracciati. E con azioni per coinvolgere i cittadini e convincere le istituzioni e la politica ad opporsi ad un progetto sbagliato». Con postilla

Ci ha lasciato Valentino Podestà, scomparso il 1 dicembre 2016 a 78 anni, dopo una breve e devastante malattia. La sua morte ci riempie di tristezza perché se ne è andato un amico, una bella persona sensibile, generosa, competente ed anche un compagno tenace di battaglie comuni per la tutela dell’ambiente, del territorio e del paesaggio della Maremma. Da sempre animatore infaticabile nella battaglia contro la devastante Autostrada della Maremma: oltre vent’anni di rigoroso impegno con osservazioni, iniziative pubbliche, denunce, contestazione dei tracciati e dei loro impatti. E con azioni sul territorio capalbiese e grossetano per coinvolgere i cittadini e convincere le istituzioni e la politica ad opporsi ad un progetto sbagliato.

Nato a Milano, architetto ed urbanista, dalla fine degli anni 80 aveva scelto insieme alla compagna Corinna ed al figlio Beniamino di vivere in Maremma, mettendo in piedi un’azienda agricola biologica dal nome profetico “Il cerchio” ispirato dalla loro passione per la cultura degli indiani nativi d’America. E’ il cerchio sacro della natura in cui l’uomo è racchiuso e che non dovrebbe essere spezzato, come illustra anche il logo della loro azienda agricola.

Era diventato un maremmano a tutti gli effetti ma sempre aperto al mondo, alle sue novità ed alla politica ambientale, con la sua militanza dentro Italia Nostra e poi nella Rete dei Comitati di Asor Rosa. E’ stato molto impegnato a pianificare uno sviluppo basato sulla tutela del paesaggio e dei beni naturali, anche nella sua esperienza di Assessore all’Ambiente del Comune di Grosseto dal 1993 al 1997. Si opponeva con forza e coraggio alle ipotesi di guasti e aggressioni pericolose, dalle cementificazioni del territorio, alle assurde scelte infrastrutturali come l’autostrada. Sempre attento, meticoloso e puntuale a studiare documenti, tracciati e carte per poter rispondere in modo appropriato e pertinente, mettendo a frutto le sue competenze di urbanista, con un impegno volontario ed una visione ambientalista a tutto tondo.

La battaglia che abbiamo fatto insieme per oltre vent’anni lo ha visto protagonista insieme alla sua compagna Corinna, in stretta collaborazione con le principali associazioni ambientaliste come Italia Nostra, Legambiente, WWF, Comitato per la bellezza, Terra di Maremma, Verdi e Comitati di cittadini. Numerosi gli incontri pubblici, le riunioni e le serate dove insieme abbiamo affermato l’importanza di adeguare e mettere in sicurezza l’Aurelia, piuttosto che sventrare la Maremma con le varie ipotesi autostradali. Una lunga storia a puntate che non è ancora terminata. Proprio il giorno della sua morte, infatti, per uno strano scherzo del destino, ha avuto inizio il nuovo procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale con l’ultima ipotesi di tracciato nel tratto Grosseto-Capalbio. E noi insieme a Valentino ed al Comune di Capalbio (da sempre in prima fila contro l’autostrada) avevamo già avuto un confronto su questo nuovo progetto ed il suo contributo era stato come al solito lucido, competente e pronto anche questa volta a scrivere e sottoscrivere i tanti punti critici del progetto.

Ci mancherai tanto Valentino e questa volta dovremo scrivere da soli le osservazioni, senza le tue analisi e i tuoi suggerimenti, la tua meticolosa capacità di entrare nel dettaglio, con la tua determinazione e le tue lunghe e articolate riflessioni. Ma proprio per questo ed anche per questo, continueremo le battaglie e le speranze che abbiamo vissuto insieme per difendere e amare la tua Maremma. Un pensiero commosso ed un abbraccio va alla compagna Corinna ed al figlio Beniamino, che insieme a te hanno condiviso la vita ed i suoi bellissimi sogni.

Ciao Valentino.

postilla

Non ricordo che anno era quando Valentino mi scrisse per informarmi che, con Corinna, avevano deciso di cambiare vita. Purtroppo non trovo la sua lettera, annidata tra le mie carte vagabonde di molti traslochi. Ero ancora presidente nazionale dell’INU (di un INU abissalmente lontano da quello di adesso), quindi doveva essere nella seconda metà degli anni Ottanta. Erano gli anni della polemica accesa contro quella che avevamo definita “urbanistica contrattata”.

Nella sua lettera Valentino mi spiegava le ragioni della loro difficile decisione: fare l’urbanista era diventato impossibile in una realtà nella quale, se rifiutavi di allinearti sotto le bandiere di una cordata al cui termine c’era un interesse immobiliare, non lavoravi.
Non sono molti, di questi tempi, i professionisti che si dimettono da un incarico per un conflitto tra gli interessi del loro committente e l’etica della loro professione, meno ancora quelli che hanno il coraggio di abbandonare la propria professione e la propria terra.
Ma Valentino non ha smesso, nella campagna maremmana, a fare l’urbanista. Lo ha fatto in un altro modo, compiendo tutte quelle feconde azioni da “urbanista militante” nella società e nel contesto in cui vive che Anna Donati ricorda. Facendo Politica come dovrebbe farlo il cittadino di una città “normale”: portando cioè il contributo del suo specifico sapere al servizio degli altri, di tutti gli altri. Perciò ha difeso il territorio dove era venuto a vivere utilizzando con generosità la sua capacità di leggere e comprendere il territorio, le sue qualità e le sue fragilità, e le conseguenze di scelte sbagliate, per metterlo invece al servizio della società di oggi e quella di domani. Grazie, indimenticabile Valentino. (e.s.)

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