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Chi è stato a Prato conosce la grande piazza Mercatale (la vedete qui sotto): allungata, spaziosa, collocata proprio là dove si conviene al mercato di una città comme il faut: tra l’antico centro cittadino (il Duomo, il Palazzo Pretorio, il Municipio, il Castello federiciano) e il ponte sul Bisenzio, ai margini del centro storico. Proprio lì, verso la parte della piazza più a nord, c’è l’ostera Cibbè splendidamente gestita dalla famiglia Panerai. Mamma Giuseppina, in cucina, prepara meravigliose pietanze, dove tradizione toscana e creatività felicemente s’incontrano, il marito Spartaco e figli Tommaso e Francesco garantiscono il cordiale servizio. La qualità è ottima, e ancora migliore il rapporto qualità/prezzo.
Tra le cose migliori che ho gustato: i rigatoni alla medioevale (un ragù molto speziato ma senza pomodoro), gli spaghettoni con salsiccia e funghi, i trucioli (pasta fatta a mano, come i fusilli, le troffie liguri, le ciriole ternane) al sugo scappato (cioè, con un sugo fatto solo di verdure), gli involtini di manzo e carciofi, le zucchine ripiene, il roastbeef. Notizia più ampie potete trovarle sulle guide dello Slow Food, che celebrano giustamente questa piccola e saporita tavola.
La sala, molto gradevole, è piccola e molto frequentata dai pratesi: meglio prenotare, 0574 607509. In fondo, verso la cucina, c’è un grande quadro con l’insegna del locale (lo vedete qui sopra): il cibbè, che è quel gioco antico che in ogni parte d’Italia (e forse d’Europa) si gioca con nomi diversi: nell’ex Regno di Napoli si chiama Mazz’ e pi’uze, a Roma Lizza (e non so altrove).
Per concludere, volete qualcuna delle ricette di Giuseppina Panerai? Ne ho tre: Pan cotto, Zuppa col pomodoro, Tordi finti. Basta cliccare qui.
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