Ecco qua la ricetta scaramantica per il 9 aprile. Degustata sotto un albero di ulivo, nelle vicinanze di un seggio e con sottofondo de l’Internazionale, ha prodigiosi effetti beneauguranti.
Di antica tradizione emiliana, se ne infischia della dieta e si fa pernacchie del colesterolo. All’ingrediente canonico – il prosciutto crudo – è stata sostituita la mortadella per evidenti contingenze elettorali, ma con identica soddisfazione del palato. In tutto il territorio d’origine è prescritta la dizione “il” gnocco ingrassato, così come insegnava la saggezza della ‘sdoura’ Imelde che, durante l’operazione dell’impasto, raccontava a bimbi e ragazzetti di casa Guermandi, attirati nella grande cucina da profumi e riti conosciuti, storie infinite di faide e contese contadine, amori infelici ed eventi straordinari. Racconti immancabilmente suggellati, al momento dell’infornare, dall’insuperato aforisma sulla relatività dell’umana essenza: ‘Ciascuno siam poi fatti alla sua maniera propria’.
Buon appetito e buon voto.
Dosi per 4-6 persone
300 gr. di farina bianca
250 gr. di mortadella tagliata a fette (proibitissimi i ‘dadini’, di estetica forzista)
60 gr. di burro
20 gr. di lievito di birra
2 uova
sale q.b.
Fate sciogliere il lievito in una ciotolina con acqua tiepida. Tagliate la mortadella a striscioline sottili. Disponete la farina a fontana sulla spianatoia e versatevi al centro le uova, il lievito sciolto nell’acqua, il burro (tranne una noce), una presa di sale fino e metà della mortadella. Incorporate gli ingredienti alla farina, cominciando dal centro della fontana e aiutandovi con la forchetta o con la punta delle dita e impastate energicamente per un quarto d’ora circa. Formate un panetto, appiattitelo leggermente con il palmo della mano e mettetelo a riposare in una terrina coperta con un telo per circa mezz’ora. Imburrate e infarinate una teglia; stendete la pasta in una sfoglia alta, che disporrete nella teglia, cospargendone la superficie con la mortadella rimanente e un po’ di sale grosso. Tracciate infine sulla superficie della pasta delle losanghe, con la punta di un coltello affilato; mettetela a lievitare in un luogo caldo per circa un’ora, quindi fate cuocere nel forno preriscaldato a 180° per circa mezz’ora.
Vino d’accompagnamento vivamente suggerito (quasi obbligatorio): Lambrusco grasparossa di Castelvetro DOC.