Troppa grazia, Sant'Antonio! Nel Dpf 2005 - 2008 approvato l'altra sera dal consiglio dei ministri sono previsti interventi infrastrutturali per 5 mila 387 miliardi di euro, tra i quali 290 milioni per il metrò sublagunare. La cordata capitanata dall'Actv che ha presentato il progetto Tessera - Arsenale, però, aveva chiesto un finanziamento pubblico di "soli" 220 milioni di euro, e dunque ora si apre uno scenario nuovo. «Certo - afferma il presidente dell'Actv, Valter Vanni -: si può andare fino al Lido»!
Come si ricorderà, il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, all'inaugurazione della Fenice aveva promesso di portare a Venezia gran parte dei contributi statali necessari per la costruzione del metrò, ma è andato oltre ogni aspettativa, assegnando a Venezia perfino più di quanto richiesto. Molto probabilmente, Lunardi ha stanziato per la sublagunare l'intero budget veneto per i collegamenti aeroportuali, sui quali anche Verona aveva delle aspettative.
Il progetto presentato dall'Actv e dai suoi partner in finanza di progetto costerà 350 milioni di euro, di cui, si diceva, 220 di contributo pubblico e 130 sborsati direttamente dai proponenti, ma ora Venezia si trova ad avere 70 milioni di euro in più del previsto. «Se con 220 milioni di euro - osserva Vanni - lo Stato cofinanziava la tratta Tessera - Arsenale, ora, con questo stanziamento in più, e con altri 48 - 50 milioni di euro che dovremmo stanziare noi mantenendo la stessa proporzione, potremmo arrivare al Lido». Per la cordata, aggiunge Vanni, si tratta di un bel tema di riflessione. «Con la prosecuzione al Lido del metrò il miglioramento qualitativo e funzionale del progetto è alto - sottolinea il presidente dell'Actv - e tutto l'equilibrio economico e finanziario dell'operazione si regge meglio».
Ad ogni buon conto, ora il progetto del metrò sublagunare entra in una fase veramente operativa. «Noi - dice Vanni - abbiamo tutte le carte che ci servono, e siccome ci sono i soldi andiamo a prenderceli». L'Actv, insomma, non si ferma per le polemiche politiche che circondano il progetto del metrò sublagunare, e che da oggi sono immancabilmente destinate a rinfocolarsi, specie dopo che il Polo Rossoverde ha deciso di fare di Mose, Chimica e appunto sublagunare le discriminanti per rinnovare la coalizione di Centrosinistra in vista delle amministrative dell'anno prossimo.
Anche i Ds, cioé il partito di Vanni, sono molto critici verso il progetto, e il segretario regionale della Quercia, Cesare De Piccoli, ha già anticipato che i temi posti dal Polo Rossoverde meritano una riflessione forte. «Ma noi siamo un'azienda - replica il presidente dell'Actv - mentre il resto del mondo è altro. Certo - aggiunge - ora il Comune può rinunciare al finanziamento, ma voglio vedere»!
Sullo stesso argomento:
un mio articolo su l'Unità (1992)
due articoli di Alberto Vitucci su la Nuova Venezia (2003)