VENEZIA. Grandi opere avanti tutta. I privati non partecipano alla finanza di progetto per la sublagunare ritenendola poco conveniente? Ci pensa lo Stato. L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare nelle prossime ore, ma il Cipe, il Comitato interministeriale per le grandi opere ha già deciso: finanzierà il discusso treno sotto la laguna.
La riunione si è svolta l’altro ieri a Roma, nella sede del ministero delle Infrastrutture. Si è parlato di rifinanziamento del Mose, e di dirottare una parte di quei fondi per la manutenzione richiesta dal Comune. Ma si è parlato anche di infrastrutture e trasporti. Nella parte relativa ai fondi per i collegamenti con gli aeroporti, il ministro Pietro Lunardi ha proposto sia inserita anche la sublagunare. Un progetto da sempre caldeggiato dal sindaco Paolo Costa, che lo ha inserito nel suo programma elettorale e nel programma delle opere pubbliche votato dal Consiglio comunale. Al ministro Lunardi i tunnel sono sempre piaciuti, anche perché la sua azienda di famiglia è la prima in Italia quanto a costruzione di gallerie. Il 21 dicembre, il giorno dell’inaugurazione della Fenice, il ministro aveva fatto la promessa solenne a Costa: i fondi per la sublagunare li darà il governo. Adesso l’ha mantenuta.
Il progetto del futuristico treno sotto la laguna fa dunque un ulteriore passo avanti, a dispetto della contrarietà espressa - come del resto sull’altro grande progetto, il Mose - da gran parte della maggioranza di centrosinisrea, a cominciare dai rossoverdi. L’iter però non si ferma. Secondo Costa si tratta di una «priorità» dell’amministrazione, un’opera definita di «pubblico interesse». E adesso il finanziamnto sembra assicurato. Per varare il contestato progetto di collegamento Tessera-Arsenale, la giunta aveva lanciato la procedura del project financing, la finanza di progetto per cui una cordata di privati concorre per il 46 per cento alla spesa della nuova infrastruttura, in totale circa 400 milioni di euro. Il gruppo comprende l’Actv (capogruppo), Sacaim e Mantovani, le due imprese che fanno parte del Consorzio Venezia Nuova e hanno ricostruito la Fenice, la Save Engineering, la Banca nazionale del Lavoro, l’Arsenale spa, lo Studio Altieri di Vicenza. L’ipotesi, nata in vista dell’Expo, è quella di collegare sott’acqua Tessera all’Arsenale.
Idea non nuova, quella di unire la laguna alla terraferma con i mezzi tradizionali. Avevano cominciato i futuristi, poi negli anni Sessanta si era pensato di prolungare l’autostrada fino alle Vignole. Infine alla fine degli anni Ottanta il progetto di Gianni De Michelis, in vista dell’Expo Duemila, proposto dalla giunta di centrodestra guidata da Ugo Bergamo ma bocciato sull’onda della protesta internazionale. Adesso la giunta Costa ci riprova. Ieri il sindaco ha insediato l’«Osservatorio tecnico» tra Comune e Camera di commercio che dovrà seguire «le fasi di realizzazione della metropolitana sublagunare, monitorare l’avanzamente e se del caso, avanzare proposte». Ne fanno parte Armando Bettiol, Ilaria Brameza, Ambra Dina, Giorgio Miani, Romano Tiozzo e Salvatore Vento. Il sindaco fa sapere che ora «aprirà il confronto nella maggioranza per coinvolgere poi l’intera città».