La sublagunare è cosa fatta. Almeno nelle intenzioni dell’assessorato all’Urbanistica. Così ieri pomeriggio in giunta si è raggiunta una situazione paradossale. Gli uffici comunali hanno presentato una dettagliata relazione sui nuovi accessi alla città storica che quasi nessuno - assessori e presidenti di Municipalità - aveva visto prima. Dove la sublagunare - su cui l’amministrazione attuale ha sempre espresso forti riserve - viene data ormai per approvata. Tre paginette che hanno creato non poco imbarazzo in più di qualche assessore. Alla fine è stato il sindaco Cacciari a chiedere il rinvio della delibera, che riguardava oltre al contestato progetto di treno subacqueo anche l’intero sistema degli accessi nell’ambito del nuovo Pat (Piano di assetto del territorio) e la mobilità.
Della sublagunare si discute da almeno vent’anni. Bocciato il progetto proposto dalla giunta Bergamo, nel 1990, l’idea è stata rilanciata dalla giunta Costa nel 2002. Il progetto elaborato dalla Camera di commercio e sostenuto dalla Regione e dall’allora ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi era stato definito «di pubblica utilità» e inserito fra le priorità dell’amministrazione. Ma alle elezioni del 2005 il sindaco Cacciari era stato eletto per un pugno di voti con la parola d’ordine della «discontinuità». Nel frattempo erano arrivati i rapporti molto critici dei tecnici di Provincia e Comune. E il via libera - pur fra mille prescrizioni - della commissione regionale Via. Ora c’è chi sostiene la grande opera (Camera di commercio, Forza Italia, ma anche settori del Partito democratico). Chi la definisce «l’ennesimo scempio» come le associazioni ambientaliste, chi la giudica «poco utile a risolvere i problemi del trasporto in laguna», come l’architetto Vittorio Gregotti, uno dei progettisti italiani più famosi nel mondo. Insomma, il dibattito è aperto. Ma il Comune ieri ha tentato il «blitz». Non si sa in base a quali studi scientifici, a pagina 67 del Pat i tecnici di Urbanistica scrivono: «I servizi di navigazione non possono essere ritenuti soddisfacenti per le esigenze di trasferimento di notevoli quantità di persone quali quelle ipotizzabili in caso di attestamento dei flussi turistici nei due siti indicati (Fusina e Tessera). E mentre «per Fusina è ipotizzabile il mantenimento di un servizio acqueo tradizionale, per Tessera è stato sviluppato il progetto di collegamento sublagunare con tecnologìa innovativa, idonea a garantire una maggiore accessibilità alla città storica». E si ipotizza anche una nuova mobilità interna alla laguna. Sempre con la sublagunare come punto fermo. La pressione per la nuova grande opera (400 milioni di euro) è tanta. Ma la decisione ieri è stata alla fine rinviata.