Gentile direttore,
in merito all’inaudito attacco a Italia Nostra portato avanti da Legambiente, vorrei esprimere il mio rammarico per l’inevitabile frattura del fronte ambientalista, ma anche, in qualche modo, il mio sollievo.
Era da tempo ormai che Italia Nostra provava disagio in un’alleanza con Legambiente, non già per la naturale divergenza di opinioni su questione specifiche, ma perché si tratta di una organizzazione che ha perso negli anni gli elementi caratteristici dell’associazione ambientalista per legarsi sempre più al mondo della politica e degli affari. Prendiamo l’eolico, per esempio. Non è affatto vero, come afferma Legambiente, che Italia Nostra è contraria a questa fonte di energia pulita: è contraria però al disseminare migliaia di pale in aree naturalistiche protette o in siti di particolare pregio paesaggistico e auspica un rinnovato impegno nella ricerca sul solare. Legambiente trae dall’eolico vantaggi economici: questo ci imbarazza molto. Prendiamo la metro C di Roma: Italia Nostra si batte da anni per il metrò. Vuole -come il Cipe ha stabilito - un metro leggero e tecnologicamente avanzato.
Dicevo che siamo tutto sommato sollevati: con Legambiente, per sua responsabilità, abbiamo chiuso. E portiamo avanti le nostre battaglie insieme agli altri ambientalisti e a tutti coloro che sanno dire di si e di no: non soltanto di si, come Legambiente.
Desideria Pasolini dall’Onda