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Sergio Chiloiro
Introduzione ai lavori e alla prima sessione
14 Gennaio 2009
2009 Città bene comune, vertenza europea
Il Segretario generale della Camera del lavoro - Cgil di Venezia apre il convegno "La città come bene comune: una vertenza europea"

Questo Convegno fa seguito al Forum sociale europeo che si è tenuto a Malmö nel settembre scorso. Quest’anno alcune organizzazioni della CGIL hanno promosso, insieme a eddyburg e all’associazione ZONE onlus, due incontri di lavoro sul tema del diritto alla città e della Città come Bene Comune. In quella sede, insieme a un gruppo di associazioni internazionali e di vari paesi europei, si è deciso di avviare la costituzione di un Forum permanente sui problemi della città e del territorio, della casa e degli altri aspetti delle politiche urbane e territoriali. È stato elaborato un documento (che è in distribuzione) e si sono decise alcune iniziative comuni. La prima scadenza comune che si è decisa è quella nell’ambito della quale si pone questo convegno. Si è deciso infatti di organizzare, in concomitanza con l’incontro dei ministri degli Stati Europei che si tiene a partire da oggi a Marsiglia, una serie di iniziative – dovunque sia possibile organizzarle – dedicate ad affrontare i temi di cui oggi discuteremo insieme.

I Ministri che si riuniscono a Marsiglia (cito dal comunicato dell’Unione europea) sono quelli “preposti alle politiche abitative e urbane e allo sviluppo urbano, alla pianificazione territoriale e alla politica di coesione”. L’obiettivo è “individuare i possibili contatti territoriali da creare tra le azioni portate avanti dagli enti locali, dagli Stati e dall'Unione europea. I ministri discuteranno concretamente tanto della componente sociale e ambientale quanto di quella urbana e regionale. L'obiettivo annunciato è quello di stimolare e rafforzare il lavoro trasversale sulle politiche settoriali il cui coordinamento sul territorio è indispensabile allo sviluppo sostenibile e all'inclusione sociale”.

In tutte le città d’Europa la fase del neoliberalismo ha innescato processi di mercificazione e privatizzazione del territorio e della città, aggravando i problemi sociali: quelli legati alla segregazione ed emarginazione delle fasce più deboli della popolazione (a partire dagli immigrati), alla riduzione dei livelli raggiunti dal welfare urbano (a partire dal problema della casa), alla privatizzazione di tutto quello che è in grado di produrre rendita ai poteri economici (dai trasporti ai servizi).

Tutto ciò ha provocato e sta provocando tensioni sociali e reazioni di difesa e resistenza in moltissime aree di tutti i paesi europei. Si tratta il più delle volte di movimenti e lotte locali, prevalentemente legati agli sfratti e alla privatizzazione degli spazi pubblici. Queste azioni incontrano forti difficoltà a raggiungere risultati positivi anche perché la loro debolezza e il loro localismo devono affrontare strategie e poteri che sono sovranazionali, globali.

Esse, del resto, raramente trovano sponde efficaci nei partiti politici: questi, soprattutto nel nostro paese, hanno abbandonato da tempo una azione seria e strategica nel campo delle politiche urbane. Anzi, in Italia si è demolito giorno per giorno, spesso in una logica bipartisan, quelle riforme che erano state raggiunte nel decennio che ha fatto seguito al grande sciopero generale per la casa, la città, i servizi e i trasporti del 19 novembre 1969, indetto dai sindacati dei lavoratori.

Da qui il tentativo di costruire, a partire dai movimenti nella società e dalle crescenti esigenze di fasce sempre più estese della popolazione, delle alternative. Un’altra città è possibile. Una città nella quale si realizzi il principio del diritto alla città, del diritto all’uso aperto e libero degli spazi pubblici, all’uso di una casa a prezzi commisurati al reddito, a un ambiente sano e piacevole, all’assenza di recinti, segregazioni, ghettizzazioni, ad un sistema locale di welfare universale.

Questi temi e questi obiettivi sono da tempo all’attenzione della rete delle Camere del Lavoro. Come la maggior parte di voi sa, le Camere del Lavoro sono le strutture della CGIL confederali e territoriali. Sono le strutture che uniscono gli interessi e le lotte delle diverse categorie (delle diverse federazioni) che hanno sede in un determinato territorio. Sono insomma le cerniere tra gli interessi dei lavoratori (di tutti i lavoratori) e il territorio. Questioni come la casa, i trasporti, i servizi pubblici, la sanità, la qualità dell’ambiente e della vita sono questioni che interessano in modo vitale i lavoratori, e che possono essere comprese e affrontate solo affrontando i problemi del governo del territorio nel suo insieme collegando gli interessi specifici dei lavoratori in quanto tali con quelli di tutti i cittadini – anzi, di tutti gli abitanti che vivono e lavorano in un determinato ambito territoriale.

Perciò la decisione di organizzare questo convegno, che consideriamo una tappa del nostro lavoro. Di un lavoro che, come rete delle Camere del lavoro abbiamo iniziato nel 2004 con un seminario per riflettere su questo nostro maggiore impegno nelle politiche urbane e territoriali. Abbiamo proseguito, come vi ho detto, partecipando attivamente al Forum sociale europeo di Malmö. Proseguiremo nei prossimi mesi con altre iniziative di approfondimento e di azioni nella società.

Nella giornata di oggi abbiamo articolato gli interventi in tre sessioni. Nella prima Salzano e Mancini presenteranno le tematiche generali così come sono emerse nel Forum di Malmö. Poi quattro interventi di esperti illustreranno altrettanti argomenti di merito, centrali per l’attuale condizione della città: non si tratta di tutte le questioni che ci stanno a cuore ma – come ho detto – consideriamo questa una prima tappa di un lavoro che svilupperemo. Nella terza sessione i rappresentanti delle Camere del lavoro che hanno aderito a questa iniziativa esporranno le loro esperienze ed esigenze. Se tutti rispetteranno i tempi stabiliti alla fine avremo la possibilità di un buon dibattito.

Ringrazio fin d’ora tutti i partecipanti, a cominciare dal preside della facoltà di Pianificazione del territorio, il prof. Patassini che ci ha messo a disposizione questa sede per i nostri lavori.

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