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Tony Fennimore lo racconta così:
“Dopo la caduta di Hania (allora si chiamava La Canea) nelle mani dell’impero Ottomano nel 1645, i turchi avviarono un programma di conversione delle chiese cattoliche in moschee e di costruzione di numerosi bagni pubblici e privati (“Hamam”) e fontane. Lo Hamam combina la tradizione dei bagni romani e di quelli bizantini, con il loro ipocausto sotterraneo e le tubazioni di laterizio che convogliavano l’acqua e il vapore in appropriati locali. Tre di questi Hamam restano ancor oggi, benché non siano più operativi. La costruzione in via Zambeliou, accanto a Tamam, è di chiara impronta veneziana, con inserimenti turchi. Essa è coperta da sei cupole senza tamburo, e costituiva la parte centrale dell’Hamam […] Il ristorante Tamam occupa la piscina di acqua fredda dell’antico Hamam, dove si poteva godere di un bagno di vapore seguito dall’immersione nell’acqua fredda”.
Oggi è un posto piacevole, non caro, con un servizio veloce e molti tradizionali piatti greci. Noi abbiamo trovato sempre posto, anche in agosto; dentro fa più fresco che fuori.
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L’ultima foto è tratta dal sito http://www.interlog.com/~john13/greece.htm.
Le altre le ho riprese nell’agosto 2002.