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Marco Preve
Rossini, il soprintendente gendarme "Silos e fantasia contro il cemento"
4 Dicembre 2006
Articoli del 2006-2007
Un’intervista al soprintendente per la Liguria. Sembra dire: cementificate un po’ meno. Da la Repubblica, ed. Genova, del 4 dicembre 2006

LA guerra alla cementificazione delle nostre coste passa anche attraverso quel "gendarme" dell´architetto Giorgio Rossini, soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria. Che chiede ai costruttori di porti di smetterla con le colate, puntando sui silos per barche. Che reclama - nel nome delle sempre più scarse risorse idriche - un gesto concreto da quelli che si occupano di seconde case: dissalatori per i nuovi immobili destinati a lombardi e piemontesi. E ancora: «Vorrei non vedere più progettisti privati che sono anche membri delle commissioni edilizie».

Al presidente della Regione, Claudio Burlando, che in tema di lotta alla speculazione senza troppi giri lo aveva invitato a darsi da fare e bocciare i progetti che non convincono, l´architetto Rossini replica: «Il nostro potere è limitato, io vorrei invece che la Regione esercitasse un controllo maggiore su Comuni e Province. La legge regionale in materia di difesa del territorio è ottima, ma subdelegando agli enti, diventa fondamentale una verifica che oggi non esiste».

Ai costruttori di porti ha chiesto uno sforzo di fantasia. Che realizzino silos per barche, in modo da risparmiare quel poco che resta della nostra costa. Dai costruttori di seconde case vorrebbe un gesto concreto nella battaglia contro lo sfruttamento delle nostre, sempre più scarse, risorse idriche: dissalatori per i nuovi immobili destinati a lombardi e piemontesi.

L´architetto Giorgio Rossini, soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria si definisce un "gendarme" ma non un "integralista". Nel senso che pur avendo intrapreso una crociata contro le colate di cemento sulle riviere, è, ad esempio, un sostenitore del grattacielo («magari un po´ limato in cima») di Fuksas ad Albissola. Il suo contributo al dibattito sulla cementificazione contiene proposte innovative e considerazioni critiche sul ruolo degli amministratori («vorrei non vedere più progettisti privati che sono anche membri delle commissioni edilizie»). Rossini ne discuterà domani mattina a Savona, nel palazzo della Provincia, con l´assessore regionale all´ambiente Franco Zunino, il sottosegretario del ministero dell´ambiente Laura Marchetti, l´urbanista Vezio De Lucia ed altri interlocutori nel convegno "Salvaguardia della fascia costiera" organizzato da Italia Nostra. Previsto l´intervento del presidente della Regione Sardegna Renato Soru.

Soprintendente, lei ha già espresso la sua preoccupazione di fronte all´esplosione del fenomeno immobiliare. Alla vigilia di nuove colate cosa state facendo per "limitare" i danni?

«Intanto il nostro lavoro nelle commissioni che, anche se con difficoltà, ogni tanto riesce ad essere efficace e ottenere annullamenti o modifiche. Le faccio l´esempio del progetto per il nuovo porto di Ventimiglia per il quale abbiamo chiesto drastiche riduzioni per le opere a terra».

Secondo gli ambientalisti, i porticcioli sono il cavallo di Troia per il business delle seconde case.

«È vero, ma detto questo mi rendo conto che in alcune punti della costa la nautica da diporto deve trovare spazio. Il punto è come. «

Qual è la sua proposta?

«Quella che sto comunicando ai costruttori ogni volta che li incontro. Si parte da una considerazione. I porti turistici di oggi sono larghe estensioni che mangiano la costa ma che vivono solo tre mesi all´anno, per i restanti nove sono abbandonati. Allora perché non imparare da Inghilterra e Olanda dove esistono silos per barche. Certo non per le più grandi, ma per le piccole e medie, che sono la maggior parte. Ricoveri su più piani, per ridurre l´impatto e razionalizzare l´utilizzo degli spazi».

Sistemati i porticcioli restano le case. Anzi le seconde case.

«Sull´edilizia la nostra posizione è chiara. Prima di tutto bisogna salvare il levante, la riviera spezzina che è uno dei luoghi più belli del mondo. A Framura, ad esempio, noi e la Regione siamo divisi su un Puc che aumenterà l´edificabilità di molte zone. Avrei voluto parlarne al convegno di Savona, ma in questo caso il mio interlocutore naturale è l´assessore all´urbanistica Carlo Ruggeri che purtroppo non è tra i relatori».

Torniamo alle seconde case.

«Abbiamo lanciato una proposta ad architetti e imprenditori che non sembrano però molto interessati. Anche qui parto da una considerazione sulle risorse naturali, poche e ipersfruttate. Vorrei che i nuovi insediamenti venissero dotati di dissalatori di acqua marina, per risparmiare l´acqua di fonte dei liguri. Credo che gli enormi ricavi del business possano permettere spese extra come queste. Così come sarebbe interessante un discorso sull´energia, sui pannelli solari o le centrali eoliche».

La situazione della riviera di ponente.

«Siamo già al collasso, e bisogna cercare di limitare al massimo. C´è una corsa a dotarsi di nuovi porticcioli, Ceriale, Albenga, Pietra Ligure. Per quello di Ospedaletti la Regione ha dato parere favorevole e noi abbiamo chiesto aggiustamenti. In linea di massima siamo favorevoli all´edilizia alberghiera o agli agriturismi, ma il mercato vuole seconde case. Sto seguendo la situazione di Finale per la quale è previsto un´operazione gigantesca. D´accordo per l´intervento nelle ex cave Ghigliazza che sono una ferita al territorio. Molto di meno per l´ipotesi sull´area oggi occupata dalla Piaggio. Ci stiamo trasformando in una riviera dormitorio, dove a fronte di uno sfruttamento intensivo del territorio e delle risorse, gli unici che ne hanno beneficio sono i costruttori e i proprietari dei terreni».

E a chi vi accusa di essere solo contro?

«Non è così. Sono favorevole alla contestata struttura alberghiera alle Cinque Terre, dove ora ci sono ruderi e abbandono. E lo sono anche ai grattacieli sulla costa, naturalmente in casi eccezionali. Penso al progetto dell´architetto Fuksas per la Margonara. Quella è un´area degradata, praticamente all´interno del porto di Savona. È un progetto che caratterizza in positivo. Poi credo che sia prevista una destinazione totalmente alberghiera (in realtà ci sarà anche una parte residenziale, ndr). L´unica cosa è l´altezza, forse un po´ esagerata, ci vorrà una spuntatina... «.

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