Città antica, passeggiata nel futuro
Katia Ghilli, Il Tirreno, ed. Piombino-l’Elba, 29 settembre 2007
Un’anima moderna per la “città antica”, dove al posto degli ex licei, costruiti alla metà del secolo scorso, nascerà una residenza turistico-alberghiera con una concezione architettonica di ultima generazione e di respiro europeo. Al posto delle ex officine Ipsia ci sarà una biblioteca dove girare liberamente tra gli scaffali, prendere un libro usando la tesserina magnetica, oppure guardarsi un film, mentre tutt’intorno si respira il profumo della saggezza. Anche qui antico e moderno si fondono: le mura leonardiane saranno quelle di una parte della biblioteca, verrà valorizzato il vecchio chiostro cinquecentesco, ci sarà un grande giardino pensile che collegherà il centro storico con via Leonardo da Vinci.
Sono questi i tratti essenziali del programma d’intervento dal titolo “Città antica” che è stato presentato giovedì scorso all’interno della sala conferenze di via Cavour. «Per questo restyling - spiega l’assessore all’urbanistica Luciano Francardi - abbiamo pensato d’inserire il nuovo nell’antico, come altre realtà hanno già fatto, ad esempio Parigi, con la piramide di cristallo vicino al Louvre. Vogliamo che questi luoghi tornino a vivere, a essere una sorta di agorà, dove ritrovarsi e discutere».
Nella sala della biblioteca, affollata di gente, cala il buio ed appaiono immagini e planimetrie di come sarà la nuova biblioteca alle ex officine Ipsia e di come verranno trasformati la piazzetta dei Grani e gli ex-licei. La platea ascolta con attenzione l’architetto Salvatore Re dello studio di architettura “Leonardo” di Pisa, incaricato della progettazione. Ed in particolare misura ogni parola usata per spiegare come diventerà la piazza con i tre piani interrati di parcheggio (che “inghiottirà” le auto solo da un lato per limitare al massimo rumori e traffico), dove nasceranno nuove piccole aree per il commercio al dettaglio.
Quando in sala tornano le luci riprende il dibattito: alcuni rappresentanti del comitato del centro storico contestano l’idea di fondo del progetto, non piace la concezione moderna del grande albergo che sovrasta la piazzetta, dei nuovi negozi con vista mare, della possibilità di doversi comprare i parcheggi per avere un posto auto. C’è chi fa notare che il Comune dovrebbe invece farsi promotore, tramite le banche, di un progetto di ristrutturazione del centro storico, a carico dei singoli privati, attraverso prestiti a tassi agevolati.
Comune e progettista respingono le accuse, ricordano che in questo spicchio di centro storico c’è ben poco di antico e di pregiato, a parte il cuore delle ex officine Ipsia. Viene anche ricordato che il piano integrato d’intervento è uno strumento urbanistico dove i privati si mettono in rapporto con il privato per realizzare progetti di grande interesse pubblico. Martedì prossimo il progetto approda in consiglio comunale per l’adozione.
«Piazza dei Grani, quel progetto non ci piace»
Il Tirreno, ed. Piombino-l’Elba, 1° ottobre 2007
All’associazione “Dentro le mura”, costituita dagli abitanti del centro storico, il restyling di piazza dei Grani così come è stato presentato venerdì scorso dagli assessori Francardi e Dell’Omodarme, proprio non piace. Critiche oggettive al progetto, ma anche ai modi e ai tempi della presentazione, pochi giorni prima del suo approdo in consiglio comunale, che lo discuterà appunto domani.
«Sono stati noncuranti dell’opinione dei cittadini che vivono nell’area di ristrutturazione - dice l’associazione - Alle contestazioni dei cittadini che spiegavano i loro dubbi e chiedevano quindi ulteriori spiegazioni gli assessori hanno risposto con leggerezza sostenendo che quello è il progetto e così verrà fatto».
E Il progetto? «Il cittadino - dice “Dentro le mura” - ha il diritto di sapere costa sta accadendo, ha il diritto di capire e di chiedere modifiche. E noi che viviamo qui dobbiamo solo accettare le decisioni prese dai vertici? Dov’è il secondo progetto da poter confrontare? Forse costa? Ma questo crediamo non sia un problema per l’amministrazione comunale da quello che abbiamo visto, un progetto così esoso ed esasperato poteva essere ben sostituito da un paio di progetti molto più umani e vivibili anche per noi e non solo per chi deve venire, legati a storie antiche e al ritorno di quella realtà che con passione possiamo ricostruire».
Per l’associazione «i cittadini non sono degli sciocchi creduloni, anzi capiscono tutto e sono sempre pronti a collaborare. Facciamo comunque i complimenti all’architetto per il fantasioso e creativo progetto della futura biblioteca, vista da noi armonica con la nostra città e ai suoi abitanti e così potrebbe essere in tema tutto il resto».
«Non riusciamo a capire - psoegue l’associazione - perché ci presentano progetti quando tutto è stato ormai deciso. L’indignazione è alta, per noi è come se qualcuno fosse entrato in casa nostra e avesse spostato tutte le nostre cose senza chiederci il permesso. Purtroppo è sempre più spiacevole constatare che il cittadino sempre più deluso, riprovi ogni volta a collaborare con l’amministrazione comunale per poi rendersi conto che non c’è concertazione».
Così “dentro le mura” chiede alla giunta «di rimandare l’adozione del progetto perché tutto ciò è poco democratico e palesemente troppo già deciso», e di riprendere «il dialogo con i cittadini, che ne hanno tutto il diritto. E se rispettate i vostri elettori dovreste concederlo».
L’associazione “Dentro le mura” fa sapere infine di essere già al lavoro sul progetto e sulle schede tecniche, annunciando anche di valutare l’ipotesi «di coinvolgere i comitati di Asor Rosa” che di recente sono intervenuti sulla realizzazione di una Residenza turistica nella zona di Fonte di sotto, a Campiglia.
Progetto Città antica nella bufera
Il Tirreno, ed. Piombino-l’Elba, 2 ottobre 2007
«Cittadini esclusi dalle scelte e progetti già decisi, procedure poco chiare». L’impressione emersa dall’incontro pubblico del Comune sulla “Città antica” anche secondo il Forum della democrazia. «Un titolo - si aggiunge nel documento - smentito dal progetto presentato dall’assessore Francardi e dall’architetto Re a proposito della ristrutturazione del complesso biblioteca-liceo-piazza dei Grani, che propone costruzioni moderne a carattere commerciale e residenziale con soluzioni architettoniche contrastanti con il valore storico del sito, riducendo la vivibilità di un luogo molto importane per i piombinesi». Al Forum «non sembra qualificante per l’immagine di Piombino costruire un residence nel suo centro storico, demolendo gli edifici esistenti per ricostruire appartamenti e attività commerciali, mentre si dovrebbe tutelare un luogo come piazza dei Grani, che rappresenta un collegamento storico e ideale tra la città e il suo mare».
«Sembra urgente evidenziare - si puntualizza - che il piano di recupero “città antica” pone, ancora una volta, un problema di democrazia. Non si può presentare un progetto secco, senza alternative, e appena quattro giorni dopo adottarlo in consiglio. Perché questa fretta? Qual è il ruolo del privato? È stato chiesto il parare della Soprintendenza? Sarebbe stato più normale coinvolgere i cittadini nell’elaborazione, anziché chiamarli a cose fatte. La partecipazione dovrebbe essere un metodo utilizzato da amministrazioni democratiche, invece si ha paura della partecipazione, come se essa fosse una complicazione o rischiasse di mettere in crisi interessi e decisioni già prese».
«Di fronte alle critiche emerse nell’incontro e alla contrarietà degli abitanti del centro storico - si conclude - invitiamo il sindaco e la giunta a sospendere l’adozione del progetto, a mettere il piano a disposizione dei cittadini e ad aprire una discussione sul futuro di questa importante parte della città».