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Enrico Pilia
Piano del Pdl per «riqualificare l'Italia»
12 Giugno 2009
La barbara edilizia di Berlusconi
L’alibi del risparmio energetico copre la nuova ondata di cemento in deroga: una proposta dei deputati berlusconiani. L’Unione sarda, 12 giugno 2009

Presentata dal Pdl la proposta di legge sull'edilizia urbana: «Una rivoluzione anche per l'economia»

È la rivoluzione delle facciate. Dei volumi, delle linee, del cemento che dovrà sposare il risparmio energetico e - si legge nella proposta di legge del Pdl - soprattutto l'ambiente, regalando qualità alle case degli italiani. Mauro Pili, deputato e primo firmatario della proposta, lo definisce un «piano Marshall da 128 miliardi di investimenti e 750 mila nuovi posti di lavoro» nei prossimi due anni. Si chiama “Riqualificare l'Italia”, una rivoluzione edilizia pensata per riattivare il tessuto economico così sfilacciato del nostro Paese attraverso una gigantesca operazione di ristrutturazioni, demolizioni e ricostruzioni. Cemento vincolato: «Restituiamo all'Italia un patrimonio edilizio migliore, puntando sulla tutela ambientale - con attenzione al risanamento antisismico - e mettendo il freno a regali volumetrici senza miglioramento energetico», dice Pili, ieri accompagnato dal deputato sardo Paolo Vella e dal capogruppo in commissione Ambiente Agostino Ghiglia (Pdl).

CHI RIGUARDA Come anticipato nei giorni scorsi, la proposta di legge - che potrebbe diventare un maxi-emendamento al decreto “Casa qualità” già sul tavolo del Governo - «rilanciare l'idea del presidente Berlusconi», dice Pili, e riguarderà, oltre alle case mono e bifamiliari, anche «interi quartieri» che, attraverso piani di riqualificazione elaborati dai Comuni, potranno diventare delle isole nelle città «a consumo energetico ridotto». Rispetto alle prime indiscrezioni, quindi, ecco spuntare anche i palazzi, ma anche in questo caso il “premio” in maggiore volumetria potra essere garantito solo dall'impiego di materiali che permettano il risparmio di energia.

L'IMPATTO AMBIENTALE Il meccanismo di premialità volumetrica sarà questo: per le ristrutturazioni sarà possibile realizzare (in tutto il Paese) una cubatura maggiore del 20 per cento, mentre le demolizioni e totali ricostruzioni il premio sarà fino al 35 per cento in più, ma «soltanto se ai lavori si accompagnerà una ristrutturazione energetica con la relativa classe». A, B, o C, sottolinea Pili, classi lontanissime da quella G, sotto la quale ci sono il 95 per cento delle abitazioni italiane. Per le case in questa classe (la più cara , secondo lo studio allegato alla proposta di legge) si spendono in media 2.300 euro all'anno per 150 metri quadri. Mentre il passaggio alla classe A si spenderebbero 200 euro. Un passaggio fatto di materiali naturali, che permettono un risparmio di energia, e di pannelli per produrre energia alternativa. Per quanto riguarda le emissioni di CO2, secondo il testo della legge «passerebbero da 35 Kg per metro quadrato all'anno a 5,8 kg».

I NUMERI La proposta di legge, se non dovessero aumentare i permessi di lavori, di ricostruzioni o nuove concessioni (l'opzione zero, secondo i proponenti) riguarderebbe oltre 746 mila edifici, 15.500 da demolire e ricostruire, 59 mila sarebbero gli edifici che sorgerebbero.

GLI ALBERGHI Le strutture ricettive legate al turismo: «La proposta riguarderà anche il turismo con la riconversione energetica degli alberghi e il relativo incremento di volume», dice Pili, non certo in linea con l'ipotesi di Piano casa della Regione Sardegna.

GOVERNO E REGIONI «Lo Stato ha la responsabilità di legiferare», ha detto ieri Pili, «essenzialmente, per motivi ambientali, comunitari e fiscali». Se il deputato Ghiglia si augura che le Regioni «recepiscano il più possibile questa proposta di legge (il cui viaggio parlamentare sarà agevolato dal grande consenso che ha già ottenuto), Pili ha sottolineato che in materia di paesaggio, sono le Regioni a decidere: «Di volta in volta, si troverà l'intesa». Previsione ottimistica.

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