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Vezio De Lucia
Piano casa mostruoso. É tana libera per tutti
26 Marzo 2009
La barbara edilizia di Berlusconi
Un’intervista raccolta da Massimiliano Amato sui giornali di e-polis (il Bologna, il Venezia, il Cagliari. Il Roma …) del 25 marzo 2009

Ieri mattina Vezio De Lucia ha anticipato l'alba. Lunedì sera gli avevano fatto vedere la bozza del Piano Casa del governo Berlusconi e lui non ci ha dormito la notte. Si è messo alla tastiera e ha vergato un editoriale di fuoco per il sito eddyburg. it, il cui titolo è tutto un programma: “È molto peggio di quanto si prevedeva. È il delirio di uno speculatore trasformato in legge”. A sera, la pensa ancora così. nonostante le precisazioni di Berlusconi.

Perchè, professore?

Perché non credo alle rettifiche, il testo che ho potuto visionare io era su carta intestata del Consiglio dei Ministri. Se hanno fatto circolare un testo falso, denuncino la cosa alle autorità competenti. E la smettano di arrampicarsi sugli specchi.

É proprio arrabbiato…Ma no, cerco di ragionare su quello che ho visto. Altrimenti, se volessimo star dietro ai tentativi di rettifica, potremmo anche chiuderla qua, l'intervista. Il guaio è che quello che ho visto mi piace molto poco. Anzi, non mi piace per niente. Di più: mi sembra tutto così mostruoso che mi viene la tentazione di non crederci.

Il premier sostiene chegli intrventti autorizzati non avranno alccun impatto sugli ambienti urbani saranno limitati allavillettamono e bifamiliari e alle case da rifare

Da cosa Berlusconi ricavi la certezza che gli interventi non deturperanno deturperanno i paesaggi urbani non lo so. Forse nelle città non ci sono villette mono e bifamiliari? Ho motivo di ritenere, anzi, che questa sia una tipologia abitativa molto diffusa. Piuttosto, noto che il premier non ha detto una parola sull'altra grande aberrazione contenuta nel decreto. Cioèla possibilità illimitata, come mai era accaduto in passato, di procedere ai cambiamenti di destinazione d'uso degli immobili. Sa cosa significa questo?

Il tecnico è lei, ce lo spieghi

Lo farò con un esempio. Ha presente quei capannoni dismessi, industriali o commerciali, che sorgono in zone scarsamente abitate? Potranno diventare mostruosi condomini. Non sfuggirà a lei e ai lettori la differenza che passa tra un capannone e un condominio, o una serie di condomini condomini, in aperta campagna. Sa come si chiama questa cosa?

Ce lo dica lei

Abusivismo anticipato. Questo decreto è peggio, molto peggio dei tre condoni della nostra storia recente. Stavolta non si è nemmeno obbligati a pagare l'oblazione. Anzi, c'è l'istigazione all'abuso edilizio. E il favoreggiamento sancito per legge.

Davvero non salva niente?

E cosa dovrei salvare? Prenda la norma sui centri storici. La totalità delle nostre città antiche è patrimonio mondiale dell'umanità. Se passasse questa norma, si rivolterebbe l'Europa intera. Penso che qualsiasi persona dotata di un minimo di sensibilità culturale debba sentirsi offesa, umiliata. Senza contare la mortificazione che si fa delle Soprintendenze. Si autorizza un aumento delle volumetrie per trecento metri cubi. Forse gli esperti interpellati dal governo non sanno che i nostri centri storici hanno una volumetria media che non supera i mille metri cubi.

Ammetterà però che questo Piano dal punto di vista culturale non è del tutto campato in aria: da anni ci sono urbanisti che teorizzano la deregulation.

Si, per passare dal piano al progetto, però, che è un diverso modo di affrontare la questione della programmazione urbanistica. Il decreto che io ho letto, al di là dell'urbanistica, mette in discussione alcuni fondamentali principi democratici. È una sorta di “tana libera per tutti”. L'anarchia totale.

Quali saranno, a suo avviso, le ricadute sul piano economico?

Si arricchiranno gli studi legali, perché nasceranno contenziosi a raffica. Ma l'esito principale sarà la paralisi. Non credo, poi, all'attivazione di un circuito virtuoso per l'edilizia sana. Trattandosi di interventi minuti, immobile per immobile, ad avvantaggiarsi saranno non le grandi imprese, ma quelle che operano nel sommerso.

Berlusconi dice che questo Piano piacerà alla gente.

E probabilmente non si sbaglia: vellica un istinto molto italiano. Quello della "roba".

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