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Paola Coppola
Piano casa, il via rinviato ad agosto
16 Maggio 2009
La barbara edilizia di Berlusconi
L’accordo desiderato non si trova. E intanto leggi regionali devastanti diventano operative: l’accordo le revocherà? La Repubblica, 16 maggio 2009

ROMA - «Non abbiamo discusso del piano casa perché avevamo assunto l´impegno di trovare l´accordo con le Regioni». Berlusconi chiarisce al Consiglio dei ministri perché il provvedimento è stato cancellato dall´ordine del giorno. Sull´ennesimo rinvio del varo del decreto legge sulla semplificazione edilizia e le nuove norme anti-sisma precisa: «Non è stato trovato l´accordo su un punto, ma le Regioni stanno procedendo con le leggi regionali per cui non ci saranno ritardi».

A loro spetta il compito di scrivere le leggi che permettano l´aumento di cubatura delle abitazioni private, le demolizioni e le ricostruzioni. La discussione sul dl del governo invece, che deve essere concordato con le autonomie locali, si allunga oltre le previsioni. Così se Toscana e Veneto sono avanti sul "piano casa bis", gli altri stanno temporeggiando. E l´entrata in vigore delle leggi potrebbe slittare in avanti. Berlusconi vuole stringere e detta i tempi: «Entro luglio sono convinto si darà attuazione al provvedimento così il piano sarà operativo dal primo agosto».

Il governo fa pressing per raggiungere un´intesa sul testo, il presidente della Conferenza delle Regioni Errani chiede garanzie e aspetta risposte. Dopo l´ennesimo stop, il leader del Pd, Franceschini, lancia l´affondo al piano casa del governo «che cambia continuamente» e puntualizza: «So che tutte le Regioni, al di là del colore, stanno difendendo bene le loro competenze e vogliono proposte concrete e non soltanto effetti immagine da lanciare prima delle elezioni». È polemica la deputata radicale del Pd e componente della Commissione ambiente, Zamparutti: «Lo slittamento all´estate del piano casa non sia l´alibi per l´ennesima proroga delle norme antisismiche che attendono di entrare in vigore dal 2005 e si provveda a renderle operative subito nel decreto sul terremoto in Abruzzo».

Oltre ai costruttori, anche gli architetti mettono fretta: «Questa ulteriore dilazione dei tempi del decreto governativo e, di conseguenza, delle leggi regionali che da questo dipendono, incrementa, invece che risolvere, il forte disagio del settore edilizio», si legge in una nota del consiglio nazionale.

Le richieste delle Regioni finora accolte sono l´eliminazione dell´autocertificazione per il mutamento di destinazione d´uso e la semplificazione sulla Vas (valutazione ambientale strategica). I nodi riguardano gli sgravi Irpef del 55% per gli interventi sulla messa in sicurezza, ampliamenti compresi, degli edifici privati in zone «a media e alta sismicità» e la possibilità di fare le verifiche necessarie con personale da assumere ad hoc con un piano a lungo termine sugli edifici pubblici.

Il confronto riparte la prossima settimana: il "piano casa bis" potrebbe tornare nell´agenda della Conferenza dei presidenti e all´Unificata di giovedì. Ma già martedì ci potrebbe essere un incontro tecnico per avvicinare le posizioni. Il ministro dei Rapporti con le Regioni, Fitto, è ottimista sulla possibilità di trovare un´intesa sul testo: «Stiamo lavorando per definire degli elementi nuovi» sui quali «dopo il terremoto in Abruzzo, le Regioni hanno posto l´attenzione del governo» e tiene bassi i toni della discussione («non mi sembra che ci siano punti di divergenza notevoli»). Dalla settimana scorsa «alcune questioni sono state superate», precisa, «resto fiducioso»

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