Assoedilizia suggerisce:
“In caso di crollo di edifici a seguito di calamità naturali, sarebbe opportuno che lo Stato, nell'ambito della sua competenza legislativa in tema di principi fondamentali dell'ordinamento amministrativo-urbanistico, stabilisse i seguenti criteri normativi:
- riconoscimento della legittimità dei volumi edilizi preesistenti; indipendentemente dalla regolarità amministrativo-urbanistico-edilizia. Fissando all'uopo un limite quantitativo e/o tipologico alla sanabilità degli eventuali abusi edilizi e beninteso fatti salvi le prescrizioni e le previsioni urbanistiche nonché tutti i vincoli e segnatamente quelli di inedificabilità e/o ambientali e storico-monumentali e culturali.
- estensibilità della disciplina di premialità volumetrica (prevista dal piano casa per le demolizioni e ricostruzioni -35 %) anche all'interno dei centri storici. Sempre nei limiti del rispetto delle leggi regionali, nonché degli strumenti urbanistici, delle normative comunali e di ogni vincolo.”
Assoedilizia, la borghesia storica di Milano e della Lombardia
La firma non l’abbiamo inventata: guardate sul sito www.assoedilizia.com, se non ci credete. Se questa è la “borghesia storica”, si comprende facilmente perché l’Italia è quello che è.
Si osservino, in poche righe, le molte finezze: proporre di riconoscere la “legittimità dei volumi edilizi preesistenti indipendentemente dalla regolarità amministrativo-urbanistico-edilizia”; pensare che “all’interno dei centri storici” ci possano essere leggi regionali e strumenti urbanistici che consentano di aumnentare gli edifici del 35%. E magari qualche stupido gli da retta. Tutto ciò dopo il terremoto…