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Adriano Seu
Mondiale 2014, Rio: la città dai due volti
26 Aprile 2014
Post 2012
Gli eventi sportivi internazionali sono, abbastanza prevedibilmente, anche un'occasione per scoprire luoghi e società: ma quanti stereotipi culturali in certa informazione!

Gli eventi sportivi internazionali sono, abbastanza prevedibilmente, anche un'occasione per scoprire luoghi e società: ma quanti stereotipi culturali in certa informazione! La Gazzetta dello Sport, 26 aprile 2014 (f.b.)

La spettacolare vista dai piedi del Cristo Redentore che sovrasta il monte Corcovado, le rinomate spiagge di Copacabana e Ipanema, l'incantevole Pão de Açucar e il mitico stadio Maracanã. Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare almeno una volta di questi gioielli che identificano Rio de Janeiro, unanimemente considerata "la cartolina" del Brasile. Se poi si aggiunge anche il fascino dei Mondiali, con la finale nel leggendario tempio del jogo bonito , è facile immaginare come una visita alla "Cidade Maravilhosa" tra giugno e luglio si rivelerà indimenticabile.

Impossibile elencare tutte le meraviglie che fanno di Rio la principale meta turistica dell'intero emisfero sud. Sbirciando dall'oblò dell'aereo in fase di atterraggio, colpisce subito la visione di una metropoli da oltre 6 milioni di abitanti, incastonata tra colline e promontori che affacciano sulla spettacolare baia di Guanabara, puntellata da oltre un centinaio di isolette. Per non parlare dei tanti quartieri caratteristici, dal fascino bohémien di Santa Teresa al brulicare notturno di Lapa, dove si respira il vero folklore carioca nei caratteristici "botecos" che offrono "cerveja" gelata al ritmo di samba. Ma Rio è soprattutto luogo di scioccanti contrasti, dove i quartieri più esclusivi come Leblon e Barra da Tijuca, sorgono accanto a sterminate favelas, in cui regnano miseria, violenza e degrado. La diseguaglianza sociale resta il tratto distintivo di una città in cui ricchezza e povertà camminano a braccetto. Il governo ha avviato una massiccia operazione di bonifica in decine di favelas attraverso il presidio costante della polizia, ma è sconsigliato addentrarvisi...

Se ne accorgeranno anche quelli che penseranno solo alla vita notturna della sfavillante zona sud, o le spiagge (anche d'inverno, con temperature di 25°) popolate da chioschi, in cui gustare gamberi alla piastra e acqua di cocco, e da campi di futvolley. Ai turisti più fortunati, poi, potrà anche capitare di cimentarsi in una partitella con qualche idolo del passato. Romario e l'ex romanista Renato Portaluppi, ad esempio, sono tra i frequentatori dei campetti sulla spiaggia di Ipanema.

Tempio rinnovato Ma la meta principale dovrà essere il leggendario Maracanã, teatro di sette sfide mondiali tra il 16 giugno e il 13 luglio, giorno della finale. Il tempio del calco brasiliano, casa di leggende come Zico e Garrincha, ha cambiato volto dopo gli oltre 400 milioni di euro spesi per adeguarlo ai rigorosi parametri Fifa, che impediranno di battere il record registrato nella gara decisiva del mondiale 1950 con 200 mila persone ad assistere alla disfatta verdeoro contro l'Uruguay. Il mitico impianto, che gli Azzurri hanno vissuto durante la Confederations 2013, entrerà nella storia con l'Azteca di Città del Messico: gli unici stadi teatro di due atti conclusivi dei Mondiali.

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