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Domenico Finiguerra
La resistenza al cemento di Cassinetta di Lugagnano
21 Ottobre 2009
La barbara edilizia di Berlusconi
Resistere al "piano casa"su può, come dimostra la deliberazione del primo comune d’Italia che ha approvato un “piano a crescita zero”. Scritto per eddyburg.it

Il Comune di Cassinetta di Lugagnano ha approvato la sua “delibera di resistenza” al Piano Casa Berlusconiano in salsa Formigoniana. Al netto delle popolarissime stanze del figlio a risparmio energetico, i fronti che la legge regionale lombarda apre sono molti. Ma quello più grave è sicuramente l’introduzione spinta del concetto culturale della deroga: In una legge di soli 5 articoli, la parola deroga appare 6 volte (deroga agli strumenti urbanistici, deroga ai regolamenti edilizi, deroga ai piani territoriali di coordinamento dei parchi regionali). L’anticamera dell’abuso? il preludio di un nuovo condono?

Una deroga concessa dal livello regionale che è una vera e propria ingerenza, una violazione della titolarità dei comuni in materia di pianificazione urbanistica. A fronte di una crisi economica mondiale che è anche effetto dell’eccesso di offerta immobiliare, si mette in campo l’ennesima ricetta a base di cemento. La cura peggiore del male. L’ultimo bicchiere di vino al viandante ubriaco.

Facendo leva sulle perenni e croniche difficoltà economiche dei comuni, si indica quale migliore soluzione ai problemi di bilancio la possibilità di trasformazioni da industriale/artigianale a residenziale, con incremento di volumetrie fino al 30% e i conseguenti oneri di urbanizzazione per le casse comunali. Una norma che si presta molto a diverse e controverse interpretazioni. Che rischia di aggiungere confusione al già caotico mondo giuridico in cui vive l’edilizia e l’urbanistica.

Insomma, l’ennesimo passo indietro che rischia di allontanarci ulteriormente rispetto al traguardo della pianificazione urbanistica e territoriale fatta nell’interesse generale e collettivo, spingendoci, come se non fosse già abbastanza, nell’opposta direzione.

POTENZIALITA’…

Il “piano casa” lombardo se non integrato/applicato da parte dei Comuni, per un anno e mezzo, consente di aumentare di un quinto le volumetrie degli edifici costruiti. Nei parchi si potrà demolire e ricostruire in deroga ai piani di coordinamento. Anche nei centri storici, come pressoché ovunque nel territorio lombardo, si potrà ampliare e ricostruire (+20% o 30% di volumetria) sostituendo gli edifici esistenti che non si adattano al contesto storico e architettonico. Fuori dai centri storici si potrà incrementare la volumetria esistente del 3O%. In caso di «congruo equipaggiamento arboreo» pari almeno a un quarto del lotto interessato, l’incremento di volumetria ammesso sarà del 35%. Si potranno convertire in residenza i capannoni industriali e artigianali – non commerciali e terziari – per una quota pari alle volumetrie definite dagli indici residenziali del luogo.

… E POSSIBILI RESISTENZE

Ma il provvedimento della Regione Lombardia, predisposto dall’Assessore leghista Davide Boni, prevedeva la facoltà per il Comune di deliberare (entro il 15 ottobre) in ordine ad alcune limitazioni e all’applicazione concreta del cosiddetto “Piano Casa”. Facoltà di cui l’Amministrazione Comunale di Cassinetta di Lugagnano ha deciso di avvalersi, alla luce del proprio PGT (Piano di Governo del Territorio) che ha come sua prerogativa principale l’azzeramento del consumo di suolo el’eliminazione di nuove aree di espansione urbanistica, nonché l’attenzione e la spinta al recupero del patrimonio esistente, la promozione dell’agricoltura e la valorizzazione del paesaggio ambientale e architettonico.

TRASFORMAZIONI

La legge regionale consentiva la possibilità di individuare zone industriale e/o artigianale da classificarsi a specifica destinazione produttiva secondaria ove è possibile l’applicazione del Piano Casa. Il Comune di Cassinetta di Lugagnano non ha individuato ne trasformato la destinazione d’uso di nessuna area.

ESCLUSIONI

Con motivata deliberazione i comuni potevano individuare parti del proprio territorio nelle quali le disposizioni della legge non troveranno applicazione, in ragione delle speciali peculiarità storiche, paesaggistico-ambientali ed urbanistiche, compresa l’eventuale salvaguardia delle cortine edilizie esistenti. Il Comune di Cassinetta di Lugagnano ha così escluso dall’applicazione del Piano Casa: il Centro Storico (e tutte le zone interessate dal Piano del Colore), i Piani di Recupero Obbligatori individuati dal Piano di Governo del Territorio, i Piani di Recupero vigenti.

ONERI DI URBANIZZAZIONE

Secondo la legge lombarda, la ripresa edilizia andrebbe incentivata tramite uno sconto sugli oneri di urbanizzazione che potrebbe arrivare fino al 50%. L’amministrazione non ha ritenuto opportuno operare una discriminazione tra interventi ordinari ed eventuali interventi da realizzarsi ai sensi del Piano Casa, concedendo a questi ultimi una riduzione del solo 0,1% (10 euro ogni 1000 euro).

VERDE E PARCHEGGI

La delibera del comune di Cassinetta di Lugagnano ha stabilito che gli interventi attuati secondo la legge regionale devono essere dotati di spazi a parcheggio e verde privato nelle misure stabilite dalle vigenti norme tecniche attuative dello strumento urbanistico comunale, senza possibilità di monetizzazione, e che in difetto di tali spazi gli interventi non potranno essere ammessi.

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