«E villettopoli in Costa Smeralda? E la raffineria della Saras accanto all'oasi vivaistica cagliaritana? Si mandano le guardie forestali nella villa di Silvio Berlusconi solo perché ciò ha un effetto mediatico. Ma in un Paese non normale ci sta anche questo».
A parlare non è l'avvocato Niccolò Ghedini o il responsabile per l'Ambiente di Forza Italia, bensì il fiero avversario del cavaliere, da lui chiamato «il signor B»: l'architetto Massimiliano Fuksas. Argomento di discussione: l'ispezione a Villa Certosa delle guardie forestali inviate dalla Regione Sardegna per verificare se nei lavori al parco si configurano abusi. «Moratti ha le raffinerie in Sardegna vicino a una delle oasi faunistiche più importanti del mondo, mentre ho sentito che le donne di famiglia vogliono costruire una casa ecologica in trentino. Ma qualcuno ha chiesto ai sardi il permesso per fare le raffinerie vicino alle oasi vivaistiche? Se uno le mettesse a Cortina, le raffinerie?». Lì dove non vogliono la circonvallazione? «Proprio lì».
Almeno Berlusconi le montagnette artificiali le fa a casa sua... «Guardi, io l'ho attaccato cento volte. Il signor B sembra quel protagonista di 007 che faceva le caverne scavando la roccia. Ma ora che è in decadenza politica mi sta più simpatico. La Regione manda lì gli agenti della forestale perché c'è potere mediatico. Vengono denunciati i personaggi famosi che tanto poi ottengono i condoni».
Perché gli agenti non erano a controllare abusi evidenti in Costa Smeralda? «Perché? Non so rispondere. Berlusconi si è fatto metà del Paese nemico... Forse gliela stanno facendo pagare. Le sue ville erano tutte protette dal segreto, ora non so».
I suoi interventi sembrano quelli che i nobili del Settecento si facevano fare dagli architetti dell'epoca: finti vulcani, tempietti in rovina... «Un attimo, lui è malconsigliato in politica e anche in estetica. Ha cattivo gusto. Non si fa un giardino di cactus e di ulivi fatti venire forse dalla Spagna o dalla Puglia in Sardegna, dove ci vogliono lecci e sugheri. Inventa una natura falsa distruggendone una vera. Come a Los Angeles. È americano anche in questo! Ma il problema della salvaguardia del paesaggio italiano non è certo Berlusconi». Bensì? «È Marghera, ad esempio. Non c'è stato un partito in cinquant'anni che si sia lamentato. Si può costruire un petrolchimico a Venezia?».
E poi e poi... «Vogliamo parlare della Sicilia? Uno dei posti più belli era Gela, e ci hanno fatto un altro petrolchimico. E tra Messina e Cefalù, a Pace del Mela, ci hanno fatto una centrale elettrica di produzione energetica. Se si sorvola la zona in elicottero si vede una nube gialla. Perché non ci occupiamo delle raffinerie?».
Qualcosa si sta facendo, come l'abbattimento di Punta Perotti. «Va bene Punta Perotti e il Fuenti. Ma la costa italiana, dalla Liguria alla Sicilia, è tutta costruita. A pochi metri dal centro di Civitavecchia c'è una centrale elettrica!». E se non son centrali, son villette. «È un fenomeno che colpisce dalla Sardegna al Veneto. In Sardegna, il problema non è stato l'Aga Khan, che aveva sviluppato zone residenziali per ceti ad alto reddito. Ma il fenomeno che si è ingenerato». C'è altro da demolire? «C'è quasi tutto. I quartieri a vocazione sociale, come le Vele, lo Zen e il Corviale. Anche se ormai c'è appartenenza della popolazione anche a luoghi come questi, nei quali si vive male».
Ma anche l'abusivismo diffuso va combattuto. «Abbiamo 9 milioni di case abusive. Vengo da Madrid, lì non c'è abusivismo. Da noi ormai è impossibile pianificare, non si può allargare una strada nemmeno volendo».
Veniamo alle speranze. Cuneo fiscale, Pacs, ma il nuovo governo avrà maggiore accortezza nella tutela del paesaggio? «Io non ci credo. Manca la conoscenza a tutto il ceto politico e sono estranei a ciò che succede sul territorio. Sento in Tv deputati che non conoscono quando c'è stata la Rivoluzione francese o chi ha dipinto il Cenacolo; non c'è sensibilità nemmeno per fare aeroporti di qualità che sono le porte d'ingresso in un Paese».
Alla fine, la collina di Villa Certosa è una architettura d'invenzione un po' misteriosa come Bomarzo... «Secondo me Berlusconi applica il suo cattivo gusto. Lui non è interessato all'arte contemporanea; gli piace solo quella figurativa.
E poi non si è mai occupato veramente di estetica urbana, anche se so che gli è piaciuta la mia nuova fiera di Milano. È una delle poche cose che lo avvicina al mondo contemporaneo. Sono disposto a dargli lezione settimanali di estetica a 500 euro».