Presiede e conclude: Edoardo Salzano
Introduce: Paolo Berdini
intervengono: i senatori Salvatore Bonadonna, Anna Donati, Loredana De Petris, Francesco Ferrante, Mario Gasbarri, Giorgio Mele, Edo Ronchi, Cesare Salvi, ei deputati Maurizio Acerbo, Fulvia Bandoli, Angelo Bonelli, Paolo Cacciari, Giacomo De Angelis, Sergio Gentili, Angelo Lo Maglio, Gennaro Migliore, Walter Tocci, Roberto Villetti, dei gruppi parlamentari Democratici di sinistra, Margherita, Rifondazione comunista, Verdi, Partito dei comunisti italiani;
inoltre Luisa Calimani ( Città amica), Vittorio Emiliani ( Comitato per la bellezza), Claudio Falasca ( Cgil), Mirko Lombardi ( Rifondazione comunista), Desideria Pasolini dall’Onda (fondatrice di Italia Nostra), Domenico Fontana (Legambiente), Gianni Mattioli ( Fondazione DI Vittorio), Sauro Turroni (Verdi), Fabrizio Vigni ( Democratici di sinistra), Silvia Viviani (presidente Inu Toscana).
Sono stati invitati i ministri Antonio Di Pietro (Infrastrutture), Alfonso Pecoraro Scanio (Ambiente e tutela del territorio), Alessandro Bianchi (Trasporti).
Sono inoltre presenti: Mauro Baioni, Roberto Camagni, Pierluigi Cervellati, Vezio De Lucia, Maria Cristina Gibelli, Maria Pia Guermandi, Francesco Indovina, Luigi Scano, Giancarlo Storto, Giulio Tamburini, che hanno collaborato alla proposta di legge.
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“In particolare proponiamo di varare una nuova legge quadro per il governo del territorio che operi secondo i seguenti criteri: evitare il consumo di nuovo territorio senza aver prima verificato tutte le possibilità di recupero, di riutilizzazione e di sostituzione”. Questo concetto, contenuto nella proposta di programma del governo Prodi, è stato fondamentale per costruire la proposta di legge in materia di pianificazione del territorio.
Uno dei principi cardine della proposta è infatti quello di limitare al massimo il consumo di suolo. In questo ambito non si partiva da zero: la Regione Toscana ha da tempo inserito nella propria legge articoli che tentano di fermare il dilagare dell’urbanizzazione. Il territorio agricolo toscano è, in molte sue parti, tra i migliori esempi in Italia di conservazione dei caratteri storici del paesaggio: la tutela, dunque, non è soltanto un’esigenza astratta, ma una realtà concretamente perseguita da una delle regioni maggiormente sviluppate e dinamiche.
E mentre altre regioni, come il recente esempio della Sardegna in materia di tutela dell’integrità del territorio costiero, tentano di porre un argine alla dissipazione del territorio, siamo convinti che sia specifico compito dello Stato assumere come principio generale valido su tutto il territorio nazionale quello del risparmio di una risorsa ormai rara: il territorio. E’ peraltro un modo, crediamo, per rendere l’Italia uguale a tutti gli altri paesi d’Europa che attuano da anni rigorose politiche di contenimento della diffusione urbana.
Più in generale, la proposta di legge riafferma alcuni fondamentali principi dell’urbanistica. “Il territorio e le sue risorse sono patrimonio comune. Le autorità pubbliche ne sono i custodi e i garanti nel quadro delle specifiche competenze”, così recita il secondo comma del primo articolo della legge. Nel successivo articolo di riafferma il concetto – troppo spesso contraddetto nell’ultimo periodo dalla legislazione nazionale e di alcune Regioni - che la titolarità della pianificazione compete esclusivamente alle istituzioni pubbliche. Ancora più avanti si precisa che tale titolarità si esercita attraverso atti di pianificazione.
La proposta di legge tenta inoltra di ampliare i principi cui deve essere soggetta la pianificazione urbanistica. Il primo riguarda il “diritto alla città e all’abitare”, un tentativo di estendere la storica conquista degli standard urbanistici al diritto ad un’abitazione, ai servizi, alla mobilità e alle risorse territoriali. Il secondo riguarda la partecipazione sociale alle scelte del governo del territorio. E’ un tema che in qualche modo esula dallo specifico campo della pianificazione, poiché riguarda l’esercizio della democrazia; ma per il loro carattere “statutario”, le scelte di sviluppo del territorio e delle città rappresentano uno dei campi fondamentali in cui deve essere perseguita la più ampia partecipazione sociale. Il terzo riguarda l’assunzione di nuove categorie derivanti dalla legislazione europea, quali la direttiva sulla Valutazione ambientale strategica, che viene formalmente recepita nella legislazione del nostro paese.
La proposta di legge è stata discussa in questa prima fase con un ristretto numero di interlocutori, i cui suggerimenti hanno prodotto una proficua evoluzione dell’originario testo di legge. Il 28 di giugno verrà presentata ai parlamentari che hanno la responsabilità di costruire il percorso della nuova legge sull’urbanistica e di altri esperti della disciplina. Anche in questo caso ci attendiamo che vengano suggerimenti, integrazioni e critiche in grado di migliorare ulteriormente i contenuti della legge. La proposta presentata da eddyburg può compiere dunque un altro passo avanti, nell’obiettivo di contribuire a delineare un profilo riformatore dell’azione del nuovo governo in materia urbanistica.