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Italia Nostra
Il piano casa tenga conto del sisma in Abruzzo
9 Aprile 2009
La barbara edilizia di Berlusconi
Il comunicato di Italia Nostra che esorta a imparare da quanto è accaduto per ridefinire le priorità in materia di attività edilizia. 9 aprile 2009 (m.p.g.)

Se il dichiarato fine del così detto “piano casa” è quello di rianimare l’attività edilizia (che si dice mortificata dalla generale crisi), non v’è dubbio che la ricostruzione di L’Aquila e dei minori insediamenti della sua corona offra una occasione, e insieme una responsabilità, di dimensioni straordinarie. Il restauro dei monumenti e il sistematico recupero degli insediamenti storici, messi in doverosa sicurezza sismica, dovranno attivare, e certamente per tempi non brevi, una vasta imprenditorialità, di elevata qualità e ad alto tasso di occupazione.

Se si considera poi la imponente entità dei danni al patrimonio edilizio, anche pubblico, dell’Abruzzo, si deve constatare che neppure i fabbricati più recenti (che avrebbero dovuto adeguarsi alle cautele antisismiche), come scuole e ospedali, hanno saputo opporre resistenza al sisma. E allora non è certo arbitrario risalire a una allarmante condizione generale e alla dimensione nazionale di una responsabilità e di un compito che non possono essere elusi. Sicché si impone una strategia fondata su un ordine di incontestabile priorità, in un paese interamente esposto, pur se in misura differenziata, alla vulnerabilità sismica. Converrà dunque orientare la “ripresa delle attività imprenditoriali edili”, non già alla sopraelevazione della casa di chi già ne dispone, ma alla priorità assoluta della messa in sicurezza dei luoghi nei quali Stato, Regioni, Province, Comuni adempiono ai servizi essenziali alla vita comunitaria, come innanzitutto scuole e ospedali. Un programma nazionale di dimensioni colossali, immediatamente attivabile, cui debbono essere destinate le necessarie risorse (anche distolte da meno urgenti impieghi) e che impegnerà per ben oltre un decennio la qualificata imprenditorialità dell’edilizia.

Una conclusiva considerazione. La bozza (ora in discussione negli uffici ministeriali) del decreto legge che il Governo, nell’accordo con le Regioni sul “piano casa”, si è riservato di adottare per “semplificare alcune procedure di esclusiva competenza dello Stato al fine di rendere più rapida ed efficace l’azione amministrativa di disciplina dell’attività edilizia”, non arresta la semplificazione neppure di fronte alla “materia antisismica” e consente alle Regioni di escludere al riguardo la prevista autorizzazione preventiva, per rimettere ogni controllo in via successiva “anche con metodi a campione”. La drammatica lezione del sisma di Abruzzo avrà convinto della irresponsabilità di una simile previsione.

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