«Il secondo comma dell'articolo 4 del decreto, pubblicato venerdì in Gazzetta Ufficiale, permette al progetto autostradale tra Lazio e Veneto di accedere ai benefici della "defiscalizzazione". Un contributo pubblico indiretto pari a quasi 2 miliardi di euro, su un totale di dieci, cui -secondo la legge in vigore fino all'altra settimana- l'opera non avrebbe avuto diritto». Altraeconomia.it, 15 settembre 2014
Lo “Sblocca Italia” libera la Orte-Mestre. Il gioco è tutto in un comma, il secondo dell'articolo 4, che modifica il “decreto del Fare” del 2013 aprendo le porte della “defiscalizzazione” per l'autostrada tra Lazio e Veneto, e garantendo così all'opera benefici per quasi 2 miliardi di euro.
Avevano ragione Maurizio Lupi e il ministero delle Infrastrutture, nelle settimana scorse, ad inserire l’autostrada Orte-Mestre tra le opere avviate grazie al decreto “Sblocca Italia”. Anche se il nome non figurava nell’elenco dello “Sblocca Cantieri”, c'era un comma nascosto capace di “riabilitare” il più grande progetto autostradale d’Italia, quasi 400 chilometri per oltre 10 miliardi di euro d’investimento.
La bocciatura dei magistrati contabili, che avevano bocciato il progetto preliminare della Orte-Mestre, lo stesso che era stato invece approvato dal CIPE nel novembre 2013, era dovuta al fatto che senza i benefici della “defiscalizzazione”, che il piano economico e finanziario allegato alla delibera quantificava in circa 1,8 miliardi di euro, quasi il 20 per cento dell’investimento complessivo, il progetto non stava in piedi. Se la Orte-Mestre non avesse potuto accedere allo sconto IVA, IRES e IRAP, un meccanismo introdotto nell'ordinamento da una norma di fine 2012 dalgoverno Monti, e poi ripreso nel “decreto del fare” dell’estate 2013, i viadotti dell’autostrada traballavano, la sostenibilità dell’investimento veniva meno.
Per questo, la Corte dei Conti aveva imposto lo stop, superato -adesso- con il decreto “Sblocca Italia”, da un governo che ha una chiara trazione autostradale. Le “novità” dello “Sblocca Italia” saranno al centro delle azioni promosse dalla Rete Stop Orte-Mestre, che ha convocato per il 20 e 21 settembre due giornate di mobilitazione in contemporanea su tutti i territori attraversati dalla nuova autostrada, da Venezia all’Umbria. Chiedono una cosa sola: lo stralcio, definitivo, dell'opera.