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Massimo Frontera
Il Demanio e i privati danno forza al piano casa
3 Settembre 2009
La barbara edilizia di Berlusconi
Che pensate leggendo un simile titolo su il Sole 24 ore (3 settembre 2009)? Che danno via ai privati il nostro patrimonio. É proprio così che continuano a fare

Si parlerà del piano casa per i giovani al Consiglio dei ministri di oggi, anche se le misure annunciate da Silvio Berlusconi non sono ancora state tradotte in un articolato pronto per l'esame collegiale del Governo.

Fonti di Palazzo Chigi confermano che aggi il tema potrebbe emergere nell'ambito di una più generale discussione imperniata su terni economici e ricordano che la misura annunciata dal premier si raccorda al più ampio progetto del social housing. Progetto cui collabora anche l'agenzia del Demanio, che, come riporta l'agenzia Radiocor, sta portando avanti il censimento dei beni demaniali - aree e immobili - passibili di un utilizzo e di una riconversione all'insegna dell'edilizia a basso costo. Allo stesso fine contribuiranno anche le strutture gestite dagli ex Iacp, con la vendita, anche ai giovani sposi, con mutuo a tasso agevolato, o con la demolizione e costruzione di nuovi edifici. Il patrimonio ex lacp interessate dal piano conta circa un milione di appartamenti,

Non è, però, ancora terminata la mappatura del Demanio, per selezionare il parco aree al servizio del piano casa, E' poi scontato che per il piano serva la collaborazione di Regioni e Comuni, sia per le procedure urbanistiche che per l'individuazione di ulteriori aree a basso costo.

Fondamentale poi il ruolo dei privati, che hanno preso molto sulk serio l’ultimo annuncio di Berlusconi. «Ned abbiamo parlato a lungo questa mattina in un incontro anche con il mondo delle cooperative», riferisce Claudio de Albertis, presidente dei costruttori di Milano (Assismpredil), la città che più di altre sta sperimentando le soluzioni di social housing. «I1 ragionamento di Berlusconi é giusto - giudica de Albertls - oggi ci vogliono interventi di grandi dimensioni, con prodotti pensati per singole categorie, come appunto le giovani coppie. Un esempio è quello che si è fatto in Abruzzo, dove si é realizzato un prodotto in tempi rapidi che costa meno». C'e pero ancora molto da fare, secondo il presidente dei costruttori privati milanesi, su vari fronti: «Il quadro normativo é quella del 1950, sotto il profilo architettonico, igienico-sanitario e tecnologico», Sul prodotto «bisogna aprire il confronto a progettisti per lavorare sull'innovazione di qualità e di prestazione. All'Aquila ho visto progetti molto belli da un punto di vista architettonico. C'è effettivamente una nuova stagione che si apre». «C'è poi il problema finanziario, risolvibile con un mix di possibilità per mantenere basso il costo del denaro, e in ogni caso con l'equity di imprese e operatori», l poi c'è la gestione: se si pensa al riscatto o al patto di futura vendita, la gestione pesa per anni sull'operatore privato.

L'annuncio del premier non convince 1'Anci. «Del progetto cento cîtta avevo sentito parlare tre anni fa, quando una delegazione del governo Prodi, insieme a imprenditori, si recò in Cina per studiare un progetto per il contenimento della forte ondata migratoria che dalle campagne portava la popolazione cinese verso le città - commenta il presidente della consulta Casa dell'Anci, Roberto Tricarico -, Evidenetemente il governo Berlusconi intende mutuare quel progetto adattandolo all’Italia, che invece dovrebbe lavorare per usare lo spazio esistente al Nord come al Sud, conseguente al processo di deindustrializzazione del Paese».

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