Titolo originale: Managing Urban Runoff – Estratti e traduzione per Eddyburg a cura di Fabrizio Bottini
I più recenti rapporti del National Water Quality Inventory riferiscono che il deflusso delle acque dalle aree urbane è la principale fonte di deterioramento degli estuari monitorati, e la terza fonte principale di degrado della qualità idrica dei laghi monitorati. In più, le tendenze di sviluppo della popolazione e dell’urbanizzazione indicano che entro il 2010 metà del Paese abiterà in città e altri centri costieri. Il deflusso di acque da queste zone in rapida crescita continuerà a degradare le acque delle coste.
Per proteggere la qualità delle acque superficiali e sotterranee, lo sviluppo urbano e le attività legate alla residenza devono essere orientati da piani che limitino il deflusso e riducano i carichi inquinanti. A questo fine, le comunità possono gestire i problemi di qualità idrica sia a livello locale che di bacino, e cumulare il relativo sostegno pubblico.
Come le zone urbane modificano il deflusso
Aumento del deflusso. I terreni porosi e vari degli ambienti naturali come foreste, zone umide, praterie, intrappolano le acque piovane e quelle da scioglimento di neve, consentendo loro di filtrare lentamente nel sottosuolo. Il deflusso tende a raggiungere i punti di sbocco in modo graduale. Al contrario, gli ambienti urbani a superficie non porosa (strade, ponti, parcheggi, edifici) non consentono la lenta penetrazione nel suolo. Le acque restano al di sopra della superficie, si accumulano, e scorrono via in grandi quantità.
Le città installano sistemi di scarico fognario che rapidamente incanalano questo flusso da strade e altre superfici impermeabili. Il deflusso guadagna velocità una volta entrato in questi sistemi fognari. Quando esce dal sistema e si svuota in un corso d’acqua, i grandi volumi di liquido in rapido spostamento erodono le sponde, danneggiano la loro vegetazione, allargano i letti dei fiumi. A sua volta, ciò determina un basso livello delle acque nei periodi senza pioggia, livelli più alti del normale nella stagione umida, carichi di sedimenti maggiori, e temperature dell’acqua più elevate. I pesci indigeni e altre forme di vita acquatiche non riescono a sopravvivere nei corsi d’acqua urbani più colpiti dal deflusso.
Aumento dei carichi inquinanti. L’urbanizzazione aumenta anche la quantità e varietà degli inquinanti trasportati verso i corsi d’acqua riceventi. I sedimenti dalle aree urbanizzate e dai cantieri; carburanti, grassi, elementi chimici velenosi dalle automobili; sostanze nutrienti e pesticidi dalla gestione degli spazi verdi; virus e batteri da sistemi sanitari difettosi; sali sparsi sull’asfalto; metalli pesanti; sono alcuni esempi degli inquinanti generati nelle aree urbane. Sedimenti e materiale solido costituiscono il volume maggiore dei carichi inquinanti che scorrono verso le acque riceventi.
Quando il deflusso entra negli scarichi, porta molti di questi inquinanti con sé. Nelle vecchie città, spesso questo flusso inquinato si scarica direttamente senza alcun trattamento. L’aumento dei carichi inquinanti può danneggiare i pesci e il resto della vita acquatica, uccidere la vegetazione autoctona, contaminare le scorte di acque potabili, rendere le aree per il tempo libero insicure.
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Misure di regolamentazione del deflusso di acque in ambiente urbano
Progetti di nuova urbanizzazione. I progetti di nuova edificazione devono mirare a mantenere il volume dei deflussi al livello precedente la trasformazione, utilizzando controlli delle strutture e strategie di prevenzione dell’inquinamento. Le linee guida per raggiungere entrambi gli obiettivi possono essere stabilite in un piano di gestione del deflusso, dei sedimenti, delle sostanze tossiche e nutrienti. Tali piani di gestione sono pensati per proteggere aree ambientali sensibili, minimizzare gli impatti sul suolo, mantenere il drenaggio naturale e la vegetazione.
Progetti di trasformazione dell’esistente. Il controllo dei deflussi nelle aree già urbanizzate tende ad essere relativamente costoso, se paragonato a quello per i nuovi interventi. Comunque, anche nelle aree urbanizzate si possono attivare progetti di controllo del deflusso economicamente sostenibili. Questi runoff management plans per zone già urbanizzate devono per prima cosa identificare le priorità di riduzione degli inquinanti, poi tutelare le zone naturali che aiutano al controllo dei deflussi, e infine iniziare un ripristino ambientale e attività di retrofit per il risanamento dei corsi d’acqua degradati. La cittadinanza può accelerare i tempi unendosi alle strategie di risanamento, ripristino, collaborare volontariamente alla protezione delle zone a valore ecologico.
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Nota: qui il testo integrale e originale, al sito della Environmental Protection Agency ; qui su Eddyburg una efficace descrizione di Piero Bevilacqua, del rapporto fra il regime delle acque e la pianura padana (f.b.)