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Monica Pasquino
Chiamiamolo Svendi Italia, non Sblocca Italia
30 Agosto 2014
Post 2012
Le parole bugiarde e i fatti veri. Con lo "sblocca Italia si «confonde colpevolmente l'eccessiva burocrazia e le gravi inadempienze con le autorizzazioni e i permessi che garantiscono una corretta gestione di patrimonio immobiliare, terreni agricoli, beni ambientali e archeologici».Huffington post, 1 settembre 2014

Le parole bugiarde e i fatti veri. Con lo "sblocca Italia si «confonde colpevolmente l'eccessiva burocrazia e le gravi inadempienze con le autorizzazioni e i permessi che garantiscono una corretta gestione di patrimonio immobiliare, terreni agricoli, beni ambientali e archeologici».Huffington post, 1 settembre 2014

Uno dei miglior talenti di Renzi è quello di azzeccare slogan e parole d'ordine. Lo «Sblocca Italia», ad esempio, è una locuzione molto efficace, corredata da alcuni leitmotiv già noti e da un impianto di sinonimie superficiali e scorrette. Tra tutte mi concentrerò su un solo esempio - il governo del territorio e del patrimonio comune - ma potremmo farne altri.

La politica messa in atto confonde colpevolmente l'eccessiva burocrazia e le gravi inadempienze con le autorizzazioni e i permessi che garantiscono una corretta gestione di patrimonio immobiliare, terreni agricoli, beni ambientali e archeologici. Il rischio che ne consegue, sempre più grave e urgente, è che beni demaniali, patrimonio di tutti i cittadini, diventino risorse disponibili solo a colossi finanziari e investitori privati. Per farsi un'idea precisa, basta guardare le proposta di modifica delle procedure per la riqualificazione dei beni del Demanio, incluse le caserme in dismissione, presentate nello Sblocca Italia.

Per le concessioni si introduce una norma sperimentale che cambia radicalmente il modus operandi dell'Agenzia del Demanio: il bene non sarà più offerto in concessione dallo Stato tramite una gara. D'ora in poi sarà direttamente il privato che individuerà il bene, stilerà il progetto e farà una proposta alla presidenza del Consiglio dei ministri. Il campo d'applicazione di questa proposta, così come appare nella bozza dello Sblocca Italia, è molto vasta: sono esclusi solo beni e aree a inedificabilità assoluta.

Non saranno movimenti e comitati a poter presentare queste proposte, per chiedere in concessione e valorizzare le pratiche di autorecupero del territorio, ma solo società di gestione risparmio (Sgr) e imprese, anche con la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti.

Per la vendita e la valorizzazione, Agenzia del Demanio e Ministero della Difesa individueranno gli immobili, poi entro un mese il Demanio dovrà proporre al Comune una nuova destinazione urbanistica, la quale dovrà essere approvata entro i successivi 4 mesi. L'Ente comunale riceverà una quota dei ricavi derivanti dalla vendita in maniera inversamente proporzionale al tempo impiegato per l'iter di approvazione (con ricavi che oscillano tra il 35% e il 5%). L'iper velocità delle operazioni non aiuterà certo la partecipazione alla scelta da parte della cittadinanza, né favorirà la discussione pubblica sul futuro di un bene comune da riutilizzare.

La semplificazione sulle concessioni e sulla vendita del patrimonio pubblico in disuso, con le nuove procedure per cambio di destinazione d'uso e varianti urbanistiche, con l'apertura di una corsia preferenziale per i privati che hanno progetti senza oneri per lo Stato, è una misura che favorirà la privatizzazione selvaggia. Mentre non c'è traccia di misure a favore dell'affidamento del patrimonio immobiliare in disuso a reti di cittadini e comitati che se ne prenderebbero cura senza finalità di profitto.

La guerra alla burocrazia, a cui allude l'efficace slogan di Renzi nasconde l'obiettivo di far cassa presto, per pagare debiti inestinguibili e ingiusti, svendendo pezzi d'Italia attraverso una privatizzazione senza regole, che distrugge il territorio e ci impoverisce tutti.

È una politica che procede incontrastata da decenni di liberismo, nonostante il lavoro di movimenti e associazioni, spesso senza rappresentanza politica, che tentano promuovono pratiche di valorizzazione e difesa di beni comuni. Sarebbe stato più onesto chiamarlo lo Svendi-Italia....

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