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Giulio Cederna
Antonio Cederna, Woody Allen e la comica del guscio vuoto
23 Febbraio 2011
Scritti su Cederna
Dopo lo starnazzare scomposto a mezzo stampa, l’amaro, ironico commento di chi Cederna lo conosceva bene...Scritto per eddyburg, 23 febbraio 2011

Ormai siamo alle comiche finali. La commedia del libro postumo imposto ad Antonio Cederna da Italia Nostra Lombardia, rivive sul Corriere della Sera e raggiunge i vertici dell’ultimo Woody Allen. Se in Incontrerai l’uomo dei miei sogni, uno scrittore in crisi si appropria del manoscritto di un amico dato per morto, salvo scoprire che è uscito dal coma quando il libro è già un caso editoriale, nel film che va in onda da alcune settimane, il defunto, purtroppo irrimediabilmente tale, viene omaggiato di una nuova e immeritata opera, giustamente ritirata dagli scaffali dalla casa editrice, ma difesa strenuamente da alcuni sensitivi che scrivono lettere agli editori, animano violente polemiche sui giornali e comunicano con lui nell’oltretomba.

Davanti alla protesta di tanti esperti - urbanisti, architetti, archeologi, giornalisti – il veggente Carlo Ripa Di Meana sostiene sul Corriere della Sera che “Cederna era un vero intellettuale, anche ironico, e mai avrebbe preteso di veder consacrate in eterno le sue idee”. Lo giura anche Nicola Caracciolo, cartomante, che corrisponde con lui tramite i tarocchi. “Aver curato un libro che contiene due interventi critici ma rispettosi non può essere considerato un delitto di lesa maestà. E Cederna, ne sono certo, non lo vorrebbe assolutamente”. Immagino il fantasma di mio padre che si aggira per il salotto buono di Italia Nostra, con gli occhiali inforcati sul naso, il libro in mano, folgorato sulla via Gluck dalle tesi dei suoi detrattori in bella mostra nel libro che porta indegnamente la sua firma: “Cribbio, una vita spesa a scrivere sempre lo stesso articolo e non avevo capito niente!”, esclama socraticamente, da vero intellettuale.

Medium fatti e finiti, essi dispongono di una bacchetta magica capace di mutare il significato delle parole: si sentono molto liberal (soprattutto con le idee degli altri), danno del cubano a chi censura l’iniziativa, e la difendono con argomentazioni liberal-democratiche degne di un ufficio di polizia: I sottoscritti soci di Italia Nostra (di Roma) a proposito del libro edito da Mondadori-Electa "Antonio Cederna scritti, per la Lombardia" - pubblicazione che ha suscitato recentemente molte polemiche - ritengono, indipendentemente dal giudizio che se ne può dare, che un atto di "censura" sia profondamente estraneo alle tradizioni liberal-democratiche di Italia Nostra. Il libro è frutto di un'iniziativa della Giunta Regionale Lombarda di Italia Nostra che va comunque rispettata”.Qualsiasi iniziativa di Italia Nostra merita rispetto, a prescindere. Ancor prima di rispettare le persone, a maggior ragione se defunte, la loro memoria, il loro pensiero (che avrebbe meritato ben altra rivisitazione critica), bisogna portare rispetto per la divisa. I contenuti non contano. Così si può essere a favore di un parcheggio a Milano e fare le barricate contro a Roma; si può denunciare un presunto “tentativo di strumentalizzazione dell’associazione da parte della sinistra” a Roma e avallare una evidente strumentalizzazione politica di Antonio Cederna a Milano. Nel momento in cui Milano e la Lombardia, spazzata via qualsiasi forma residuale di pianificazione del territorio, registrano l’assalto finale della speculazione e del cemento, si preferisce realizzare un falso storico e riflettere liberal-democraticamente, ovvero senza contraddittorio, sui limiti di Antonio Cederna. In altre parole, si gioca con il morto. Sono pur sempre dei medium.

E’ proprio vero. Con il passare del tempo le associazioni rischiano di diventare dei pericolosi gusci vuoti. Si burocratizzano, perdono fiato e progetto, si svuotano. Una volta Italia Nostra era Zanotti Bianco, Giorgio Bassani, Elena Croce, Desideria Pasolini, Leonardo Benevolo, Italo Insolera, Manfredo Tafuri, Pierluigi Cervellati, Vezio De Lucia, Antonio Cederna, Antonio Iannello; oggi è ostaggio di Ripa di Meana e Santambrogio. Politici politicanti, ma pur sempre rabdomanti.

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