europatoday. Liberare la città dal potere dell'automobile e restituirla ai cittadini. Un progetto che richiede una costante volontà politica. O cedere all'automobile e trasformare le città in un inferno. Quattro articoli esemplificativi. (a.b.)
EuropaToday, 18 settembre 2018
“SEI IN MACCHINA? QUI NON ENTRI”.
IL CASO DELLA CITTÀ 'SENZA AUTO' TORNATA A CRESCERE
Mezza città, dal centro storico alla vecchia periferia, completamente "car-free". E negli altri quartieri, limite fissato a 30 km orari. Cosi' l’amministrazione di Pontevedra, comune galiziano di 80mila abitanti, ha attuato a partire dal 1999 una delle maggiori opere di pedonalizzazione urbana in Europa, con l'obiettivo di far fronte al traffico continuo che paralizzava il centro storico. Da allora, il sindaco è stato rieletto tre volte, il piccolo commercio cittadino si è ripreso e il numero di abitanti è cresciuto. Il successo del progetto ambizioso e ambientalista ora fa scuola nel resto del Vecchio Continente.
Riappropriarsi dello spazio pubblico
Prima di guadagnarsi il primo mandato, il sindaco Miguel Anxo Fernández Lores era rimasto per dodici anni all’opposizione. Il suo programma politico è semplice, ma trova poco spazio per i compromessi: possedere un’auto non ti da diritto ad occupare uno spazio pubblico. Nel mese successivo alla vittoria elettorale del ‘99, Lores ha pedonalizzato 300mila metri quadrati nel centro storico.
Piccolo commercio
Anche l’economia locale dei negozietti in centro è risorta grazie alla politica “zero auto”, che ammette ancora il passaggio dei veicoli solo nelle zone periferiche e con un limite di velocità fissato a 30 km/h. Mentre altre città della Galizia perdono residenti, oltre 12mila persone si sono trasferite a Pontevedra negli ultimi anni, attratte anche dalla qualità dell’aria migliorata sensibilmente. Le emissioni di Co2 sono infatti diminuite del 70%, e la gran parte degli spostamenti che avvenivano in auto ora si fanno in bici o a piedi.
A dimensione umana
A rendere praticabile la politica contro le macchine sono anche le dimensioni modeste del centro abitato. Come nota l’architetto e residente di Pontevedra Rogelio Carballo Soler, “si può attraversare l’intera città in 25 minuti. Ci sono alcune cose che si possono criticare, ma non c’è alcun motivo per sbarazzarsi di questo modello (di mobilità ndr)”.
Tratto dalla pagina qui raggiungibile.
EuropaToday, 19 settembre 2018
CRESCE IL NUMERO DEI VEICOLI INQUINANTI
IN EUROPA: OLTRE 5 MILIONI SONO IN ITALIA
Il numero di veicoli diesel inquinanti che emettono fumi tossiche sulle strade europee è ancora in aumento tre anni dopo lo scoppio dello scandalo Dieselgate e oltre 5 milioni di questi veicoli sarebbero in Italia. Sono i risultati di uno studio pubblicato da Transport & Environment (T&E), la federazione europea delle associazioni per la mobilità, nel terzo anniversario dello scandalo che ha scosso l’industria delle automobili. Il report sottolinea che i motori inquinanti sulle strade europee continuano ad aumentare e solo una ridotta porzione dei diesel Euro 6 rispettano davvero i limiti previsti per le emissioni di ossidi di azoto. Per quanto riguarda invece i modelli definitivamente obsoleti, questi anziché essere rottamati, vengono esportati nei paesi dell’Est o in Africa, dove continuano a causare danni alla salute e all’ambiente.
EuropaToday, 18 settembre 2018
AUTO, NUOVO SCANDALO: I BIG TEDESCHI
Avrebbero creato un cartello per impedire lo sviluppo e la diffusione di auto meno inquinanti e con consumi ridotti. E' questa l'accusa che ha spinto la Commissione europea ad aprire un'indagine formale sulla possibile collusione tra Bmw, Daimler e il gruppo Volkswagen sulla tecnologia delle emissioni pulite.
L'indagine Ue
La Commissione ha avviato un'indagine approfondita per valutare se tali società abbiano colluso, in violazione delle norme antitrust dell'Ue, decidendo di non competere l'una con l'altra sullo sviluppo e la diffusione di importanti sistemi per ridurre le emissioni nocive delle autovetture a benzina e diesel. E di conseguenza anche per ridurre i loro consumi.
La commissaria Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza, ha sottolineato che"queste tecnologie mirano a rendere le autovetture meno dannose per l'ambiente: se provata, questa collusione potrebbe aver negato ai consumatori l'opportunità di acquistare automobili meno inquinanti, nonostante la tecnologia sia disponibile"
La cerchia dei cinque
Nell'ottobre 2017 la Commissione ha effettuato ispezioni presso le sedi di Bmw, Daimler, Volkswagen e Audi in Germania nell'ambito delle prime indagini in merito a possibili collusioni tra costruttori automobilistici sullo sviluppo tecnologico delle autovetture. L'indagine approfondita si concentra sulle informazioni che indicano che Bmw, Daimler, Volkswagen, Audi e Porsche, anche denominate "cerchia di cinque", avrebbero partecipato a riunioni in cui si sarebbe discusso tra l'altro lo sviluppo e la diffusione di tecnologie per limitare le emissioni nocive delle auto.
L'inquinamento atmosferico non fa male soltanto al corpo, ma anche alla mente, riducendo le sue capacità cognitive. Lo afferma uno studio di ricercatori cinesi e statunitensi che hanno monitorato per quattro anni le capacità matematiche e verbali di 20mila persone in Cina, dai 10 anni in su e di entrambi i sessi.
I livelli di inquinamento cui ciascun partecipante era esposto sono stati misurati in base al suo indirizzo di residenza. I ricercatori hanno tenuto conto di diverse molecole inquinanti e del particolato fine, quello che penetra più facilmente nelle vie respiratorie. Tutto il campione è stato sottoposto a una serie di test per valutarne le abilità matematiche e linguistiche. È emerso che queste abilità erano tanto più inferiori quanto maggiore era l'esposizione ad agenti inquinanti. Inoltre è emerso che l'impatto negativo dello smog aumenta con l'età dell'individuo. "Abbiamo prova che gli effetti dell'inquinamento dell'aria sui test verbali diventano più pronunciati con il passare dell'età, specialmente per gli uomini e quelli con un livello di istruzione più basso", ha spiegato uno degli autori del lavoro, Xi Chen della Yale School of Public Health.“
Potrebbe interessarti: http://europa.today.it/ambiente/pontevedra-auto-pedonalizzazione.html