loader
menu
© 2025 Eddyburg

«Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti» (qui il testo integrale)

Ormai la progressione è chiara: da Silvio Berlusconi a Matteo Renzi, da Matteo Renzi a Vanna Marchi

Così il titolo dellaRepubblica. Analoghi gli altri giornali. Una speranza, per chi crede al legame donna-pace: ridurranno le spese per gli armamenti per aumentare quelle per il rilancio del welfare, gli asili nido, le scuole e l'abitazione a buon mercato, la difesa del territorio e la vivibilità delle città, la tutela della bellezza e la ricerca orientata alla creazione di un mondo migliore? Per restare con i piedi per terra (e la testa per aria) la ministra Pinotti convincerà il padroncino d'Italia e i suoi potenti supporters ad abbandonare il progetto F35?

Con la vittoria di Francesco Pìgliaru, eletto presidente (non "governatore") della Sardegna gli elettori dell'Isola hanno sconfitto il progetto di cementificazione delle coste illegalmente promosso dal vicerè di Berlusconi. Il lavoro del nuovo Presidente sarà difficile ma potrà contare sul sostegno che gli daranno quanti amano, in Sardegna, in tutt'Italia e nel mondo intero, la ricchezza del patrimonio culturale e paesaggistico che l'Isola custodisce

Ricordare solo la metà della storia può aiutare la peggiore politica, ma non aiuta a cercare la verità. Eppure è ciò che accade anche quest'anno se gli italiani dimenticano, nel giorno della memoria, che le prime vittime sepolte nelle foibe furono i martiri sloveni uccisi dai fascisti italiani. Rinviamo all'ampia documentazione raccolta nella nostra cartella Italiani brava gente, e in particolare agli articoli degli storici Enzo Collotti (11 febbraio 2007), Giacomo Scotti (13 febbraio 2007), Claudia Cernigol (27 febbraio 2005) e dai giornalisti Simonetta Fiori (3 maggio 2005) e Corrado Staiano (4 febbraio 2005)

Ricordiamo tutto della nostra storia, il bello e il brutto. E ricordiamo, a proposito del brutto, anche la parte che abbiamo fatto dimostrando che non sempre gli italiani sono "brava gente". Nè ieri, nè oggi.

Secondo la lettura della rubrica mattutina di Radio 3 le pime pagine dei giornali di oggi sono dominate da eventi rappresentativi di due caratteristiche degli italiani di oggi che non riesco a sopportare: il razzismo facinoroso e violento, ben espresso ieri dal colonialismo e dal fascismo, ieri dall'aggressioni quotidiana di un'italiana dalla pelle scura, il berlusconismo, grazie al quale il nostro paese ha cominciato ad allontanarsi dalla democrazia, espresso sul terreno della politica l'altro ieri dal salvataggio del Cavaliere da parte di D'Alema, ieri dalle "larghe intese" di Napolitano, e oggi dalle mosse astute del loro emulo Renzi

«All'ordine Facite Ammuina:

tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa
e chilli che stann' a poppa vann' a prora:
chilli che stann' a dritta vann' a sinistra
e chilli che stanno a sinistra vann' a dritta:
tutti chilli che stanno abbascio vann' ncoppa
e chilli che stanno ncoppa vann' bascio
passann' tutti p'o stesso pertuso:
chi nun tene nient' a ffà, s' aremeni a 'cca e a 'll à".
N.B.: da usare in occasione di visite a bordo delle Alte Autorità del Regno. »

traduzione in lingua italiana:

All'ordine Facite Ammuina,

tutti coloro che stanno a prua vadano a poppa
e quelli a poppa vadano a prua;
quelli a dritta vadano a sinistra
e quelli a sinistra vadano a dritta;
tutti quelli sottocoperta salgano sul ponte,
e quelli sul ponte scendano sottocoperta,
passando tutti per lo stesso boccaporto;
chi non ha niente da fare, si dia da fare qua e là.


A

Angosciose memorie rievocate dalle cronache italiane. Chi ha seminato vento raccoglie tempesta. Ma è una tempesta che minaccia tutti noi

La vignetta è di Mauro Biani, dal manifesto del 132 dicembre 2013

Per laprima volta uniti in un corteo gioioso oltre150 comitati, associazioni e altrigruppi di cittadinanza attiva. Un lungo corteo costellato da bandiere,striscioni, cartelli, maschere e figure,testimonianza di centinaia di lotte locali, tutte all’insegna di un’unicavolontà: il territorio, le sue città e le sue campagne, i suoi boschi e i suoifiumi, le sue coste e i suoi monti, le sue acque e la sua aria, sono un patrimoniodi tutti, da utilizzare con parsimonia. Sono un bene comune, non una merce. Per la prima volta uniti. Perciò anchequalche problema, da risolvere nella chiarezza e nella reciproca comprensione.Vedremo come

A sinistra vincere si può. Lo mandano a dire da New York, USA

La Giunta regionale ha approvato un nuovo “pianopaesaggistico dei sardi” le cui “norme di salvaguardia”,immediatamente operative, consentono di violare le norme di tutela del pianodella Giunta Soru, vigente fin dal 2006, costruendo nella fascia costiera. Il Mibac si dissocia.Domani informazioni più precise. Qui una nostra dichiarazione >>>

Dichiarazione rilasciata a "La Nuova Sardegna" da E. Salzano: «La Giunta Cappellacci aveva già rivelato la sua volontà di rimuovere tutti i vincoli che tutelano le bellezze del patrimonio universale costituito dal paesaggio della Sardegna (che non è solo dei sardi, come quello di Venezia non è solo dei veneziani). Le varie edizioni del “piano casa” e la legge per il golf, approvate in aperta violazione della leggi vigenti; lo smantellamento dell’ufficio del piano; i proclami pubblicati sulla stampa locale a spese dei contribuenti: tutto ciò aveva testimoniato la pervicace volontà di Cappellacci e dei suoi complici di svendere ai cementificatori - locali, nazionale e globali - il patrimonio comune delle bellezze dell’Isola. La dissociazione dell’ufficio regionale del Mibac dal piano di Cappellacci ribadisce la sua illegittimità. La speranza è che il governo (Bray, dove sei?) intervenga per bloccare subito gli effetti immediati delle perverse “norme di salvaguardia” già operative».

Vedi altri articoli sull'argomento nella cartella SOS Sardegna del nuovo archivio e in quelle SOS Sardegna e La Sardegna di Renato Soru nel vecchio archivio

Inizia oggi a Salerno, col saluto del sindaco-sottosegretario Vincenzo De Luca, il 28° congresso dell’Istituto nazionale di urbanistica. Il tema è: “la città motore dello sviluppo? Quale città, per quale sviluppo? La città della rendita (diritti edificatori, perequazione generalizzata, premi di cubatura) o quella dei cittadini? Lo sviluppo misurato dalla crescita del PIL e dall’aumento della ricchezza dei patrimoni privati o quello derivante dall’uso parsimonioso del patrimonio collettivo?

A proposito dell'Inu si vedano gli eddytoriali in. 38 del marzo 2004, n. 57 del novembre 2004 e n 65 del febbraio 2005, e magari sulla perequazione l'eddytoriale n.119 del dicembre 2008 e sui diritti edificatori la nota "Forse che il diritto impone di compensare i vincoli sul territorio "

Siamo diventati un paese normalmente neoliberista

Tutti i parlamentari del cav. Berlusconi hanno consegnato ai sottocapi la lettera di dimissioni, così il re degli evasori fiscali può cancellare quando vuole il Parlamento, impedendo così al Senato di applicare la legge e dichiararlo ineleggibile (dai giornali del 27 settembre 2013)

© 2025 Eddyburg