I promotori dell'appello per il ritiro del libro con scritti su Milano e la Lombardia di Antonio Cederna, gravemente lesivo del suo pensiero, prendono atto con soddisfazione dell'accoglimento da parte della casa editrice Electa della richiesta, avanzata in primo luogo dai figli di Cederna, sostenuta e confortata da un gruppo altamente qualificato di amici e di estimatori. Che ringraziano sinceramente. E' il primo importantissimo passo di una battaglia a sostegno delle idee di Antonio Cederna che, come dimostra il degrado del territorio lombardo, restano più che mai attuali.
A seguito delle numerose richieste pervenute (fra le altre, Rosellina Archinto, Cini Boeri, Giuseppe Giulietti, Federico Orlando), l’appello continuerà ad essere aggiornato ed è consultabile su eddyburg.it.
Il Comitato Promotore: Maria Pia Guermandi, Marina Foschi, Andrea Emiliani, Pier Luigi Cervellati, Vittorio Emiliani, Roma - Bologna, 14 gennaio 2011
Corriere della Sera
Appello contro un libro su Antonio Cederna. Electa lo ritira
di Stefano Bucci
L’ annuncio arriva a tarda sera: Electa ha deciso di interrompere da oggi la distribuzione del volume dedicato a Antonio Cederna (Scritti per la Lombardia, pp. 238, e 15) curato dal Consiglio regionale lombardo (da poco presieduto da Luigi Santambrogio). Una decisione che precede il faccia a faccia tra i vertici di Italia Nostra, a cominciare dalla presidente Alessandra Mottola Molfino, in programma per domani a Roma nell’ambito del Consiglio nazionale. Da oggi dunque il libro, contestato dagli eredi e da un gruppo di intellettuali riuniti in un appello, non verrà più distribuito mentre per il ritiro dalle librerie «ci vorrà ancora qualche giorno» . Il caso Cederna comincia con la pubblicazione a fine anno di un libro, che raccoglie gli scritti di Antonio Cederna dedicati alla Lombardia, fin da subito bocciato dai figli (Giulio, Camilla e Giuseppe) del giornalista, ambientalista, politico nonché per quarant’anni una delle anime di Italia Nostra. Che hanno parlato, in una lettera alla presidente di Italia Nostra e all’amministratore delegato di Electa Martin Angioni, di un «pensiero» che in quelle pagine «viene sventrato, demolito, raschiato» .
«Nessuno può permettersi di appropriarsi impunemente della sua opera e farla a pezzi» concludevano, mentre veniva lanciato un appello «per la difesa di Antonio Cederna e di quello per cui ha lottato tutta la vita» firmato da un gruppo di intellettuali (al momento sono 62): da Alberto Asor Rosa a Leonardo Benevolo, da Pier Luigi Cervellati a Adriano La Regina, da Nicola Spinosa a Corrado Stajano. Anche loro «convinti che la critica, anche radicale, del pensiero è esercizio legittimo e incoercibile » ma «la distorsione e falsificazione per ignoranza, incapacità o faziosità, non lo è affatto» . A farli irritare, in particolare, due frammenti della prefazione al volume: uno firmato dall’urbanista Luigi Mazza, di fatto una recensione critica del 1992 al libro di Cederna Brandelli d’Italia «riproposta senza un aggiornamento, una nota» , dove Mazza scriveva: «L’importanza e il valore dei suoi contributi non sono da cercare nella congruità delle sue affermazioni tecniche ma nella radicalità delle sue prospettive» . E quello dell’architetto Alberto Ferruzzi, da quarant’anni tra le anime di Italia Nostra, dove in forma di lettera aperta si legge: «Caro Antonio, come vedi alcune tematiche permangono: la paura dei grattacieli e i parchi archeologici, la mancanza di riguardo per la facies di Milano e purtroppo la mancanza di approfondita informazione storica in chi conduce le battaglie per la tutela dei beni monumentali usando strumentalmente la loro tutela; l’esempio del parcheggio di Sant’Ambrogio docet».
Quasi un (cattivo) esempio delle ultime battaglie di Italia Nostra. Le reazioni non si erano fatte aspettare. Mottola Molfino si è «dissociata» , definendo il libro «un’iniziativa personale del presidente della sezione Lombardia» , «un’operazione editoriale che non potrà che non incontrare la nostra ferma critica» . Il presidente della Lombardia Santambrogio si è giustificato: «Non volevamo solo commemorare Cederna, ma stimolare un confronto dialettico sulla contemporaneità» . Stessa linea per Alberto Ferruzzi che, amareggiato, nega ogni volontà denigratoria: «Per carità. Cederna è stato uno dei padri fondatori di Italia Nostra. Volevamo dimostrare come le idee possono essere diversamente valutate» . Poi Electa: «La nostra casa editrice — dice Angioni — ha un contratto con Italia Nostra Lombardia che contiene le liberatorie per i diritti di pubblicazione degli scritti di Antonio Cederna comparsi nel volume Scritti per la Lombardia e i responsabili della sezione lombarda di Italia Nostra ci avevano garantito che gli eredi erano al corrente dell’operazione e che l’avevano approvata. Ora scopriamo che non è così. Ce ne scusiamo con gli eredi e ci riserviamo di tutelare i nostri interessi rispetto a Italia Nostra Lombardia» . Poi la decisione di «chiudere la partita» interrompendo subito la distribuzione.
L’appello con l’elenco aggiornato delle adesioni su eddyburg