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Roberto Della Seta
Ambientalismo, più argomenti e meno invettive
22 Maggio 2005
Polemiche
In questa replica (su l’Unità del 22 giugno 2005) fa sorridere la rivendicazione, fra i meriti di Legambiente, dell’abbattimento del “mostro di Fuenti” e della lotta contro i proprietari Mazzitelli. Persino l’espressione “mostro di Fuenti” si deve ad Antonio Jannello, dirigente di Italia Nostra (g. p.)

Non seguirò Giuseppe Chiarante e Vittorio Emiliani (prima pagina de l'Unità di ieri) sulla via delle insinuazioni e delle offese. L’immagine di Legambiente associazione ricca e compiacente verso i “poteri” non è nemmeno una cattiva caricatura: è un ossimoro, come sanno tutti coloro - amici e avversari - che ci hanno incontrato in questi 25 anni; ed è un insulto per le migliaia di militanti, per le centinaia di circoli che si battono ogni giorno nei loro territori per migliorare l'ambiente e metterlo al centro dello sviluppo. Quanto al fatto che non sapremmo dire dei no, invito i nostri amici a chiedere ai cittadini di Civitavecchia che rifiutano la centrale a carbone, ai magistrati e alle forze dell'ordine che cercano di sconfiggere le ecomafie (parola coniata e realtà portata all'attenzione da Legambiente), agli agricoltori e ai consumatori mobilitati contro gli ogm. O magari ai Mazzitelli, proprietari dell'Hotel Fuenti - l'ecomostro abbattuto pochi anni fa -, o ancora ai Matarrese, costruttori dello scempio di Punta Perotti che sembra avere ormai i giorni contati.

Amenità a parte, resta il vero punto di differenza tra Legambiente e altre espressioni dell'ambientalismo: noi crediamo che i no diventino più forti, riscuotano più consenso, se al tempo stesso si indicano e si contribuisce a concretizzare strade positive. E poiché siamo convinti che tra queste strade vi siano il trasporto urbano su ferro, l'energia eolica, il riciclaggio dei rifiuti, una tutela del paesaggio e dei centri storici che distingua (come Italia Nostra non sempre fa) tra seconde case abusive e manufatti progettati da grandi architetti (oltre che, naturalmente, legali), allora ci pare inconcepibile, e comunque sbagliato, che un'associazione ambientalista compia azioni che obiettivamente si muovono nella direzione opposta.

Anche a noi, cari Chiarante ed Emiliani, sta molto a cuore l'unità delle forze ambientaliste, compresa ovviamente Italia Nostra che è una presenza preziosa e originale nell'amnbientalismo italiano. Ma a due condizioni: che da una parte sia vista da tutti come un mezzo e non come un fine, che serva ad avvicinare gli obiettivi comuni. E che quando emergono differenze e magari polemiche, ognuno dica come la pensa sul merito e rifugga da invettive apodittiche.

Roberto Della Seta è presidente nazionale Legambiente

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