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Enzo Scandurra
Vittorio Feltri, l’esperto di moda
25 Giugno 2017
Enzo Scandurra
Il giorno 24 giugno, la prima pagina del quotidiano Libero (il giorno dopo la morte di Stefano Rodotà riportata da tutti i giornali), è per buona parte...(segue)
Il giorno 24 giugno, la prima pagina del quotidiano Libero (il giorno dopo la morte di Stefano Rodotà riportata da tutti i giornali), è per buona parte...(segue)






Il giorno 24 giugno, la prima pagina del quotidiano Libero (il giorno dopo la morte di Stefano Rodotà riportata da tutti i giornali), è per buona parte occupata da una fotografia immensa che ritrae un bel giovane nero vestito elegantemente. E’ seduto su una sedia e tra le ginocchia ha un libro aperto. Accanto alla foto c’è l’articolo del suo Direttore e, a quanto sembra, noto esperto di moda, Vittorio Feltri, dal titolo “Anche Gucci inciampa nel ridicolo”. La stessa foto è riportata a pagina 21 (qualora fosse sfuggita all’incauto lettore di questo quotidiano). Ed ecco il commento di Feltri: “Un’immagine disgustosa, repellente che allontanerà dai negozi Gucci qualsiasi cliente”.

Ma se a qualcuno venisse il sospetto che si tratti di un giudizio tutt’altro che sulla moda, ma motivato solo da pregiudizi razzisti, Feltri lo rassicura con le sua parole: “Il problema non è certo che l’individuo ritratto sia nero […], ciò che impressiona è altro: l’orrendo abbigliamento inflitto all’uomo utilizzato quale indossatore, offendendolo”.

Già! Sembrerebbe un commento sulla moda da parte del Direttore del quotidiano, ancorché (non ne eravamo a conoscenza) noto esperto della stessa. Ma a leggere oltre l’articolo troviamo queste affermazioni: “Un autentico vomito. Le scarpe sembrano comiche. Sembrano quelle di un prete gay ottocentesco”. Dunque l’indossatore non è solo un uomo di colore, ma somiglia anche a un gay, per di più prete. Viene da chiedersi se, come nella famosa barzelletta, l’indossatore sia anche ebreo perché così la misura sarebbe colma.

Ma è il finale a…. commuovere: “[…]Oppure, ed è più probabile, la scelta dell’uomo nero e del costume di cui questo è dotato, risponde all’esigenza di piacere a coloro che predicano con passione l’accoglienza, l’integrazione, l’ospitalità. Nel caso, la moda avrebbe rinunciato all’estetica e si sarebbe buttata sull’etica stracciona del buonismo progressista che predilige l’immigrazione selvaggia. Basta dirlo. Eliminiamo Gucci dal guardaroba”.

Non c’è gran che da aggiungere a questo articolo del Direttore di un giornale intitolato “Libero”. Ma un piccolo commento a lato vorrei farlo. Il Direttore creativo della Gucci, Alessandro Michele da quando è diventato Direttore, ovvero da soli due anni, dopo ogni sfilata di moda è sommerso da giudizi entusiastici da tutti i commentatori (quelli veri) di moda del mondo, ricevendo riconoscimenti e plausi in qualsiasi paese. Mancava il giudizio di Feltri che, come lui stesso afferma, non ècerto razzista.
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