Nell’accogliere questo appello di Anna Falcone e Tomaso Montanari, vogliamo promuovere un incontro pubblico per avviare qui a Roma un percorso verso quell’Alleanza popolare indicata dall’assemblea nel Teatro Brancaccio del 18 giugno scorso. Pur se provenienti da esperienze diverse, siamo persone da sempre impegnate nelle battaglie per la democrazia e l’uguaglianza e sentiamo l’esigenza, oltreché la responsabilità, di ricostruire un pensiero critico e sviluppare un’iniziativa sociale, in alternativa all’attuale quadro politico cittadino.
In una città impoverita e sfiduciata, in cui non si vedono all’orizzonte neanche gli esordi di politiche pubbliche che si propongano di affrontare gli squilibri e i dissesti dell’oggi, né di delineare i risanamenti e le strategie per il domani. E dove aumentano le diseguaglianze economiche, la fatica e la solitudine delle donne, cresce il degrado materiale; i servizi pubblici si riducono e si deteriorano, tra mancanza di risorse e gestione approssimata; il lavoro diminuisce e fa aumentare la disoccupazione, la sottoccupazione, il precariato, il lavoro nero; il patrimonio pubblico, il territorio, l’ambiente e i beni culturali alla mercé dei poteri privati.
E se il centrosinistra ha definitivamente esaurito la sua traiettoria politica, consegnandosi al mercato e lasciandosi contagiare dalla corruzione, anche la nuova esperienza cinquestelle non sembra in grado di corrispondere adeguatamente ai bisogni della città, tra inconsistenze e dilettantismi, oltre a quel meschino riflesso culturale che la spinge verso derive perbeniste, se non razziste.
La città rischia di perdersi.
Roma ha un disperato bisogno di tornare a respirare e di ritrovare una speranza. Ha bisogno di una politica nuova. Una politica che accolga tutti e tutte e non lasci indietro nessuno; che costruisca vivibilità e non paura; che rispetti i diritti sociali e promuova il lavoro; che non faccia mercato del proprio territorio; che salvaguardi i beni comuni e non svenda il suo patrimonio; che non realizzi grandi opere inutili, ma investa sulla manutenzione della città e delle sue bellezze; che usi le imposte e le tariffe per redistribuire la ricchezza e per finanziare e gestire servizi pubblici. Una politica insomma che salvaguardi Roma e le dia un futuro di crescita economica e serenità sociale.
C’è bisogno di un’alternativa, di un nuovo progetto di società che guardi ai valori civili e sociali della Costituzione e superi i confini dei partiti tradizionali. Un progetto che unifichi le aspirazioni di chi avverte l’urgenza di impegnarsi al servizio della democrazia.
Tanti e tante, ci auguriamo, saranno protagonisti di questo percorso. Noi vogliamo essere solo un inizio, un innesco per cominciare insieme a parlare di noi e della nostra città. Vediamoci il prossimo 10 luglio alle 17, alla Casa internazionale delle donne, in Via della Lungara 25.
Prime firme:
Giuliana Aliberti, Andrea Baranes, Andrea Costa, Vezio De Lucia, Francesca Fornario, Francesca Koch, Roberto Giordano, Sandro Medici, Maurizio Messina, Roberto Morea, Roberto Musacchio, Rita Paris, Bianca Pomeranzi, Alessandro Portelli, Enrico Pugliese, Rosa Rinaldi, Giulia Rodano, Bia Sarasini, Enzo Scandurra, Anna Simone, Tina Stumpo, Francesco Sylos Labini, Stefania Tuzi
Per aderire:
civediamoildieci@gmail.com
evento facebook: www.facebook.com/events/1913965345555364