Rubiamo il bel titolo di un libro di Vezio De Lucia per presentare queste inquietanti immagini di Singapore. Sono immagini raccolte dalla rete e montate in un power point da Stefano Fatarella.
Ci sembra che rappresentino con efficacia un pezzo di quella “infrastruttura globale” descritta da Saskia Sassen: l’insieme delle reti tecnologiche, dei luoghi eccellenti, delle attrezzature di livello mondiale che garantiscono la vita e le attività dei gruppi sociali che detengono il potere.
Una delle due componenti essenziali della ”città globale”, la cui seconda componente è rappresentata dai flussi dei popoli e dei gruppi sociali che la miseria ha “liberato” dalla possibilità di risiedere nei luoghi della loro origine, proseguendovi le attività tradizionali, e ha ridotto così a mera forza lavoro disponibile, e perciò sono idonei a essere utilizzati nei luoghi dove è più opportuno sfruttarne il basso costo.
E nemmeno a Singapore è tutto oro ciò che luccica ...