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Manifesto della Marcia per la dignità di Venezia
3 Giugno 2018
2018 Marcia dignità Venezia
17 maggio 2018. Lanciato dal Comitato No Grandi Navi-Laguna Bene Comune, il manifesto è un appello alla cittadinanza e a tutti coloro che vogliono che Venezia torni ad essere una città e non un luna park dal quale estrarre profitto e rendita (i.b.)

17 maggio 2018. Lanciato dal Comitato No Grandi Navi-Laguna Bene Comune, il manifesto è un appello alla cittadinanza e a tutti coloro che vogliono che Venezia torni ad essere una città e non un luna park dal quale estrarre profitto e rendita (i.b.)



MARCIA PER LA DIGNITÁ DI VENEZIA
10 giugno 2018
h 14 concentramento a Piazzale Roma

II Comitato No Grandi Navi invita le abitanti e gli abitanti della città storica e della Terraferma, chi ci vive o vi lavora da pendolare, ii mondo associativo e le organizzazioni a mobilitarsi per restituire dignità alla città di Venezia, mai come oggi minacciata dall'operato di chi la governa.

Partiamo come sempre da noi, dalla richiesta di estromettere le grandi navi dalla laguna, ma oggi non basta piu, sentiamo la necessita di andare oltre.

La recente vicenda dei tornelli, al di la della ridicolaggine, é grave non tanto perché rappresenti l'inerzia dell'amministrazione di fronte all'invasione da parte di un turismo insostenibile e al relativo spopolamento, quanto piuttosto perché essa esemplifica ii vero programma di Brugnaro e della sua giunta: trasformare, in nome del profitto, la città storica in un grande parco a tema che abbia nella Terraferma una nuova succursale low cost. A cosa possono servire i tornelli se si sta pianificando la costruzione di 20.000 posti letto in ostelli ed hotel a Mestre nei prossimi anni?

Il 10 giugno saranno in piazza tutti coloro che vogliono, costruiscono e mettono in pratica un altro programma per Venezia, tutti coloro che, con il conflitto sociale, alludono ad un'altra idea di città.

E' necessario ripopolare la citta storica con politiche a misura di residente, riaprire le centinaia di case pubbliche chiuse, offrire vere opportunita di social housing, fermare la costruzione di nuovi hotel, frenare i cambi d'uso, l'utilizzo di AirBnB e simili, favorire l'affitto ai residenti e le operazioni di autorecupero.
Sono questi problemi che non riguardano più solo la città insulare, ma che preoccupano anche gli abitanti di Mestre e Marghera, dove i prezzi degli affitti sono già aumentati esponenzialmente rispetto a pochi mesi fa.

Bisogna invertire la ricetta di questa giunta che taglia i servizi di welfare, licenzia il personale precario e svende ii patrimonio pubblico.
Questo é il vero degrado.
II Comune deve invece tarsi carico di quei servizi che consentano a tutte e tutti di vivere degnamente. Servono servizi moderni, efficienti e all'avanguardia.
Oggi accade tutto il contrario. Si deve dunque investire in welfare e contemporaneamente si deve favorire quel tessuto sociale ed associativo che (a costo quasi zero) recupera spazi, Ii autogestisce, Ii strappa all'abbandono, alla privatizzazione o alla semplice messa a rendita.

Venezia deve tornare ad essere città viva, con un tessuto produttivo diversificato, non può essere spianata dalle rendite di posizione speculative che troppo velocemente distruggono la sua biodiversità urbana. La monocoltura turistica sta distruggendo la città portando ricchezza solo a pochi, con attività tra l'altro basate spesso su lavoro precario e sfruttamento.
lnvece Venezia può essere sede di attività legate anche alla cultura e alla ricerca, agli studi e all'innovazione produttiva eco-compatibile, garantendo reddito e distribuendo ricchezza a tutti.

Il 10 giugno invitiamo a scendere in piazza tutti coloro che vedono nell'ambiente una parte imprescindibile della città e non qualcosa di estraneo, magari sacrificabile sull'altare di un modello di sviluppo suicida.

La nostra piazza dirà che quando si distrugge l'ambiente, si distrugge la città. Per questo le navi devono stare fuori dalla laguna, per questo non vogliamo nuovi scavi, per questo dobbiamo prendere misure che diminuiscano l'inquinamento dell'aria da traffico urbano, ma anche marittimo, e limitare ii consumo di suolo (che spesso porta con se speculazioni e conflitti di interesse a cui il sindaco non è estraneo).

A vedere l'operato di questa giunta, pare che le tradizioni di questa città richiamino ad un'identità escludente, chiusa e definitivamente provinciale.
Mai operazione fu più revisionista.
Venezia é stata nei secoli città del mondo, e nel mondo ha fatto la sua fortuna, commerciale e culturale.
E' stata, all'apice della sua traiettoria storica, un'interfaccia tra civilta diverse, uno snodo internazionale di genti, affari, culture e arti.
Non dimentichiamoci di questa eredità.
Non lasciamo che chi ci governa riduca tutto ad un'attrazione con i suoi orari di apertura e chiusura.

Contro le dichiarazioni e le prese di posizione maschiliste e razziste di chi ci governa, vogliamo invece riaffermare Venezia come aperta e multiculturale, luogo di cultura antirazzista e antisessista.

Per tutte queste ragioni saremo in piazza Domenica 10 Giugno.
Per una città diversa, per restituire dignità a Venezia

Per le adesioni scrivere alla mail: nobigship@gmail.com

Qui l'elenco dell'adesioni già pervenute


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