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Luigi Mazza
La legge urbanistica? Quasi una costituzione
7 Giugno 2006
Articoli del 2004
Difficile non essere d'accordo con questo articolo, pubblicato sul Giorbnale dell'architettura, aprile 2004. Salvo quando parla dei progetti di legg Lupi e Mantini

La legge urbanistica nazionale ha più di sessant'anni e, pur essendo un'ottima legge, ne dimostra molti di più: le città sono molto cambiate negli ultimi decenni, e cambiati sono i contenuti e i modi delle loro trasformazioni. Un parlamentare della maggioranza, Maurizio Lupi, e un parlamentare dell'opposizione, Pierluigi Mantini, firmatari di due diversi progetti di nuova legge urbanistica, stanno cercando di costruire un testo unificato da sottoporre al dibattito delle camere. L'impresa ha suscitato perplessità e diffidenze: nel clima politico attuale ciò è più che comprensibile, ma la maggior parte delle riserve espresse derivano probabilmente da idee sbagliate sui compiti dell'urbanistica.

Con urbanistica si intendono ormai le cose più diverse, dall'arte di progettare e costruire le città, ai problemi della difesa ambientale o delle sostenìbilità, mentre l'urbanistica regolata dalle leggi è un'attività più specifica di quanto generalmente si immagini.

L'urbanistica è un'attività rivolta, con la forza della legge, alla definizione delle modalità d'uso del suolo e della mobilità. Nella pratica questo vuol dire che il compito dell'urbanistica è quello di controllare e ridurre i possibili effetti negativi prodotti dalle trasformazioni urbane di qualunque tipo.

A causa delle caratteristiche del suolo, una risorsa scarsa e non riproducibile , per svolgere il suo compito 1'urbanistìca non può intervenire dopo che le trasformazioni sono avvenute, sarebbe troppo tardi. L'urbanistica deve anticipare le trasformazioni ed è così costretta a costruire essa stessa il mercato urbano, un'operazione che svolge soprattutto attraverso l'assegnazione dei diritti di edificazione, espressi negli indici di edificabilità, oggetto principale di contesa quando si discutono le scelte di un piano regolatore.

La costruzione del mercato urbano ha conseguenze significative sui diritti dei cittadini. L'importanza politica delle scelte dell'urbanistica deriva dal fatto che quelle scelte determinano le condizioni del dove e come abitano, lavorano, fanno la spesa, si divertono, e di quanto tempo sono costretti a consumare per spostarsi da un posto all'altro. Un noto giurista ha definito il piano regolatore una «costituzione impermanente»: il piano regolatore è una costituzione proprio perché definisce non solo i diritti di proprietà, ma soprattutto i diritti di cittadinanza; è una costituzione impermanente

a differenza della Carta costituzionale destinata a sfidare il tempo , perché la città si trasforma e il piano regolatore si modifica per disegnare e controllare le trasformazioni urbane. Dire che attraverso la costruzione e il controllo del mercato urbano l'urbanistica disegna i nostri diritti di cittadinanza non significa negare l'importanza di altri compiti come quello della costruzione di una città bella, oltre che giusta. Una città bella può essere un diritto di ogni cittadino, ma sarebbe difficile considerarla l'attributo di maggior rilievo, anche perché in un mondo come il nostro è molto difficile stabilire uno standard condiviso di bellezza urbana, mentre è meno difficile trovare un accordo su quello che dovrebbe essere lo spazio minimo necessario per abitare, o il tempo massimo che si è costretti a passare in automobile o in metropolitana per recarsi al lavoro o a scuola.

Ricordare che l'urbanistica attraverso il controllo spaziale esercita una forma molto importante di controllo sociale significa dire che l'urbanistica disegna i diritti di cittadinanza e che è questo il suo compito principale.

Si tratta di un compito costituzionale che non può essere eluso, e che pertanto deve stare al cuore dei principi definiti dalla legge urbanistica nazionale; i principi che devono garantire un'uniformità di trattamento dei diritti pur nel rispetto delle differenze regionali.

Nel quadro dei principi fissati dalla legge nazionale, le leggi urbanistiche regionali regoleranno le attività amministrative e tecniche attraverso cui l'urbanistica costruisce nei diversi contesti locali il mercato urbano e definisce i diritti di cittadinanza.

Se questi, e non altri, sono i compiti dell'urbanistica, è necessario che il progetto di nuova legge urbanistica nazionale sia il risultato di un accordo su un testo unificato, perché riguarda principi e regole che debbono durare nel tempo, indipendentemente dal variare delle maggioranze parlamentari. Pertanto, perplessità e diffidenze nei confronti dell'iniziativa di Lupi e Mantini sono ingiustificate, e se l'approdo parlamentare non dovesse essere possibile, il loro tentativo rimarrà comunque un contributo culturale e politico molto utile alla redazione di una nuova legge urbanistica nazionale e alla crescita del nostro costume democratico.

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