l'Assessore alle Politiche del Territorio, Angela Barbanente, ci ha inviato la nota che si seguito si riporta:
L’assessore
“Davvero gli Italiani sono così ingenui da ritenere efficace il piano straordinario per l'edilizia annunciato da Berlusconi? A nessuno sorge il dubbio che si tratti di un modo per distrarre l’opinione pubblica dai problemi quotidiani di una crisi gravissima che attanaglia persone e imprese e per coprire con sensazionali notizie spazi mediatici che potrebbero essere occupati dalla cruda realtà dei fatti? Una realtà che, come sappiamo, consiste in molteplici scippi a danno delle regioni del Mezzogiorno e, per quanto più direttamente ci interessa, in un’ostinata predilezione per inutili grandi opere, nella riduzione dei già esigui fondi destinati a rispondere ai bisogni abitativi delle fasce più deboli e a un’insopportabile perdita di tempo in tentativi di accentrare competenze regionali e risorse già ripartite. Per distogliere l’attenzione da tutto questo, basta annunciare provvedimenti sensazionali!
“E no, caro Berlusconi, noi non cadiamo nella trappola. Siamo molto attente e in grado di valutare i provvedimenti in base ai contenuti.
“Intanto per il Piano casa non c’è certo da esultare. Esso è ancora largamente una scatola vuota. Ci fa certo piacere che il governo abbia riconosciuto le nostre ragioni e si possa, con molti mesi di ritardo, far partire i Piani regionali promossi dal Governo Prodi immediatamente con 200 milioni e poi anche con i restanti 350. Non si può però dimenticare che ci sono voluti mesi di trattative e una raffica di ricorsi alla Corte costituzionale per conseguire questo risultato. Ma tant’è. La grande macchina comunicativa del governo Berlusconi è capace di far passare prima una scatola vuota e poi il recupero tardivo di programmi regionali per “iniziativa importantissima” del Governo.
“Quanto alle altre parti dell’annunciata "rivoluzione", l’idea appare di una rozzezza incredibile e certo non innovativa. Si tratta, infatti, del ritorno alla stagione delle deroghe indifferenziate, tristemente nota in Puglia per la sua scarsa trasparenza e per aver reso peggiore la qualità dell’ambiente, del paesaggio e anche della vita delle persone senza aver creato sviluppo. Su questo mi piacerebbe conoscere l’opinione di qualche Consigliere regionale di opposizione.
“Riguardo poi alla sostituzione del permesso di costruire con una perizia giurata di conformità resa dal progettista, sa Berlusconi che già oggi per molte opere è prevista la denuncia di inizio attività? E sa che le grandi speranze di semplificazione e snellimento riposte nella modifica della disciplina di tale procedimento e nell’istituto del silenzio assenso varati nel 2005, quando egli era presidente del Consiglio, sono state profondamente deluse? Ne conosce i problemi e le incertezze interpretative? E chi oggi esulta per l’innovazione annunciata si rende conto che la semplificazione viene così posta a carico del privato che si assume un onere istruttorio assai gravoso e rischioso in un paese caratterizzato da norme complicate e farraginose?
“Su questo abbiamo le idee chiare: riteniamo dannose le politiche fondate solo su modifiche procedimentali e provvedimenti derogatori. Per questo in Puglia abbiamo operato e continueremo a operare in modo diverso: con una politica per la casa attiva, con direttive e regole chiare, con incentivi mirati a rispondere ai bisogni sociali e a migliorare la qualità urbana come quelli previsti dai Pirp o dalle norme per la rigenerazione urbana, per l’abitare sostenibile e per aumentare l’offerta di edilizia residenziale sociale.”