E' scomparso oggi Edoardo Salzano. Non è stato solo un grande urbanista, ma uno dei più importanti intellettuali militanti della sinistra italiana, un compagno che non ha mai smesso di battersi contro la speculazione edilizia, la rendita, la mercificazione della città e del territorio. Un comunista e ambientalista che ha contrastato dagli anni '80 il progressivo affermarsi del neoliberismo che si è aggiunto agli storici vizi del nostro paese che mai si è dato una seria riforma urbanistica. E' stato un protagonista del dibattito politico - culturale e delle battaglie civili e sociali per decenni. Non si è mai lasciato imbalsamare e anche da pensionato ha conservato una vitalità da attivista di movimento creando un sito Eddyburg Eddyburg che è diventato un essenziale punto di riferimento per l'urbanistica e l'ambientalismo ma anche la riflessione sulla sinistra e l'odierno capitalismo, un motore di campagne, consapevolezza, socializzazione dei saperi. Una sacca di resistenza - per dirla in termini zapatisti - che ha messo a disposizione competenze e fatto circolare materiali al servizio delle lotte in difesa dei beni comuni per anni.
Ricordo che fu fondamentale per fermare la famigerata legge Lupi ma purtroppo la proposta di legge urbanistica che aveva elaborato con il gruppo di Eddyburg - tra cui cito Vezio De Lucia e Paolo Berdini - non fu approvata dalla successiva maggioranza di centrosinistra. Ebbi l'onore su loro indicazione di esserne relatore in commissione ambiente nella mia brevissima esperienza parlamentare, ma purtroppo quello che sarebbe diventato il PD l'aveva inserita nel programma dopo un incontro con Prodi prima delle elezioni solo in funzione antiberlusconiana mentre in realtà aveva ormai fatto proprio il punto di vista della deregulation.