No, la via sarà più semplice. Il progetto passerà grazie all’interpretazione di due commi dell’articolo 3ter della legge regionale sul Piano Casa, il numero uno e il numero tre. Ma con una scorciatoia. Poiché proprio al comma 3 si dice che per usufruire dei benefici del Piano, aumenti di cubatura in cambio della costruzione di una percentuale di housing sociale, ovvero case ad affitti agevolati, la superficie non dovrebbe superare i 15 mila metri quadrati, è stata trovata una soluzione: i capannoni disseminati sull’ex Fiera sono accatastati diversamente, allora usufruiranno in modo distinto della legge.
«Abbiamo ricevuto una proposta in questo senso da parte di Investimenti Spa e gli abbiamo comunicato» spiega l’assessore all’Urbanistica Marco Corsini «che l’ipotesi di utilizzare il Piano Casa è percorribile. Ma ci siamo riservati tutti gli approfondimenti possibili quando sarà presentato il progetto vero e proprio. Ci sono due punti su cui dobbiamo insistere: un contributo straordinario per la valorizzazione dell’area destinato al territorio e il rispetto della qualità architettonica mediante un concorso di architettura». I due commi prevedono che il premio di cubatura, un 30%, sia destinato all’housing sociale. E questo è l’altro nodo: Investimenti Spa infatti propone di costruire la metà delle abitazioni ad affitti calmierati, si calcola che in tutto saranno circa 90 mila metri cubi, sui terreni di sua proprietà accanto alla Nuova Fiera di Roma, sull’autostrada Roma-Fiumicino.
«Nel prossimo consiglio di amministrazione» spiega il presidente di Investimenti Tagliavanti «valuteremo: una delle opzioni è proprio quella di portare in parte alla Nuova Fiera l’housing sociale perché l’area centrale dell’ex Fiera sia valorizzata e appetibile il più possibile».
Ma sull’operazione, che cementificherà tutti i sei ettari d’oro sulla Cristoforo Colombo dell’ex Fiera, a poca distanza dalle Mura Aureliane e dal Centro, i consiglieri regionali radicali hanno fatto una battaglia, per ora vana, a colpi di interrogazioni, firmate da Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita, per il fatto che un intervento in una parte così centrale della città sia affidato al Piano Casa senza una variante. «L’assessore Ciocchetti» afferma Berardo «è stato il principale sostenitore delle richieste di Investimenti Spa e ha esercitato una notevole pressione affinché il Comune abbandonasse la strada della variante urbanistica. A questo punto non ci resta che attendere che il Campidoglio rilasci il permesso di costruire, per poi promuovere un’azione di fronte al Tar».