Dopo aver descritto il grande piano per Chicago di Daniel Burnham, Patrick Abercrombie affronta per i lettori della Town Planning Review un altro grande esperimento della City Beautiful americana: il cosiddetto “McMillan Plan” per Washington, dal nome del senatore che si impegnò per realizzarlo. Protagonista, ancora, Burnham, e insieme a lui un architetto americano di formazione europea, McKim, e il paesaggista Frederick Law Olmsted Jr. Come aveva ricordato Charles Reilly nell’introduzione a questa breve serie di articoli, parlare di “american planning” significa, spesso, trattare di architetture, prospettive, vedute, e non certo delle questioni sociali come la casa o l’igiene, che sono al centro del dibattito europeo.
E, come il lettore può scoprire da solo, nel caso di Washington Abercrombie orienta la sua prosa sempre più verso la critica di architettura, lasciando ai margini (quantitativamente, ma non qualitativamente) osservazioni di tipo urbanistico come per esempio gli strumenti di attuazione. (fb)
Patrick Abercrombie, “Piani regolatori in America – Proposte di trasformazione a Washington”, The Town Planning Review, luglio 1910 (traduzione di Fabrizio Bottini)
Uno studio sulla città di Washington è particolarmente interessante in questo momento, in vista delle proposte per una capitale dell’Australia, e le stesse vicissitudini attraverso cui è passato questo piano suggeriscono spunti e cautele di grande valore per altre città. In generale, si può dire che tutte le caratteristiche di nobiltà possedute ora da Washington si devono al suo piano originario, e ovunque ci siano state divergenze rispetto ad esso i risultati sono stati deplorevoli. Le proposte attuali sono di ritornare per quanto possibile al progetto originario e di arricchirne e ampliarne gli obiettivi, senza alterarne il carattere originale.
Un altro elemento interessante per noi, sta nel fatto che queste proposte, vecchie ora di circa otto anni, sono state in generale adottate, e molte di esse messe effettivamente in pratica, compresa quella che a un orecchio inglese suona come la meno praticabile dell’intero progetto: la rimozione totale di una grande stazione ferroviaria di testa da una parte della città, e il concentramento di tutte le linee in ingresso in una sola stazione unificata. Questo ora è un fatto compiuto, e un esempio di praticabilità anche per le ipotesi più audaci.
La nostra descrizione del caso di Washington si limiterà quasi solo a considerare la zona centrale, che con la sua concentrazione di edifici pubblici costituisce la vera e propria “Città Capitale”, essendo questa la caratteristica distintiva di Washington, così come i problemi del transito commerciale erano quella di Chicago.
Il soggetto si articola naturalmente in tre sezioni: 1) Un esame del piano originario di Washington progettato dal Maggiore L’Enfant e realizzato fra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo; 2) Le variazioni rispetto al piano, nella crescita della città durante il XIX secolo; Il Rapporto della Commissione nominata allo scopo di suggerire miglioramenti, il recupero e ampliamento del piano L’Enfant, i lavori già realizzati secondo le raccomandazioni della Commissione.
Il rapporto conclusivo dei Commissari affrontava anche la questione generale di Washington, cresciuta sulle colline che circondavano la pianura dove L’Enfant aveva disegnato la sua Capitale. Per la zona, si è preparato un piano urbano, indicando come questa crescita dovrebbe essere controllata. Non ci proponiamo di analizzare questo piano, con l’eccezione del sistema di parchi, che proponiamo come esempio, degno di ammirazione, di pianificazione americana, e in relazione a Washington come città, indipendentemente dal suo ruolo di capitale.
Il sito per la Capitale Nazionale degli Stati Uniti fu scelto da Washington nel 1790. Occupava un’area di circa 250 chilometri quadrati, su entrambe le sponde del fiume Potomac, e fu ceduta dagli Stati del Maryland e della Virginia. Alla fine la parte della Virginia, a sud del fiume, fu restituita, con l’eccezione del cimitero di Arlington; restò una superficie di circa 170 chilometri quadrati, comprendente quello che è ora noto come District of Columbia. Non costituisce municipalità, dato che i cittadini non votano né controllano le questioni locali, ma il distretto è governato da Commissari nominati direttamente dal Presidente e dal Congresso. Questo tipo di organizzazione senza dubbio faciliterà la messa in pratica di qualunque piano generale di trasformazione.
Il Piano di L’Enfant
Cinquanta chilometri quadrati del distretto formano una pianura solo lievemente ondulata, delimitata su due dei lati dal fiume Potomac e dalla sua diramazione orientale, l’Anacosia River, e sugli altri due dal Rock Creek e da ripide colline. Questo fu il luogo scelto da Washington per la Città Capitale, e a Peter Charles L’Enfant, un maggiore del Genio Francese, fu commissionata la stesura di un piano.
L’Enfant probabilmente conosceva bene i grandi giardini francesi, e poteva aiutarsi con la collezione di mappe delle città che Jefferson, il Segretario di Stato, aveva raccolto in Europa. Dunque, per primo si considerò l’aspetto monumentale del piano. L’idea centrale consisteva nella correlazione reciproca che avrebbe dovuto esistere fra gli edifici pubblici, suddivisi fra due centri di importanza, il legislativo e l’esecutivo. Questi due centri avrebbero dovuto essere circondati da propri gruppi di edifici dipendenti, e da essi si sarebbero irradiate le principali strade della città; essi avrebbero anche dovuto essere collegati l’un l’altro, uniti da giardini, canali, viste sul fiume, così da formare un unico e coerente insieme artistico.
L’edificio legislativo, il Campidoglio, era collocato su una collina naturale, con l’asse puntato su un vasto viale, il Mall, diretto a ovest verso il fiume; l’edificio esecutivo, la Casa Bianca, era collocato su un asse nord-sud, perpendicolare al primo e spostato a ovest; all’intersezione fra questi due assi doveva essere collocata una statua equestre di George Washington. Una strada diagonale, la Pennsylvania Avenue, collegava direttamente Campidoglio e casa Bianca. In questo modo la composizione formava un triangolo rettangolo, con i due edifici principali piazzati a ciascuna estremità dell’ipotenusa, e il monumento sull’angolo retto.
Entrambi gli edifici si affacciavano su un’ampia parkway, il più vasto spazio aperto della città, pensato per offrire un nobile contesto a queste due caratteristiche dominanti della Capitale. Da essi si irraggiavano anche dei viali, a formare le vie principali della città. Che questo non fosse un semplice “piano accademico”, è dimostrato dal fatto che le intersezioni dei viali erano studiate a formare piazze su spazi la cui posizione era determinata dal loro definire una particolare prospettiva, o da altri vantaggi naturali. Massachusetts Avenue, una delle arterie più importanti che non si irradia dal Campidoglio o dalla Casa Bianca, fu così progettata per generare incroci su questi “predeterminati” punti. Questo metodo pratico, è descritto a margine della mappa di L’Enfant, col titolo di “Osservazioni esplicative del Piano”.
1) Le posizioni dei differenti edifici, e delle molte piazze e spazi di diversa forma, così come disegnati, furono in primo luogo definite sui terreni più favorevoli, secondo le visuali prospettiche più ampie, e il più possibile suscettibili a quei miglioramenti che uso o abbellimento possano suggerire in futuro.
2) Le linee dei viali di comunicazione diretta sono state studiate per unire gli oggetti più lontani e separati coi principali, e inoltre per mantenere attraverso il tutto una reciprocità di visuale.
3) Le direttrici nord e sud, tagliate da altre in direzione est e ovest, costruiscono una distribuzione della città secondo strade, piazze, ecc. e queste linee sono state combinate in modo da incontrarsi in certi punti coi viali divergenti, così da formare sugli spazi “predeterminati” le diverse piazze o aree.
L’ultima sezione divide l’intera città secondo una griglia normale agli assi principali di Campidoglio e Casa Bianca. I quadrati della griglia non sono tutti della stessa dimensione; sono sistemati per quanto possibile a formare isolati regolari all’incrocio delle due avenues diagonali.
Le due imperfezioni del piano di L’Enfant sono l’asimmetricità della composizione centrale – il triangolo rettangolo – e la carenza di relazione fra la “Griglia” e i viali diagonali. Il lato ipotenusa, Pennsylvania Avenue, con la visuale contenuta su entrambe le estremità da una vista laterale del Campidoglio e della Casa Bianca, naturalmente diventa la via principale della città; ma la sua complementare a sud del Mall, Maryland Avenue, disegnata secondo linee egualmente ampie e generose, non ha uno scopo particolare, col risultato che se sull’una si allineano importanti edifici, l’altra scade in una strada residenziale secondaria. C’è di fatto la forte sensazione che la Casa Bianca debba essere controbilanciata a sud da un altro edificio, o monumento, in un punto che nel piano di L’Enfant sarebbe collocato nel fiume.
L’altra imperfezione, la griglia, su cui i viali diagonali sembrano sovrapposti, ha come risultato quello di produrre goffi lotti triangolari sulle vie principali. Lo si nota in modo particolare su Pennsylvania Avenue, ed è pregiudizievole a qualunque realizzazione monumentale continua. Nelle città antiche, quando le vie diagonali devono essere tracciate attraverso un sistema esistente di strade ad angolo retto, questi angoli sgraziati sono inevitabili (la Avenue de l’Opera a Parigi è un esempio di come si sia superata la difficoltà nel modo migliore possibile), ma disegnando un piano per una città nuova le strade laterali ovunque possibile dovrebbero essere ad angolo retto col viale principale.
Con queste eccezioni, l’idea è magnifica. La nobile ampiezza del Mall (450 metri), la sua progettazione, come largo viale alberato al centro, con edifici monumentali collocati su ciascun lato. La posizione del Campidoglio sulla sua collina che guarda verso il Mall e il fiume. La logica “reciprocità” fra i centri del Legislativo e dell’Esecutivo e il loro simbolico punto di incontro sulle linee delle due grandi prospettive, al monumento di Washington. Tutto questo rende il piano per Washington uno dei più grandi risultati dell’urbanistica.
Il Diciannovesimo Secolo
Il piano di L’Enfant fu disegnato più o meno nell’anno 1800, e per quanto riguarda la direzione dei viali principali, le piazze e spazi aperti ai loro incroci, la zona del Mall e gli spazi degli Esecutivi, oggi è realizzato.
Fortunatamente, anche i due edifici principali furono collocati secondo il piano L’Enfant, e in uno stile architettonico ad ogni modo adatto ad esso, di guida per edifici futuri. Il Campidoglio è stato più volte ingrandito e alterato, ma il risultato è piuttosto soddisfacente. Le ali laterali e l’alta cupola furono aggiunti nel 1851 da T.U. Walter, ed è improbabile che l’aspetto esterno venga fisicamente modificato, ora.
La Casa Bianca, d’altra parte, ha subito parecchie trasformazioni, ma sono di carattere tale da poter essere spazzate via in qualsiasi momento.
Con queste eccezioni il significato e l’idea di fondo del piano di L’Enfant per la zona centrale sembra siano stati completamente persi di vista durante il diciannovesimo secolo. Il Mall era considerato semplicemente un parco a cui capitava di trovarsi in un posto vicino al centro città. È quasi incredibile per noi, guardando al piano di L’Enfant e alle proposte della Park Commission per il suo ripristino, quanto totalmente siano state abbandonate e dimenticate le sue relazioni col Campidoglio. Ne furono cedute in uso strisce a varie istituzioni, che ci collocarono edifici a caso, con giardini progettati secondo le migliori linee del pittoresco, senza nessun riguardo per il Campidoglio che li sovrastava. Infine, si consentì a una ferrovia di stendere i suoi binari attraverso il Mall e di realizzare una stazione su un suo lato. Per venticinque anni la vista dal Campidoglio fu sfigurata dal passaggio dei treni, e il massimo si raggiunse in tempi più recenti, nel 1900, quando il Congresso, ritenendo che il passaggio a livello in entrata al Mall fosse pericoloso, decise di consentire la costruzione di un grande viadotto e di una rimessa ferroviaria alti cinquanta metri, attraverso il Mall.
Un’altra importante modifica rispetto al piano riguardò la posizione del monumento. Perché la statua equestre di Washington prevista da L’Enfant fu sostituita, nel 1848, con un colossale obelisco di marmo bianco. Questo monumento è tanto semplice ed elementare che difficilmente potrebbe, di per sé, essere definito bello, ma è in grado di entrare ad alto livello in una composizione, insieme ad altri elementi. Se consideriamo il tipo di memoriali che veniva eretto in Inghilterra a quell’epoca, dobbiamo congratularci con gli americani per la nuda semplicità del loro monumento a Washington. Sfortunatamente, vuoi per incuria o per ignoranza, o per la scelta solo empirica di una collocazione con sottosuolo adatto, l’obelisco non fu piazzato all’incrocio dei due assi, ma oltre cento metri fuori linea in una direzione, e quaranta nell’altra.
Il resto della deturpazione è causato dai primi tre edifici connessi al Campidoglio e alla Casa Bianca, ciascuno a violare uno dei principi essenziali del piano L’Enfant. Due ampi edifici dell’Esecutivo furono piazzati su ciascun lato della Casa Bianca (il loro appropriato vicino): quello dei Dipartimenti di Stato, della Guerra e della Marina, e quello del Tesoro. Ma entrambi furono collocati in modo da tagliare la visuale della Casa Bianca dal viale. Così, la “reciprocità visiva” a cui mirava L’Enfant fra Campidoglio e Casa Bianca lungo Pennsylvania Avenue è troncata dall’angolo dell’edificio del Tesoro.
Il terzo edificio, la Biblioteca del Congresso, è il più recente e il più vistoso. Messo al termine del ramo meridionale di Pennsylvania Avenue, una delle principali radiali dal Campidoglio, è sovrastato da una cupola colorata e dorata che rivaleggia con quella dello stesso Campidoglio. In questo modo, il principio base secondo cui l’edificio del Legislativo dovesse stare in cima alla collina, a dominare la Capitale Nazionale, non fu colto se non recentemente, nell’anno 1890.
Un altro fattore, che fortunatamente non danneggiò il piano L’Enfant ma fu un’aggiunta diretta alle sue potenzialità, fu la bonifica della piana del Potomac a ovest e sud del Mall, che aggiunse oltre un chilometro di visuale sull’asse principale, distanziando il Campidoglio di quattro chilometri dalla riva del fiume.
Ci fu anche una proposta, con relativa delibera di finanziamento, per un ponte commemorativo attraverso il Potomac, verso il cimitero di Arlington. Fu suggerito di realizzarlo come prolungamento della New York Avenue, uno dei viali che partono dalla Casa Bianca, e avrebbe tagliato obliquamente la visuale principale, ma senza alcun rapporto con essa.
Proposte della Park Commission per Washington
La Commissione che fu nominata nel 1901 per esaminare lo stato di Washington, suggerire interventi, e redigere un piano che ne prefigurasse il futuro, era composta da D.H. Burnham, C.F. McKim, Augustus St. Gaudens e Frederick Law Olmsted Jr. Dopo un’indagine preliminare fu deciso che prima di considerare seriamente qualunque piano di intervento sull’area centrale, dovesse essere esclusa dal Mall e anche dai dintorni la stazione ferroviaria.
Dopo molte discussioni e opposizioni, la compagnia accettò il trasferimento, ed infine fu trovata una nuova collocazione su Massachusetts Avenue, per una Union Station che comprendesse tutte le linee in ingresso a Washington. Allora questa stazione, in quanto unico accesso ferroviario alla città, assunse un nuovo carattere, di vestibolo della capitale, ed è stata pensata coerentemente come uno degli edifici pubblici più importanti di Washington, con un’enorme piazza aperta di fronte, che attraverso Delaware Avenue conduce poi al Campidoglio, ad una distanza di circa mezzo chilometro.
Ora il terreno era aperto per qualsiasi progetto coordinato sul Mall e dintorni, e i Commissari, dopo un viaggio in Europa, prepararono il loro rapporto, di cui quanto segue è l’essenza.
Il sistema del Mall
Il primo aspetto da considerare è il Mall stesso. I lotti separati in cui è stato suddiviso devono essere rimossi, e l’intero spazio aperto al pubblico. Poi al posto della pittoresca mescolanza di alberi con cui ora è piantato, deve tornare il grandioso viale di L’Enfant, con visuale aperta dal Campidoglio al Monumento. L’eccentricità di quest’ultimo sull’asse non è tanto pronunciata che la parte centrale del Mall non possa essere resa obliqua, lasciando i lotti a nord leggermente più grandi di quelli a sud. È una di quelle irregolarità di pianta che si notano sulla carta, ma sono assolutamente invisibili nella realtà.
L’intervento generale sul Mall prevede un viale lungo due chilometri e mezzo, fiancheggiato da un quadruplo filare di olmi, con una semplice striscia d’erba nel centro (suggerito dal tapis vert di Versailles) larga novanta metri. La sezione più vicina al Campidoglio, comunque, dove la Pennsylvania e Maryland Avenue convergono, sarà occupata da una piazza, da progettarsi in modo formale, con sculture e arredo a verde, e che conterrà il monumento a Grant e ai suoi due luogotenenti Sherman e Sheridan. Questo sarà uno spazio di traffico di dimensioni simili a Place de la Concorde a Parigi. Da questa Union Square al Monumento il viale prosegue ininterrotto.
Il Mall in sé stesso non ha in alcun modo ruolo di via di traffico, nonostante ci siano strade di fianco agli olmi; ma non si suggerisce di escludere il traffico di attraversamento nord-sud. La scala del Mall è ampia abbastanza perché la sua continuità non possa essere disturbata dal passaggio di carrozze e veicoli. In effetti al centro si ipotizza di utilizzare questi assi di attraversamento trattando lo spazio fra le due strade come un giardino, simile a quello di Union Square. Su ciascun lato dei filari di olmi saranno collocati edifici pubblici in spaziosi giardini.
Il Giardino del Monumento
Quando il Mall arriva al Monumento, gli olmi si allargano a circondare un giardino ribassato. Il Monumento non può essere riportato sull’asse della Casa Bianca, ed è impossibile pensare a qualcosa di concreto che possa enfatizzare l’incrocio di assi senza competere con Monumento, ed esserne schiacciato: è stato così deciso di contrassegnare l’incrocio con un vuoto, una vasca circolare circondata da un giardino depresso contenente padiglioni e statue. Una scalinata di marmo, dell’intera larghezza dello spazio aperto del Mall, conduce dalla base del Monumento al giardino, dodici metri più in basso. Questa sistemazione del Monumento, che ha dato alla Commissione più crucci di ogni altra parte del Rapporto, è un audace studio di contrasti. L’Obelisco, un monumento di semplicità e dimensioni eguagliate solo dalla grande Piramide, contrasta con la delicatezza, grazia e fantasia di un giardino. La continuità del Mall è conservata dai filari circostanti di olmi. La posizione del Monumento così corrisponde a quella dell’altare maggiore in una cattedrale, collocato leggermente a est dell’incrocio fra la navata e il transetto.
Ampliamenti del Piano L’Enfant
Fino a questo punto, le proposte della Commissione sono in pratica un ripristino dei progetti di L’Enfant, con le necessarie modifiche. Oltre a questo, esse ne diventano un ampliamento, o piuttosto un logico completamento reso possibile dalla bonifica della piana del Potomac. Il completamento consiste nel prolungare l’asse del Campidoglio a ovest di Monument Garden, e di quello della Casa Bianca a sud di esso.
Sezione Occidentale del Mall
La parte del Mall che si estende per un chilometro e mezzo a ovest del Monumento fino al Potomac sarà attrezzata a bosco con percorsi e corsie tagliate attraverso, del tipo di quelli della Foresta di St. Germain. La porzione centrale prosegue la larghezza della Mall Avenue, e contiene un canale largo sessanta metri e lungo più di un chilometro.
Alla testa di questo canale, al centro di un rond point, sarà collocato un grande edificio commemorativo, che chiuda la visuale dal Campidoglio così come fa l’Arco di Trionfo dal Louvre. Il memoriale proposto è quello di Abramo Lincoln, in quanto secondo personaggio nella storia americana.
Questo rond point segna la connessione fra la zona centrale della città e il sistema di parchi del District of Columbia, i cui rami settentrionale e meridionale si incrociano in questo punto, Riverside Drive da Rock Creek a nord, e Potomac Park coi collegamenti all’area dell’Anacostia a sud.
Memorial Bridge
Per vent’anni si è discusso di un ponte commemorativo attraverso il Potomac verso il Cimitero Nazionale di Arlington sul lato della Virginia, e sono state fatte varie proposte. La Commissione suggerisce di includerlo in un piano generale, e comunque di non collocarlo sull’asse principale, ma attraversare il Potomac ad angolo retto, con l’aiuto di un’isola al centro, e il vantaggio aggiunto che la vista del ponte sia chiusa dal bel portico in stile Greco Dorico della Lee Mansion sulle alture di Arlington. L’audacia nello staccarsi dall’asse principale è ampiamente giustificata.
Sezione meridionale
La parte a sud del Monumento deve essere adibita a parco per il tempo libero. Qui deve esserci uno Stadio, palestre all’aria aperta, campi da tennis ecc. Un bacino per spettacoli sull’acqua con una progettazione formale, collega il fiume con la lunga striscia d’acqua, Washington Channel, fra la piana del Potomac e la città. Dove l’asse della Casa Bianca interseca quello di Maryland Avenue è individuato il sito per un monumento commemorativo, da dedicarsi a un personaggio che la Commissione lascia al futuro di decidere.
Localizzazione degli edifici pubblici
La Commissione stabilisce anche i siti per gli edifici pubblici, secondo le intenzioni originali di L’Enfant. Adotta anche la saggia precauzione di proibirli quando siano fra le strade, così da prevenire un ripetersi dello svarione della Biblioteca. Attorno al Campidoglio devono essere collocati gli edifici connessi direttamente a Legislazione e Giustizia. Edifici ministeriali, come richiesto, saranno attorno a Lafayette Square, a nord della Casa Bianca, sviluppando le linee già definite dagli edifici del Dipartimento di Stato, della Guerra, della Marina e del Tesoro. Il Rapporto suggerisce anche che l’Ufficio Esecutivo del Presidente sia spostato dalla Casa Bianca, e posto al centro di Lafayette Square, circondato dai suoi edifici ministeriali.
Su ciascun lato del Mall devono essere collocati musei e altri edifici di generale interesse pubblico, ma non di tipo ministeriale.
Di fronte allo spazio della Casa Bianca devono trovar posto edifici di carattere pubblico o semipubblico, come quelli occupati da associazioni. La Corcoran Art Gallery è già localizzata qui.
Il triangolo fra la Pennsylvania Avenue e il Mall deve essere lasciato agli uffici del District of Columbia: un edificio distrettuale, un archivio, una caserma per la milizia ecc. L’ufficio postale esiste già, in questo settore. È difficile pensare come possa mai diventare, la Pennsylvania Avenue, una bella strada, per via dei continui sgraziati incroci. E le proposte di modifica di quella che è la più importante strada della città, sono le meno soddisfacenti del Rapporto.
Opere realizzate secondo il Rapporto della Commissione
È un peccato che questo piano generale per la ricostruzione e lo sviluppo futuro di Washington non possa essere adottato ufficialmente, come la dittatura con cui è governato il District of Columbia sembrerebbe rendere fattibile. Ma a quanto pare il Congresso può stabilire solo se un particolare edificio o monumento è collocato secondo le raccomandazioni della Park Commission. Altre parti del piano sono apparentemente nelle mani dell’uno o dell’altro Dipartimento Esecutivo, come i Commissari per il District of Columbia, l’Ufficio responsabile dei Suoli ed Edifici Pubblici, e persino i Segretari delle Istituzioni confortevolmente localizzate sul Mall, e che le proposte del piano cacceranno via dal proprio territorio privato.
Ci pare che per portare a compimento questo splendido piano sia necessaria una certa dose di autoritarismo.
Comunque si è iniziato, con la localizzazione di nuovi edifici, il che mostra come il Congresso e i Commissari di Distretto siano entrambi convinti ad attuare il piano.
La Stazione ferroviaria unificata
È stata costruita su progetto di D.H. Burnham, ed è da ogni punto di vista un vestibolo per il campidoglio. La piazza sul fronte è stata completata, sollevando l’intera area di dodici metri, il che ha richiesto un milione e mezzo di metri cubi di materiale. La facciata della stazione a dire il vero è di qualche metro più ampia del Campidoglio, ma l’edificio è stato mantenuto basso, semplice, e il suo carattere di porta della città è suggerito dalla parte centrale, ispirata all’arco di Costantino.
Palazzi per gli uffici del Senato e della Camera
Questi due enormi blocchi, contenenti le stanze private dei componenti le assemblee legislative, sono stati collocati su ciascun lato del Campidoglio. Gli edifici, di Carrère e Hastings, sono identici nel progetto, e nel contegno di subordinazione al Campidoglio costituiscono un buon precedente per l’insieme degli edifici Legislativi. Speriamo che le idee per tagliare la cupola della Biblioteca siano messe in pratica.
Edifici sul Mall
Devono essere realizzati due grandi edifici sul lato nord del Mall, entrambi con caratteristiche e materiali adatti per la loro posizione: il nuovo Museo Nazionale, di Hornblower & Marshall, che prenderà il posto del grottesco edificio in mattoni ora sul Mall, e quello del dipartimento all’Agricoltura. Al principio, sembrava che questo edificio sarebbe stato collocato insieme a quelli Esecutivi attorno alla Casa Bianca, ma la necessità di laboratori e di un museo privato collegati alla parte amministrativa ha suggerito come più appropriato un sito sul Mall. Il progetto è di Rankin, Kellog e Crane. Questi edifici sono stati studiati in correlazione reciproca e le linee della copertura trattate in modo armonioso, alzando l’una e abbassando l’altra all’estremità a questo scopo.
Palazzo Distrettuale
È stato costruito un nuovo District Building (praticamente, un Municipio) sul fronte della Pennsylvania Avenue, nel triangolo fra questa e il Mall, su progetto di Cope & Stewardson.
Lincoln Memorial e Ponte
Sono stati effettuati gli espropri per il Lincoln Memorial e il Memorial Bridge, e la loro localizzazione sarà determinante per tutta la parte occidentale del sistema Mall.
La zona della Casa Bianca
Il restauro della Casa Bianca è stato curato dallo scomparso Mr. McKim per restituirla all’uso come residenza del Presidente. Sono stati sistemati uffici temporanei negli spazi circostanti, sin quando non si inizieranno i lavori per il centro di Lafayette Square.
Gli edifici della George Washington University, e delle Daughters of Revolution sono pure stati collocati di fronte allo spazio della Casa Bianca.
Il piano per Washington così si sta gradualmente realizzando, e speriamo che nel futuro prossimo si metta mano alla piantumazione della parte esistente del Mall.
Il sistema dei parchi
Come già detto, il sistema esterno di parchi si trova sui terreni alti che circondano la città originaria. A questi vanno aggiunti gli spazi bonificati nella piana del Potomac e i progetti di bonifica e di laghi sull’Anacostia River. Il ramo nord del sistema a parchi comincia con la strada lungo il fiume al Lincoln Memorial, e tramite l’esistente Rock Creek che entra nel Potomac si collega al Giardino Zoologico e al Rock Creek Park, formando una valle continua, molto pittoresca, lunga più di otto chilometri. Questa sezione settentrionale si collega anche al parco nel settore più settentrionale del Potomac.
Il raccordo fra molte riserve esistenti, interessa il nord-ovest e il sud-est con centro attorno all’Anacostia River; per quest’ultimo si propone di trasformarlo in un lago circondato da terreni di bonifica convertiti a parco. Più a est, la cima di un’alta e boscosa collina, in linea diretta con Massachusetts Avenue, sarà destinata a parco. Infine le strade lungo le rive dell’Anacostia completano il circuito, congiungendo la piana del Potomac e il sistema del Mall.
Entro questo percorso, si mira alla massima varietà di paesaggi, e si intende conservare il carattere di ciascuno, connettendoli con una serie di viali e parkways.
Nota: Il rapporto della Park Commission per Washington, qui riassunto e commentato “in diretta” da Patrick Abercrombie, è in gran parte letteralmente riportato sul ricchissimo sito di John Reps alla Cornell University. La puntata precedente, delle osservazioni critiche di Abercrombie sul piano di Chicago di Burnham, è disponibile in questa stessa sezione di Eddyburg.