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Edoardo Salzano
20050919 Introduzione alla Scuola di Eddyburg – Val di Cornia
29 Giugno 2008
Interventi e relazioni
Traccia dell’intervento con cui è stata aperta la scuola estiva organizzata da Eddyburg.it, Parchi della Val di Cornia, Circondario della Val di Cornia, il 19 settembre 2005

Eddyburg

Un’iniziativa cominciata per caso ha raccolto un’adesione inaspettata.

Perchè? Non tanto la qualità del prodotto, il sito eddyburg.it. E neppure tanto per la mancanza di altri prodotti analoghi.

Ciò che ha reso eddyburg.it un sito popolare è la diffusa sensazione di crisi del nostro mestiere.

Il quadro

L’urbanistica è sempre stata un mestiere legato al tentativo di far assumere un ruolo adeguato ai beni, i valori, gli interessi comuni. Oggi l’individualismo ha vinto, prevale e domina in tutti i campi

L’urbanistica è un mestiere che ha sempre avuto un legame essenziale e costitutivo con la politica, intesa come governo della società in nome di interessi generali. Oggi la politica, la politica in questo senso, non c’è più.

L’urbanistica è un mestiere che lavora per il futuro, perchè le trasformazioni del territorio, che l’urbanistica vuole progettare e governare, sono durevoli e richiedono impegni di lungo periodo. Oggi la miopia è diventata la forma unica della visione di chi comanda.

L’urbanistica è un mestiere che ha sempre visto la rendita (in particolare quella urbana) come l’ostacolo più grande alla costruzione di una città e un territorio caratterizzai da equità, funzionalità, bellezza. Oggi la rendita immobiliare è diventata la categoria economica dominante.

Perchè questa scuola

Per sopravvivere in questo quadro l’urbanistica deve porsi nettamente controcorrente: deve essere alternativa rispetto alla tendenza dominante.

Ricordiamo Italo Calvino:

“L'inferno dei viventi, non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.

Con la scuola di eddyburg ci proponiamo di raccogliere quelli che vogliono resistere e dare spazio al “non inferno”.

Ci proponiamo di dar loro gli strumenti per lavorare:

- strumenti di conoscenza e d’azione,

- strumenti del nostro mestiere, ma non strumenti neutrali,

- strumenti tecnici, ma finalizzati ad un ideale.

Il tema del corso: il consumo di suolo

Abbiamo scelto quest’anno un tema concreto, un tema d’azione possibile, attorno al quale molti altri si annodano e che esamineremo da molteplici punti di vista: il consumo di suolo

E’ un prodotto vistoso delle ombre del quadro cui ho accennato.

E’ una questione centrale non solo in Italia e non solo in Europa.

E’ un modo di governare il territorio che comporta

- perdita di qualità naturali, storiche, culturali,

- perdita di valori identitari essenziali per le civiltà del mondo,

- perdita di risorse per il futuro dell’umanità

Eppure, il consumo di suolo si può combatterlo, altri lo fanno, vedremo come.

La legge Lupi

Insieme al consumo di suolo, parleremo anche della minaccia più immediata: della legge Lupi.

Una legge che non ci preoccupa tanto di per sè; che questa destra italiana faccia orribili leggi non ci meraviglia più,

e neppure pensiamo che un testo così scollacciato e informe possa venire approvato,

ma ci preoccupa perchè

il sostanziale consenso politico con cui la legge è maturata,

e il silenzio dell’opinione pubblica,

ci fanno temere che quella ignobile legge esprime una tendenza che è maggioritaria.

Alla fine del corso

ragioneremo insieme sul che fare dopo questa prima occasione d’incontro:

- che fare in generale, per l’urbanistica inn Italia,

- che fare per proseguire questa esperienza (se ci avrà soddisfatti),

- che fare per migliorare eddyburg.it

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