La campagna di Siena. Il promontorio di Capo Malfatano in Sardegna. Le foci del fiume Magra in Liguria. Tre luoghi straordinari, distanti centinaia di chilometri, ma con una cosa in comune: una banca, o meglio "l'immobiliare" Monte dei Paschi di Siena. Lo storico istituto toscano, ormai terzo per dimensioni in Italia, punta sul mattone. Decine di iniziative che attirano polemiche oltre che qualche inchiesta: aeroporti, alberghi e mega-porticcioli. Una corsa partita da lontano. Siamo nell'agosto 2003 quando i giornali annunciano: "Si stringe il rapporto tra Monte dei Paschi di Siena e Francesco Gaetano Caltagirone. È stata avanzata la proposta di chiedere a Bankitalia l’autorizzazione per costituire una società di gestione del risparmio al fine di promuovere iniziative nei fondi chiusi immobiliari... La banca entra così nel settore immobiliare". Negli anni successivi Caltagirone sbarca in Mps fino a raccogliere quasi il 5% delle azioni e a guidare i soci privati. Chissà se ad attaccare la passione alla banca è stato il re romano del cemento (oggi vicepresidente).
Una banca mattonara? Ambienti Mps respingono l'accusa: "Abbiamo almeno 300 partecipazioni in tutti i settori: infrastrutture, società finanziarie, energia. Certo, c'è anche l'immobiliare, ma investiamo nelle costruzioni meno di altri grandi istituti".Ma gli ambientalisti hanno storto il naso per la svolta della banca, per il fiorire di società controllate o partecipate che fanno affari con i giganti del mattone delle cooperative rosse. L'ultimo caso è il progetto dell'aeroporto di Siena. Una storia costata al presidente Giuseppe Mussari un avviso di garanzia per concorso morale in falso e turbativa d'asta. Lui, Mussari, si dichiara "estraneo ai fatti" e assicura di avere "piena fiducia nella magistratura". Ad attirare l'attenzione della Procura è stata la privatizzazione della società che gestisce lo scalo, in passato controllata dagli enti locali e partecipata da Mps. Ma nel 2008 ecco l'ingresso del fondo Galaxy con sede in Lussemburgo. Si tratta, però, di un fondo pubblico, partecipato indirettamente dai governi di Francia, Germania e Italia. Secondo i magistrati, il Monte avrebbe favorito Galaxy nella gara per la scelta del partner privato della società aeroportuale. Qui ecco che la storia si complica: tra i soci di Galaxy c'è la Cassa Depositi e Prestiti (controllata al 70% dallo Stato e al 30 dalle fondazioni bancarie). A presiederla Franco Bassanini, sostenuto per la presidenza proprio da Mps. Niente di illegale, ma il progetto dell'aeroporto è tutt'altro che ben visto dai senesi. Per la sua dubbia utilità e per le dimensioni. Siamo vicini agli scali di Firenze e Pisa, a due ore da Fiumicino. Non solo: Siena finora attirava solo voli da diporto. Invece ecco comparire una pista da 1.498 metri che con 15 milioni di investimenti permetterà entro il 2020 di far atterrare centinaia di migliaia di viaggiatori. Una struttura voluta dal colosso farmaceutico Novartis, che qui ha una delle sue sedi. Ma anche una scelta che punta sulla quantità più che sulla qualità. Certo agli operatori del settore farà piacere. Per esempio a Luisa Stasi, comproprietaria dell’Hotel Garden Spa e moglie di Mussari.
I progetti Mps punteggiano la campagna senese. Prendete la Bagnaia, tenuta della famiglia Riffeser, dove si è tenuto il ricevimento di nozze di Pierferdinando Casini e Azzurra Caltagirone. Dove ogni anno il gotha politico e giornalistico si incontra per una sorta di Porta a Porta campestre. Nessuno si è mai chiesto cosa facciano le ruspe che lì davanti tormentano la campagna per costruire 300 appartamenti e un campo da golf. Ma che cosa c'entra Mps? L’Agricola Merse Srl è unita in matrimonio alla Monte dei Paschi Capital Service, che della società di Bagnaia detiene il 20%.
Ancora: la Fondazione Mps è socia al 66% della Sansedoni spa, la Banca ha un altro 21%. Sansedoni sta realizzando almeno 12 progetti immobiliari dalla campagna di Siena a Firenze. Per finire con un complesso alberghiero tra i più contestati: quello di Capo Malfatano in Sardegna (un'operazione cui partecipano anche Benetton e Marcegaglia). Per rendersi conto di che cosa sia oggi Capo Malfatano bisogna vedere “Furriadroxus”, un documentario di Michele Mossa e Michele Trentini. I furriadroxus sono le antiche case contadine disseminate su Capo Malfatano. Qui vive una comunità agro-pastorale che sembra esser stata dimenticata dal tempo. Un promontorio selvaggio, dove domina il silenzio. Almeno finora.
Ma passiamo in Liguria, alla Marinella. Appena una settimana fa la Regione, presieduta da Claudio Burlando, ha dato un altro via libera a 900 posti barca, 750 residenze, 200 esercizi commerciali, 25 stabilimenti balneari, 1.000 posti letto. Siamo a due passi dal Parco di Montemarcello, sulle spiagge deserte e suggestive alle bocche del Magra dove venivano Mario Soldati e Marguerite Duras. Eppure – nonostante la guerra scatenata da cittadini e comitati – dagli amministratori e dai sindacati è arrivata una pioggia di "sì". E qui, oltre al paesaggio naturale, bisogna studiare quello finanziario: la Marinella spa che ha varato il progetto era detenuta al 100% da Mps. Oggi la quota è calata al 25%, nella società sono entrate anche le Cooperative. Nel cda della Marinella, al momento del lancio, c'era Giorgio Giorgi, avvocato genovese vicino a Burlando, membro della sua associazione politica, il Maestrale, ma soprattutto, come racconta lui stesso, "tesoriere della campagna elettorale di Burlando nel 2005".