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Wi-Fi urbano nuova frontiera dello spazio pubblico
30 Dicembre 2011
Milano
Un progetto che potrebbe ribaltare e rilanciare i valori d’uso degli spazi collettivi, e che si spera non resterà sospeso nel solo vuoto virtuale high-tech. La Repubblica e Corriere della Sera Milano, 30 dicembre 2011 (f.b.)

la Repubblica

Parte il piano wi-fi in tutta la città

di Alessia Gallione



La mappa è pronta: 1.200 punti tra strade, piazze, parchi e luoghi all’aperto. Una rete che arriverà a coprire tutta la città con almeno 2.500 hot spot, fino ai quartieri più periferici. Perché è soprattutto nella cerchia più esterna che il Comune vuole concentrare la propria attenzione, garantendo la gratuità per il nuovo progetto di wi-fi che verrà discusso oggi in giunta. Una rivoluzione da sei milioni di euro, che partirà con l’installazione delle prime antennine dalla primavera del 2012.

Era una delle promesse del programma elettorale di Giuliano Pisapia, un punto a cui il sindaco ha sempre dichiarato di tenere molto. Lanciare una rete capillare di wi-fi pubblico e a banda larga - quindi con la possibilità di navigare molto velocemente - per rendere Milano non soltanto la città più connessa d’Italia e sempre più tecnologica in vista di Expo, ma anche per diminuire le differenze tra quanti utilizzano già oggi la rete e quanti non hanno accesso a internet. È anche per questo, ad esempio, che la gratuità del servizio sarà garantita nei quartieri più lontani dal centro. L’internet free, però, potrà essere previsto anche per fasce di popolazione (gli anziani) o per luoghi e orari particolari. Un esempio: per far vivere il centro come luogo alternativo della movida, perché non dare il wi-fi gratis dopo le 21 ai giovani?

I dettagli, compreso il tempo oltre cui si pagherà o la cifra, verranno definiti strada facendo, ma l’obiettivo del Comune è quello di garantire la massima gratuità. Anche perché quella ragnatela di hot spot servirà per far funzionare una serie di servizi che l’amministrazione vuole far partire grazie all’infrastruttura che verrà creata: dalla mobilità alla sicurezza, dalle informazione alle pratiche. Ma, da oggi, si parte. I sei milioni messi sul piatto, infatti, sono una sorta di anticipo del Comune che potrebbe veder diminuire la quota di contributo pubblico. Questo perché, tra gennaio e febbraio, Palazzo Marino ha intenzione di seguire una doppia strada per lanciare il progetto che è stato seguito dal direttore generale Davide Corritore: partecipare a bandi europei o stringere alleanze con aziende e privati disposti a partecipare al piano e a finanziarlo. Al termine delle gare, a partire dalla prossima primavera quindi, inizieranno a essere creati gli hot spot.

I 1.200 luoghi segnati sulla mappa pubblica sono stati scelti con i consigli di zona e comprendono anche gli spazi all’aperto degli edifici pubblici. È soltanto all’aperto, infatti, e non tra le mura domestiche, che ci si potrà collegare e navigare. Qui verranno montate le antennine per la rete senza fili. Che, però, sono solo una base di partenza. La rete è pensata per essere "federale", ovvero altri privati, ma anche condomini, locali o chiunque ha già una propria rete potranno unirsi a quella del Comune per estendere il raggio di azione. Non solo: Palazzo Marino ha già preso contatti con la Provincia e, in futuro, il wi-fi milanese potrebbe estendersi a tutto l’hinterland, una sorta di antipasto virtuale della città metropolitana.

Corriere della Sera

Milano va in Rete Wi-fi in tutta la città

di Elisabetta Soglio

Wi-fi in tutta la città, aperto a creare connessioni con le reti private, predisposto per una diffusione che coinvolga tutta l'area metropolitana. Il progetto della giunta Pisapia per rendere Milano «più accessibile, efficiente e funzionale» comincia con una delibera che arriva oggi in giunta. Con un finanziamento di sei milioni di euro (che in teoria potrebbe ridursi ai minimi termini se funzioneranno i bandi internazionali e le partnership con i privati) parte l'operazione di «trasformazione tecnologica della città», che ha come punto di forza l'accordo del 22 febbraio scorso con Metroweb per l'utilizzo della fibra.

Entro gennaio verranno individuati fra mille e 1200 punti significativi della città (piazze, strade e altre zone selezionate) sui quali saranno installati impianti wi-fi che consentiranno a chiunque di collegarsi con il proprio computer sfruttando la banda larga e quindi una velocità sostenuta. Verrà indetta una gara per affidare fornitura e servizio e l'aggiudicazione avverrà secondo il criterio dell'offerta più vantaggiosa. Come sottolinea il direttore generale Davide Corritore, che già dai banchi dell'opposizione aveva elaborato un progetto per il wi-fi recepito dalla giunta Moratti ma rimasto quasi totalmente inattuato, «obiettivo è creare una rete pubblica estendendo questo tipo di servizio alla popolazione che ancora non sfrutta le potenzialità di Internet».

I costi? Internet sarà gratuito in alcuni luoghi e per alcune fasce d'età secondo il criterio fissato in delibera: «L'accesso alla tecnologia, da parte dei cittadini, costituisce un'irrinunciabile leva di crescita e di integrazione della città, secondo criteri di maggiore omogeneità, che possano meglio favorire l'occupazione e l'aggregazione. Da qui la necessità di avviare un ciclo di profondo ammodernamento della città secondo principi ispiratori di democrazia ed equità che meglio integrino le periferie». Altro principio potrebbe essere quello di rendere l'uso gratuito nelle ore serali in alcune zone «morte» per renderle appetibili.

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