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Donatella Alfonso
Vincenzi: "Stop all’eredità di cemento"
3 Ottobre 2008
Altre città italiane
Una decisione saggia della nuova sindaca di Genova; speriamo che lo sia anche il piano di Piano. La Repubblica, 2 ottobre 2008

Cambiamole subito, le linee di fondo dell’urbanistica cittadina, chiede Marta Vincenzi: così, a partire dall’anno prossimo, «non dovremo più costruire quello che non vogliamo, o dover accettare eredità che non condividiamo», perché «non si possa più essere accusati di colate di cemento più o meno vere senza sapere di chi è la colpa, mettendo fine ad eredità vissute come tali e più o meno condivise». In attesa che, alla fine del 2010, ci sia il nuovo piano regolatore disegnato sulle linee tracciate da Renzo Piano e dall’Urban Lab, spiega la sindaco in commissione urbanistica, entro la fine dell’anno possiamo approvare gli indirizzi di pianificazione che ci permetteranno, nei due anni di interregno, di «approfondire, se non di bloccare» quei progetti che vanno a collidere con le linee guida di quella che vuole essere una città sostenibile, dove si costruisce sul costruito, dove non si va al di là della Linea Verde sulle colline e dove la Linea Blu garantisce che ci siano accessi e visibilità al mare. E, fa capire pur senza nominarlo, segnando davvero la discontinuità con le scelte della giunta Perìcu.

La incalzano le opposizioni: ma allora i progetti in corso? Cosa ha da dire delle future case di Boccadasse, di via Camilla e di tanti altri? «C’erano dodici progetti in movimento, troppo avanzati per bloccarli - spiega la Vincenzi dopo tre ore di discussione anche serrata - otto erano passati attraverso la conferenza dei servizi, quattro erano pratiche da sportello; abbiamo fatto ciò che potevamo, ma per certe cose, come l’Acquasola, comunque la giri non c’è via d’uscita. Mentre dobbiamo ancora esaminare, e ora vedremo come, le pratiche di via Camilla, di via Nullo e dell’area Wax e Vitale.». E intanto, insiste, ci sono due mesi pieni di lavoro, di audizioni di comitati, ambientalisti, associazioni, per condividere le linee guida; per arrivare all’approvazione all’ultima seduta di consiglio del 2008. Consultazione a tutto campo, quindi, mentre, ribadisce la sindaco, il 14 ottobre porterà al consiglio la sua proposta di débat publique, il dibattito pubblico in cui la società Autostrade presenterà i due progetti della Gronda autostradale, in maniera, anche in questo modo, di chiarire costi e benefici delle due ipotesi.

Un autunno tutto di confronto per arrivare a scegliere, insomma. cambiano i metodi, ma cambiano anche i contenuti dello sviluppo urbanistico, come ricorda Anna Corsi, l’architetto che coordina i lavori di Urban Lab e che ricorda i punti fissi: dove e come si costruisce, la possibilità di sostituire i volumi senza trasportarli, le 17 aree in cui si costruiscano edifici per il social housing, l’accento sui trasporti pubblici e la necessità di infrastrutturare la città, ma anche di riequilibrarne la composizione sociale. Poi, i piccoli progetti, quelli concordati e discussi con i municipi, altra ipotesi di realizzazione da fare nei due anni che mancano al varo del Prg. Domande e perplessità non mancano - Della Bianca, Lilli Lauro e Bernabò Brea sugli altri - ma anche dall’opposizione c’è disponibilità ad approfondire, soprattutto , come spiega Alberto Gagliardi (Fi) se si dà un taglio netto alle cementificazioni del passato. Ci si rivede in aula, e per più volte.

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