Via libera ai sopralluoghi dei magistrati a Villa Certosa. La Procura di Tempio ha confermato la notizia pubblicata oggi dal Giornale di Sardegna. Prima ancora che la Corte Costituzionale potesse esprimersi sulla fondatezza del ricorso al segreto di Stato per impedire l'accesso ai magistrati nella sua residenza estiva, il premier, a sorpresa, ha deciso di aprire le porte della Certosa. La comunicazione e' stata inviata da Palazzo Chigi via fax al palazzo di giustizia di Tempio Pausania, alla Consulta e al ministero dell'Interno. Laconico il commento del procuratore capo della Repubblica di Tempio, Valerio Cicalo', secondo il quale la decisione di Berlusconi e' stata presa "per evitare il pronunciamento della Consulta". Il ricorso alla Corte costituzionale era stato avanzato dalla magistratura gallurese che, dopo aver aperto un'inchiesta su presunti abusi commessi nella residenza del premier, si era vista negare l'accesso alla tenuta di Punta Lada. Il Governo oppose il segreto di Stato, motivandolo con la necessita' di individuare una sede alternativa di massima sicurezza per l'incolumita' del presidente del Consiglio. Nonostante le proteste dell'opposizione, il caso non approdo' in Parlamento, dopo che il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti (Copaco) si divise equamente tra favorevoli e contrari al dibattito in aula.
Il Cavaliere e le ville segrete, il manifesto, 19 febbraio 2005