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Antonio Cianciullo
"Via dal vento". Anche gli ecologisti dicono no all’eolico
15 Luglio 2009
La questione energetica
Ambientalisti divisi sulla questione energetica: forti dubbi sull’eolico a go go. Intanto il nucleare old style avanza. La Repubblica, 15 luglio 2009

«Via dal vento». A pochi giorni dal summit dei Grandi che ha lanciato l’appello a frenare il caos climatico, una secessione nel movimento ambientalista prova a bloccare la corsa dell’energia eolica. Coldiretti, Amici della Terra, Mountain Wilderness, Altura, Vas, Movimento Azzurro, Comitato del paesaggio, Comitato per la bellezza, Fareverde, Italia Nostra hanno convocato per questa mattina una conferenza stampa in cui lanciano l’offensiva contro le pale eoliche proponendo una moratoria europea per bloccarle.

«Nel nostro nuovo sito, Viadalvento, diamo conto dell’ampiezza della rete costruita: oltre 500 comitati presenti in 19 paesi europei, dalla Lapponia a Gibilterra», spiega Carlo Ripa di Meana, presidente del Comitato nazionale per il paesaggio. «E in Italia, dove sono state costruite 3.500 torri eoliche e altre 10 mila sono state pianificate, stiamo cominciando a ottenere risultati importanti, come il no di Volterra».

Dopo aver chiesto per oltre 30 anni la fuoriuscita dall’era dei combustibili fossili, il movimento ecologista mette sotto accusa la fonte rinnovabile più vicina alla competitività con il petrolio? Proprio mentre la causa dell’energia pulita viene sposata non solo dalla comunità scientifica ma dai leader dei principali paesi? «Il nostro non è un movimento contro tutte le rinnovabili, ma contro l’eolico», risponde Betto Pinelli, di Mountain Wilderness. «Il paesaggio è la natura che si è fatta storia, è un divenire, ma non può subire l’immissione massiccia di oggetti così ingombranti come le torri eoliche: sarebbe la cancellazione di quella rete di rapporti culturali, microstorici, che sono l’essenza stessa del paesaggio. Un danno enorme con vantaggio zero visto che l’incidenza del vento nella produzione elettrica è minima».

Opposto il parere delle tre maggiori associazioni ambientaliste, Legambiente, Greenpeace e Wwf che offrono dati completamente diversi. Le pale installate nel 2008 in Europa forniscono l’elettricità equivalente a quella prodotta da 3 centrali nucleari da mille megawatt. E l’eolico presente in Italia dà la stessa energia di una centrale nucleare. «Da qui al 2020 in Italia l’elettricità prodotta dalle centrali nucleari annunciate sarà zero, quella delle centrali eoliche previste per quella data equivarrà a oltre 4 centrali nucleari da mille megawatt», precisa Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace.

Qualche errore in passato c’è stato - ammette Mariagrazia Midulla, del Wwf - ma, dopo aver ridotto i consumi migliorando l’efficienza energetica, si tratta di costruire meglio gli impianti eolici usando precise linee guida, non di lasciare campo libero a carbone e nucleare. «Sarebbe folle mettere una centrale sulle cime di Lavareto, ma in luoghi impoveriti, come le colline disboscate o le alture attraversate dagli elettrodotti, le pale eoliche migliorano il paesaggio», osserva Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente. «Del resto poco più di cent’anni fa c’era chi voleva smantellare la Tour Eiffel: dicevano che era brutta».

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