Una discussione che riguarda solo la Toscana: vogliamo la sussidierietà alla Jacques Delors o alla Bossi-Bassanini? Un articolo da perunaltracittà, 22 aprile 2013, con postilla
E' interessante il dibattito che si è acceso sulle proposte di revisione della Legge regionale urbanistica presentate dall’assessore Anna Marson. Si tratta di un tentativo di rimettere ordine nei concetti di base del governo del territorio, di sistematizzare definizioni e categorie per meglio individuare le risorse di un territorio di eccezionale valore come quello toscano, ma di cui conosciamo anche la fragilità. Ecco allora i principi di base come riferimento per tutti i livelli della pianificazione: sostenibilità, non riduzione delle risorse, riduzione del consumo di suolo, meglio articolati e definiti rispetto alle precedenti vesti normative. Una operazione culturale prima di tutto, che andrebbe considerata nel suo insieme, prima di vedere le virgole delle procedure.
Gli articoli 15 e 17 disciplinano la formazione degli strumenti urbanistici, tutti, da PIT al PTC al Piano strutturale. E per tutti c’è l’adozione e l’approvazione da parte dell’Ente che lo promuove e la presentazione di osservazioni da parte di chiunque. Ma sempre il Comune decide sulle eventuali osservazioni e dà conto delle proprie determinazioni in sede di approvazione.
Quindi nessuna “approvazione“ da parte di un Ente sovraordinato, e nessuna espropriazione delle competenze dei Comuni. Semmai, aggiungiamo, come siano state usate queste competenze e questa libertà da parte di molti comuni dovrebbe essere oggetto di opportune valutazioni. Ma forse quello che suscita scandalo sono i poteri della Commissione paritetica. Vediamo: nel caso la Regione rilevi una violazione delle norme generali, può richiedere la pronuncia della Commissione, che è formata da rappresentanti della Regione, della Provincia e del Comune in pari numero. Qualora la Commissione accerti la sussistenza di tale contrasto, a differenza che nel passato, l’adeguamento è obbligatorio. Ma si tratta, ricordiamolo, di accertati contrasti con norme di legge. Non sarà che una delle critiche mosse (“c’è troppa pianificazione”) rispecchi le opinioni di chi alla chiarezza preferisce la libertà dell’opinabile?
Di tutto questo si parla domani pomeriggio [il 23 aprile]in Palazzo Vecchio alle ore 16.30 (Sala delle Miniature) nell'incontro organizzato da perUnaltracittà “Per una nuova urbanistica regionale”, con interventi di urbanisti, professionisti, docenti universitari e comitati.