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Jim Motavalli
Un'America senza automobili
28 Gennaio 2007
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Trasporti pubblici, ma anche diremmo noi "olio di gomito" e un po' di buona volontà, per affrontare la sfida ambientale. E-Magazine, 27 gennaio 2007 (f.b.)

Titolo originale: Car Free in America – Scelto e tradotto da Fabrizio Bottini

I dirigenti della General Motors amano ripetere che la vettura a idrogeno “toglierà l’automobile dall’equazione ambientale”, quando in realtà così si risolverà solo il problema degli scarichi. Le auto continueranno a occupare spazio, a creare ingorghi, a determinare le decisioni urbanistiche.

Molti fra noi hanno visto le vecchie foto delle diffuse linee tranviarie e ferroviarie che servivano anche i centri americani più piccoli, e si sono chiesti se davvero ci sia stato un “progresso” da allora. Anche se il pendolare del 1912 non aveva il sistema autostradale interstate, lui o lei potevano uscire dalla porta, saltare su un tram, raggiungere l’efficiente rete ferroviaria nazionale, che aveva quasi 500.000 chilometri di binari.

Il nostro ridotto, finanziariamente traballante sistema Amtrak è solo un fantasma della rete che abbiamo estirpato alla ricerca della modernità e della libertà personale offerta dalle automobili (le infrastrutture ferroviarie ora contano circa la metà dei chilometri che avevano nel 1912). Ma le città stanno cominciando a ricostruire quanto andato perduto, rivolgendosi fra l’altro ai sistemi di ferrovia leggera, ai traghetti veloci, agli autobus su corsia riservata.

La American Public Transportation Association (APTA) trabocca di buone notizie:

● Quattordici milioni di americani prendono i mezzo pubblici ogni giorno della settimana.

● Nei primi nove mesi del 2006 a livello nazionale si sono superati i 7,8 miliardi di spostamenti col mezzo pubblico: il 3% in più rispetto all’anno precedente. É la ferrovia leggera ad avere la percentuale di crescita più elevate fra tutte le modalità di trasporto, con un incremento del 5,4%. Nel caso di Salt Lake City, Minneapolis, New Jersey, Filadelfia e Sacramento la crescita è a due cifre. Aumentano di molto anche Buffalo e Houston.

“Anche con prezzi della benzina in calo, sempre più persone decidono di salire sul mezzo pubblico” spiega il presidente APTA William W. Millar. “Questo continuo incremento dell’utenza dimostra che quando si hanno delle possibilità di scelta nei trasporti, si usano quelli collettivi”.

Lo scorso gennaio, APTA ha pubblicato uno studio che rileva come l’uso del mezzo pubblico fa risparmiare 6,3 miliardi di litri di benzina l’anno, l’equivalente del pieno di 108 milioni di macchine, quasi 300.000 al giorno. Se avesse l’occasione del trasporto pubblico un’altra quantità identica di americani, risparmieremmo 12,6 miliardi di litri. Le famiglie con due componenti che lavorano e che usano il mezzo pubblico tutti i giorni risparmiano in media oltre 6.200 dollari l’anno.

62 città americane, ora, possiedono o hanno in progetto ferrovie leggere. APTA rileva che esistono 651 stazioni di questo tipo di trasporto nel paese, gestite da 26 aziende di trasporti pubblici. Le stazioni ferroviarie pendolari ne aggiungono altre 1.153. Vari progetti già finanziati nel porteranno altre 131 nei prossimi anni.

Nonostante i critici del trasporto pubblico giudichino i costi degli spostamenti in ferrovia leggera “una tariffa da viaggio in limousine” per gente che altrimenti avrebbe preso l’autobus, esistono ampie dimostrazioni che si tratta di investimenti efficaci (in particolare se si mettono nel conto i costi degli ingorghi), e aumenta l’utenza di chi prendeva l’auto. Quando hanno aperto le line a St. Louis nel 1993, secondo il Milwaukee Journal, non solo la quantità di passeggeri ha superato di molto le aspettative, ma è aumentata anche del 20% l’utenza degli autobus. A Toronto, Canada, il mezzi pubblici portano il 77% di tutto il flusso di pendolari verso il centro nelle ore di punta. A Portland, Oregon, il sistema di ferrovia leggera Tri-Met ogni giorno sostituisce 187.000 spostamenti in auto, ovvero 58 milioni l’anno.

La Federal Transit Agency scrive, “Gli americani persono oltre 1,6 milioni di ore al giorno bloccati nel traffico. Senza i mezzi pubblici, le attuali spese nazionali 40 miliardi l’anno nella congestione aumenterebbero di altri 15 miliardi. In realtà, se tutti coloro che prendono i mezzi pubblici decidessero invece di prendere l’auto, le macchine formerebbero una linea di traffico tale da circondare tutta la Terra, di quasi 40.000 km”.

Anche i treni a lunga percorrenza, le cosiddette “ferrovie pesanti”, sono in una fase di ripresa, nonostante le perdite. Amtrak complessivamente ha perso 25 miliardi dalla creazione nel 1971, che sembra una somma spaventosa, finché non si guarda ai 40 miliardi spesi ogni anno in strade. I vari stati si stanno associando per i treni ad alta velocità “compatti” progettati per offrire un servizio ultraveloce e competitivo per regioni come Midwest, Florida, Nordovest e California.

Il modello è il treno Amtrak Acela fra Boston e Washington, D.C., che corre a 250 chilometri l’ora. Più lento dei treni europei, ma rapido a sufficienza per far concorrenza all’aereo, specie se si calcola il tempo passato per andare in aeroporto e superare le nuove procedure per la sicurezza. Acela ha avuto molti gravi problemi, ma resta una popolarissimi alternativa di trasporto (le parti di Amtrak in perdita sono i percorsi su lunga distanza attraverso il paese, dato che è molto più rapido ed economico volare, ma queste tratte sono protette da interessi politici di spesa pubblica).

Ci sono traghetti ad attraversamento rapido che possono far concorrenza alle auto per i pendolari. La città di Sydney, Australia, ad esempio, usa moltissimo i ferryboat, e anche Hong Kong, Seattle o Vancouver, British Columbia. Danno qualche problema ambientale e di costo, ma in generale quando ci sono corpi d’acqua navigabili è un ottimo mezzo di trasporto.

La bicicletta sta crescendo in popolarità, per la salute, per I vantaggi ambientali, per eliminare le spese legate all’auto. Possedere una macchina può costare oltre 7.000 dollari l’anno. Secondo la League of American Bicyclists, la gestione di una bicicletta si aggira attorno ai 120. Ci sono parecchie compagnie di assicurazione che riducono le tariffe per i pendolari che usano la bicicletta anziché l’auto per andare al lavoro. Il National Personal Transportation Survey ha rilevato che circa il 40% degli spostamenti sono inferiori ai tre chilometri: ovvero dieci minuti in bicicletta, o trenta a piedi. Il 54% del pendolari abita in un raggio di quindici chilometri dal posto di lavoro, il che rende quasi identici i tempi di spostamento in macchina o in bici.

Anche le imprese si avvantaggiano, ed esistono studi che dimostrano come chi va in bicicletta a lavorare è più produttivo e meno propenso ad assenze per malattia. I ciclisti riducono la necessità di offrire parcheggi per dipendenti, e l’esercizio fisico rende più attenti.

E se pedalare vi sembra troppo faticoso, c’è tutta una serie di mezzi parzialmente elettrificati (con velocità massime di circa 25 kmh e un’autonomia di 30 chilometri) disponibili, che danno una spinta su per le salite e altri ostacoli. Ci si può motorizzare la bicicletta anche da soli, con una scatola di montaggio economica, o spendere da 500 a 3.000 per un mezzo già predisposto. Santa Cruz County, California gives $375 rebates for electric bike purchases. E naturalmente c’è sempre lo scooter giroscopico Segway, anche se rimane comunque piuttosto costoso, e non certo la rivoluzione nei trasporti che sperava il suo ideatore Dean Kamen.

Le nostre scelte di mobilità hanno ovviamente grossi effetti sull’ambiente, e dunque cosa possiamo fare per diminuire l’impatto sul pianeta e ridurre la dipendenza dal petrolio importato? Se potessimo prepararci all’avvento dell’economia energetica a base di idrogeno promuovendo nel frattempo tecnologie per l’auto pulita e una rete di trasporti pubblici, faremmo certamente un grande progresso! Vivere senza Auto?

Europei e sudamericani sono molto più avanti di noi USA auto-dipendenti, nel riprendersi le vie. Il movimento anti-strade britannico ha praticamente bloccato la costruzione di alcune tangenziali dopo che i militanti avevano impedito il passaggio. Negli USA, l’attivismo anti-auto si limita in gran parte ai sostenitori della bicicletta, a gruppi come Critical Mass o Transportation Alternatives che occasionalmente bloccano il traffico e dimostrano a favore di una migliore accessibilità ciclabile.

Le zone urbane da cui sono escluse le auto hanno grande successo in Europa. Sessanta città hanno dichiarato che intendono rendere il proprio centro libero dalle auto. In Gran Bretagna è stata istituita una giornata car-free, approvata dal 75% dei cittadini. Idee simili sono diffuse in America centrale e del sud. In alcuni casi, come Atene o Singapore, a causa di problemi di inquinamento, è consentito solo guidare a giorni alterni (targhe pari uno, targhe dispari l’altro), e a Londra ora si applica un’elevata tariffa per entrare in macchina in centro. A Copenaghen, Danimarca, il 30-40% dei lavoratori si sposta in bicicletta.

Anche se in tutto il mondo aumentano i chilometri percorsi dalle auto, e il loro numero cresce di giorno in giorno, dall’asfalto stanno cominciando a spuntare dei germogli verdi.



Nota questo articolo è un adattamento dal libro Green Living: The E Magazine Handbook for Living Lightly on the Earth (Plume); su Mall, si vedano anche, almeno lo scenario fosco dipinto da James Howard Kunstler e la descrizione positiva dell'esperienza europea di Friburgo(f.b.)

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